Pollicino di Hans Werner Henze debutta al Regio

Attraverso un soggetto amato dai bambini Henze rielabora un materiale popolare con le scansioni psicologiche della fiaba

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Debutta sabato 28 maggio alle 20 al teatro Regio di Torino “Pollicino”. La prima edizione del Cantiere internazionale d’Arte di Montepulciano, ideato da Hans Werner Henderson, si svolse nel 1976.

“Gli artisti – spiegava il compositore – vogliono avvicinarsi alle nostre realtà e attuare uno scambio vicendevole. In questo senso stiamo facendo un cartiere per tutti, artisti, artigiani, grandi e piccini”. E proprio per i piccini è nata la favola in musica di Hans Werner Henze, dal titolo Pollicino, su libretto di Giuseppe De Leva, tratto dalle fiabe di Collodi, Perrault e dei fratelli Grimm. Il suo debutto risale al 2 agosto del 1980, presso il Cantiere di Montepulciano.

“Ci è simpatico – afferma il librettista De Leva – quel bambino che ogni tanto ci sembra la sappia un po’ troppo lunga, e ci piace quel suo crescere nonostante le difficoltà e il suo diventare grande, che gli si rende necessario, anche se lui proprio non vorrebbe. In Pollicino i protagonisti sono i bambini, i genitori, l’Orco e sua moglie”.regio

L’opera da subito ha riscosso un notevole successo ed è stata rappresentata in tutto il mondo. A Torino è stata messa in scena in occasione del 90 esimo anniversario della nascita di Hans Werner Henze (1926- 2012). La favola per musica è stata composta da Henze nell’inverno ’79-80 e in essa possiamo riconoscere uno degli aspetti più significativi dell’estetica di questo compositore. Henze ha saputo creare tessuti armonici molto sofisticati, partendo da melodie semplici e popolareggianti, affidando un ruolo di rilievo ai flauti dolci, cui si aggiungono chitarre, violoncello, contrabbassi e violini (almeno tre). Risuonano echi di Mozart, un autore che ha una presa immediata e universale sui bambini, ma anche di Schubert, di Mahler, Schumann e Haydn e, naturalmente, dell’opera italiana. Le tecniche avanguardistiche spesso svelano agli ascoltatori aspetti ludici, capaci di avviare una catena di significati e di sensi. Gli intermezzi strumentali rappresentano pagine di estrema espressività e la vitalità teatrale di Henze è capace di modellare il materiale popolare, sia autentico, sia ricavato da altri autori o reinventato soggettivamente, sulla metrica dei versi e della scansione psicologica della favola.

 

Mara Martellotta

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