Sono passati cento anni dai tragici eventi di quella che è passata alla storia come la Rivolta di Pasqua. Nel 1916, gli irlandesi – piccola e antica nazione europea, cristianizzata da Palladio e San Patrizio – presero le armi per liberarsi dal giogo plurisecolare dell’Inghilterra, l’insurrezione venne soffocata nel sangue dell’esercito britannico. Sull’argomento, nell’anno della cosiddetta “Brexit”, ovvero l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, si è parlato e scritto poco. Eppure l’Isola di Smeraldo non è un teatro secondario nella storia della civiltà europea ed occidentale. A colmare questo vuoto c’è “Per l’onore dell’Irlanda – L’insurrezione irlandese del 1916”, un agevole testo di Paolo Gulisano edito per i tipi de “Il Cerchio”. Con uno stile conciso, essenziale, ma assolutamente chiaro anche per chi fosse un neofita di storia irlandese, l’autore – medico, saggista ed autore di moltissime pubblicazioni sull’Irlanda e su Tolkien, di cui è senza tema di smentita il massimo conoscitore italiano – descrive le complesse vicende che coinvolsero l’Irlanda nella guerra di indipendenza del 1916, spiegandone con particolare cura gli antefatti, sino a giungere alla firma del Trattato del 1921 che diede vita allo Stato Libero di Irlanda, che portò poi il Paese ad una guerra civile. Pur essendo “tifoso” della causa isolana, tuttavia, Gulisano riesce a creare una tensione ideale che porta il lettore a seguire le vicende della sfortunata isola, oggi destinato, dopo il voto inglese, ad essere l’unico rappresentante delle Isole Britanniche a Strarburgo e Bruxelles.
Massimo Iaretti
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