L’assenza di neve a quote medie sta ad indicare che la prossima stagione irrigua è compromessa
Il forte vento e la carenza di precipitazioni, dall’inizio del 2016 hanno fatto moltiplicare gli interventi in Piemonte per incendi boschivi. In tutto sono stati 220, con l’impiego di oltre 1.100 Volontari del Corpo AIB Piemonte e oltre 300 automezzi. Lo comunica la Regione Piemonte, sottolineando che nella sola giornata del 4 febbraio, le squadre antincendio sono state impegnate su svariati fronti nelle province di Cuneo a Bagnolo e Sampeyre, Torino (Lessolo), VCO (val Vigezzo, dove si è sviluppato un vasto rogo) Vercelli (Varallo Sesia). Ben 30 interventi, con l’impegno di 320 volontari e 100 automezzi, mentre permane sul Piemonte lo stato di “massima pericolosità”. La Regione rammenta che l’incendio boschivo è un reato punito severamente dal Codice penale e chi lo provoca, anche per colpa, rischia da uno a cinque anni di carcere.
E’ anche allarme siccità sul territorio regionale. L’ Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente) segnala che il suolo ha il 70% in meno di umidità rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Il Lago Maggiore è un metro sotto del livello medio di fine gennaio nel lungo arco temporale dal 1942 al 2015. L’assenza di neve a quote medie sta ad indicare che la prossima stagione irrigua è compromessa. Le precipitazioni nevose d’ora in avanti determinerebbero accumuli destinati a rapido scioglimento.
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