La “missione impossibile” del Salone del Libro secondo il compagno editore

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

A metà della “chiacchierata” gli sparo: perché sei diventato comunista?

“Avevo 15 anni, facevo l’elettricista e passeggiavo per Il Parco Ruffini. C’era Giuseppe Garelli, mitico ed unico responsabile dell’ Agitprop ( stampa e propaganda del Pci ) che stava lavorando e montando al Festival dell’Unità. Come era lui, dolcemente burbero, mi ha chiesto di dargli una mano e ho smesso d’essere tesserato al Pci quando è stato sciolto”.

Classe 1956 Enrico Cavallito è Vice Presidente Comitato editori piemontesi ed ediotre con Impremix.portici libri Dal 1971, in qualche modo nel mondo della comunicazione, prima si chiamava agitazione rivoluzionaria e propaganda, ora comunicazione. Editore per passione visto che pubblicare non è un affare.

Dalla sua alcuni record. Dal 1975 il più giovane consigliere del partito comunista. Si presentava ai consigli in uniforme, diplomandosi all’Avogrado al serale, visto che era studente operaio. Laureato in scienze politiche, sempre lavorando da operaio.

Ed ecco un suo altro record: “sempre lavorato e sempre studiato, ovviamente prima di pubblicare leggo prima. A mala pena mi salvo le spese… e poi Patrizio chi vuoi che sia interessato a ciò che ho fatto?”

Sicuramente al sottoscritto e poi tu sei uno che non ha dovuto dire tanti grazie per ciò che è stato ed è, ma molti ti dovrebbero dire grazie per ciò che hai fatto per loro.

Come mai vicepresidente ?

“Anche qui…vai ad una riunione per interessarti della sopravvivenza delle piccole case editrici e ti trovi, nel giro di tre mesi, al “massimo dei livelli”.

enrico-cavallitoServono queste associazioni? 

“Certo! Pensa che il 40% del mercato è della Mondadori. per il resto sempre i grandi…da Feltrinelli ed altri sempre grandi e di dimensioni nazionali. Per noi piccoli è un modo di difendersi”.

Come si sono comportati i nostri amministratori sul Salone del Libro?

“Fanno nozze con i fichi secchi. Grandi editori e Milano fanno un’accoppiata vincente.Stiamo cercando di “portare a casa ciò che possibile. A  Torino rimbocchiamoci le maniche, ad esempio non facendo pagare il biglietto hai visitatori. Meglio rimborsandolo attraverso lo sconto per ogni libro acquistato.

Rimpiangi il Pci?

“Assolutamente si, come tutti noi, ma oramai è passato, ribadendoti: mi ha insegnato molte cose, dalla tattica alla strategia per ottenere”.

Sorride e mi racconta  un piccolo episodio.

“Per lavoro desideravo parlare con un assessore regionale…appunto nostro compagno. La richiesta d’incontro s’infrangeva contro la sua segreteria. Irritato l’ultima vota mi sono “spacciato” per il segretario del Senatore Pininfarina e dopo 5 secondi parlavo con chi di dovere. Rrconosciuta la mia voce ha capito il perché e mi dato la risposta che desideravo. Come vedi essere stati comunisti editori e lavorare perchè il nostro Salone del Libro continui a funzionare ha un elemento in comune: missioni impossibili…e le missioni impossibili, molte volte sono dietro l’angolo”.

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