“Sperando contro ogni speranza. La persecuzione cristiana in Pakistan”

CRISTIANI2CRISTIANI1Si è parlato dei molti soprusi e delle tante discriminazioni che a livello sociale, lavorativo e umano, tantissime persone sono costrette a subire ingiustamente a causa del loro credo religioso

Il 2 marzo 2011 il ministro per le minoranze Shahbaz Bhatti, venne brutalmente ucciso da un gruppo di fondamentalisti islamici.Questa mattina alle ore 11,30, il monsignor Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, ha tenuto a palazzo Lascaris una conferenza stampa per ricordare il ministro cattolico e soprattutto, per testimoniare la discriminazione e la persecuzione subita ancora oggi, in Pakistan, dai cristiani.

L’evento intitolato “Sperando contro ogni speranza – La persecuzione cristiana in Pakistan”, è stato realizzato dal Comitato regionale per i diritti umani, presieduto dal presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, in collaborazione con la Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre.con reg lascaris

In un aula gremita di persone partecipative e visibilmente toccate dagli argomenti affrontati, hanno preso parte -contribuendo con il loro intervento- anche il monsignor Guido Fiandino, vescovo ausiliario di Torino, il direttore della Fondazione Alessandro Monteduro, la vicepresidente del Comitato Enrica Baricco e molti altri nomi illustri.

Sono state affrontate diverse problematiche riguardanti le condizione di vita delle comunità cristiane, in un paese come il Pakistan a maggioranza musulmana. Si è parlato dei molti soprusi e delle tante discriminazioni che a livello sociale, lavorativo e umano, tantissime persone sono costrette a subire ingiustamente a causa del loro credo religioso.

L’attenzione è stata in particolare rivolta alla grande lotta che ormai da diversi anni si sta portando avanti contro la legge antiblasfemia, legge che condanna a morte o nel migliore dei casi all’ergastolo, qualsiasi persona insulti o in qualche modo manchi di rispetto al profeta Maometto o ai dettami del Corano.

Tra le vittime più note della cosiddetta “legge nera”, è stato ricordato il triste caso di Asia Bibi, la donna cristiana picchiata, stuprata e inseguito condannata a morte nel 2009, poiché accusata da alcune donne musulmane di blasfemia.

CRISTIANI3A cinque anni dall’assassinio di Bhatti,  monsignor Coutts ha deciso di recarsi in Italia non solo per “denunciare” le condizioni in cui -in alcune parti del mondo- sono costrette a vivere le comunità cristiane, ma anche per ricordare che il vero male non sono i differenti credi religiosi, ma i gruppi estremisti che insorgono con estrema rapidità e prepotenza.

La visita del monsignor Coutts vuole essere una testimonianza utile per risvegliare le coscienze e una dimostrazione del fatto che la religione cristiana e quella mussulmana possono e devono coesistere nel rispetto dell’uomo e dei suoi diritti.

Simona Pili Stella

(Foto: Essepiesse/il Torinese)

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