Verità per Regeni: il Consiglio espone lo striscione

Uno striscione che chiede “Verità per Giulio Regeni” è stato affisso il 4 luglio, sulla facciata di Palazzo Lascaris. Un gesto con cui il Consiglio regionale si schiera a sostegno della campagna di sensibilizzazione di Amnesty international, a conclusione della settimana di eventi dedicata proprio al giovane ricercatore torturato e ucciso al Cairo nel 2016

Insieme al presidente dell’Assemblea Mauro Laus all’iniziativa hanno preso parte anche il presidente della Giunta Sergio Chiamparino e numerosi assessori, consiglieri regionali e componenti del Comitato regionale per i diritti umani.

La volontà di aderire alla settimana di eventi per Regeni, è frutto di una mozione approvata all’unanimità lo scorso 27 giugno, prima firmataria la vicepresidente del Comitato diritti umani, Enrica Baricco, che ha presentato il documento nell’intento di continuare a mantenere alta l’attenzione sul caso e ottenere verità e giustizia.

“Oggi più di sempre, – ha dichiarato il presidente Laus –  è necessario che anche a livello nazionale possa sorgere un Comitato per la difesa dei diritti umani terzo rispetto alla politica, esattamente come quello nato in seno a questa Assemblea. L’auspicio per il futuro è che, a tutti i livelli, le istituzioni diventino sempre più trasparenti affinchè, nel caso in cui ci si imbatta in violazioni di diritti inalienabili, non possano verificarsi zone d’ombra in grado di occultare la verità”.

Ricordando come la Regione Piemonte sia stata tra le prime in Italia ad attivarsi affinché l’omicidio del giovane ricercatore italiano non finisse nell’oblio, Chiamparino ha ribadito la necessità che l’iniziativa “Verità per Giulio Regeni” si trasformi presto in una richiesta portata avanti a livello nazionale da parte di enti locali, Comuni, università e altri luoghi di cultura del nostro paese.

Il portavoce del movimento “Noi siamo con voi” Giampiero Leo, ha comunicato l’immediata adesione anche del Coordinamento interconfessionale.

Angela Vitale Negrin, referente di Amnesty International, nel consegnare al Consiglio regionale il Rapporto Amnesty 2016-’17, ha ricordato come la vicenda del dottorando triestino sia purtroppo ancora catalogata tra le tante inchieste in corso in attesa di una versione ufficiale da parte del governo egiziano. “Deve essere respinto qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente – ha ribadito –  che auspichiamo possa arrivare anche grazie al prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto, nonostante i numerosi tentativi di soppressione dell’informazione, provano ancora a occuparsi di diritti umani”.

 MB www.cr.piemonte.it

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