Firme “tarocche”, il Pd si salva. Nessun terremoto per Chiamparino, il Tar respinge il ricorso

Il detto  “chi di spada ferisce…” non vale, almeno in questo caso. Dopo le battaglie legali al Tar e al Consiglio di Stato che fecero cadere anzitempo la legislatura del leghista Roberto Cota per la vicenda delle firme false per la presentazione delle liste alle Regionali del 2010, ora  (non) tocca al Pd.  Dopo otto ore di camera di Consiglio, infatti, il Tar ha confermato la sospensiva sul caso delle firme false del Pd torinese e ha respinto  il ricorso per motivi aggiunti  depositato dall’ex leghista, Patrizia Borgarello, sull’esito della sentenza definitiva sui nove patteggiamenti dei funzionari dem . Bisognerà quindi attendere la conclusione della causa civile il prossimo autunno, in relazione alla querela di falso. Così finalmente si saprà se la lista che ha eletto Davide Gariglio,  e Mauro Laus, sarà  considerata legittima, o se verrà fatta decadere per le firme fasulle.  Dopo mesi di carte bollate,  udienze, un’inchiesta della procura oggi il “verdetto”.  I nomi che ad oggi paiono essersi salvati, oltre a Gariglio e Laus sono quelli di  Nino Boeti, vicepresidente  del Consiglio regionale, Raffaele Gallo, Daniele Valle, Andrea Appiano ed Elvio Rostagno.  Anche Chiamparino tira un sospiro di sollievo e resta (per ora ) saldamente in sella alla sua maggioranza. 

 

(Foto: il Torinese)

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