Il buco sarebbe di 3 miliardi e il sindaco Appendino ingaggia una società di revisione per capire meglio i conti del Comune lasciati dall’amministrazione sconfitta alle elezioni. Piero Fassino aveva annunciato in campagna elettorale la riduzione dell’esposizione del Comune da 3,3 miliardi di euro a 2,89 miliardi rispetto alla precedente gestione di Chiamparino. In realtà la cifra ufficiale decantata dal Pd, quei 2,8 miliardi, è stata tarata su una previsione di entrate per il 2016, senza considerare i debiti verso le società partecipate del Comune, che farebbero aumentare l’indebitamento complessivo a più di 4 miliardi di euro. Ora la sindaca sostiene che le entrate erano state sottostimate dal suo predecessore e che – come se non bastasse – non sono computati i crediti commerciali con le società del Comune, come Iren e Gtt: somme che non rientrano nel bilancio comunale, anche se è palazzo Civico a metterci i fondi. Dalla presa d’atto di questo caos, è nata così l’idea di chiedere aiuto a una società di revisione esterna, per produrre una perizia sui conti del Comune e delle partecipate. Tra l’amministrazione Chiamparino e quella Fassino il deficit è salito grazie anche alle grandi opere connesse alle Olimpiadi invernali del 2006 e all’uso dei derivati, strumenti finanziari assai rischiosi.
(foto: il Torinese)
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