L’iperrealismo magico di Labar tra Sicilia e Monferrato

labar2Tra le tante iniziative nel nome di” Vendemmia in arte” si inserisce la mostra di Labar, famoso pittore, scultore, incisore che, lasciata da tempo la sua Sicilia, ha trovato in Monferrato nuove ispirazioni.

Affascinato dal paesaggio collinare, trasferisce alle tele le proprie emozioni con una cura del dettaglio così estrema da inserirsi nella sfera dell’ iperrealismo magico. Mai la sua è  trascrizione di realtà che scade nel pittoresco, nella mera piacevolezza del soggetto bello di facile presa bensì rappresentazione che supera la contingenza per assurgere ad un piano superiore, purificato, atemporale. I frammenti del paesaggio, pur così veri nelle sfumature cromatiche, nei contrasti luministici, assumono significatolabar1 di archetipi, sedimentazione del patrimonio inalterato della terra monferrina. Sono forme di vita senza tempo, assolute ed eterne, memoria di appartenenza alla cultura contadina che indaga e conosce i segreti della natura. Attraverso la contemplazione della realtà che lo circonda, Labar concilia ciò che è visibile all’invisibile con percezioni meditative ed evocative di spiritualità; ama allo stesso modo Monferrato e Sicilia, la diversità sta solo nelle simbologie che identificano le due realtà. Da una parte la collina con i suoi frutti, dall’altra il cormorano, l’agave, il mare. Soprattutto il mare, la spiaggia purificata dalla spuma delle onde che rievocano i miti della Magna Grecia tanto da portare alla mente i versi foscoliani che ricordano nostalgicamente” le sacre sponde di Zante”

Giuliana Romano Bussola

 

 

 

 

 

 

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