Gli analisti parlano di un “effetto anestetizzante”, di una retorica autocelebrativa che ha esaltato le piazze-salotto del centro, le migliaia di turisti ai musei, la movida
Torino è indietro rispetto alle altre grandi città e fatica a tenere il passo con le altre aree metropolitane italiane. E’ un dato strutturale, poiché rilevato a partire da inizio 2000, ed emerge dall’ultimo Rapporto Giorgio Rota sulla città. Secondo lo studio, per quanto riguarda il tessuto produttivo l’impressione è che i segnali negativi tendano a prevalere. La città della Mole è infatti penultima nel centro-nord per valore aggiunto prodotto, penultima per produttività, e tra il 2008 e il 2016 ha registrato il secondo peggior saldo tra natalità e mortalità d’impresa, superato in peggio soltanto da Messina. E purtroppo la nuova economia dei servizi non ha compensato il declino industriale. Gli analisti parlano di un “effetto anestetizzante”, di una retorica autocelebrativa che ha esaltato le piazze-salotto del centro, le migliaia di turisti ai musei, la movida, e i fasti olimpici del 2006. Tutti dati positivi, certo, ma non risolutivi del declino.
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