L’angolo del Private Banker /
di Fabio Ferrarese
Gli Italiani si sentono da sempre tartassati. In realtà se non ci limitiamo ad una quadro meramente legato ai redditi prodotti, ma ampliamo il raggio di visione anche ad altri tipi di imposizione tributaria scopriamo un piccolo paradiso fiscale: quello riguardante la tassazione delle donazioni e delle successioni che è di gran lunga uno dei più vantaggiosi di tutti i Paesi industrializzati
Il total tax rate, che misura l’ammontare delle tasse, dei contributi e delle imposte, dovuti dalle imprese rispetto al loro reddito e le aliquote d’imposta applicate ai redditi delle persone fisiche di fascia alta, nel nostro Paese si è attestato al 64,8%, contro una media dell’Unione Europea pari al 41.4%. Gli Italiani si sentono da sempre tartassati. Se prendiamo in considerazione solo le persone fisiche e guardiamo allo scaglione di aliquote più elevate, applicate ai redditi più alti, troviamo un bel 45% che se confrontato con il 29% applicato in Canada o addirittura lo zero degli Emirati Arabi viene da chiedersi se convenga ancora produrre e vivere in questo Paese.
In realtà se non ci limitiamo ad una quadro meramente legato ai redditi prodotti, ma ampliamo il raggio di visione anche ad altri tipi di imposizione tributaria scopriamo un piccolo paradiso fiscale: quello riguardante la tassazione delle donazioni e delle successioni che è di gran lunga uno dei più vantaggiosi di tutti i Paesi industrializzati.
Partiamo dalle aliquote applicate: il 4% per il coniuge ed i parenti in linea retta con una franchigia di 1mln di euro per erede, il 6% per i parenti sino al IV grado con una franchigia di centomila euro per ogni fratello o sorella erede ed un 8% per tutti gli altri eredi senza beneficio di alcuna franchigia. Se si pensa che mediamente negli altri Paesi si paga un’aliquota compresa tra il 30% ed il 50% ci si rende subito conto dei grossi vantaggi ad essere eredi italiani. Qualcuno però se n’è già accorto ed infatti il Fondo Monetario Internazionale già dal gennaio 2014 ha lanciato un monito all’Italia: rafforzare la tassazione su successioni e donazioni.
Come si può sfruttare questo momentaneo vantaggio prima che il regime cambi e senza necessariamente morire subito? Esistono, all’interno del più ampio tema del passaggio generazionale, quelle che vengono definite in gergo le liberalità indirette che se, concernenti un trasferimento di aziende o diritti immobiliari per i quali sia prevista l’applicazione dell’imposta di registro o l’iva, sono automaticamente escluse dall’imposta di donazione, senza che questo vada ad erodere le franchigie. Per comprendere meglio l’argomento proviamo a vedere un caso concreto. Se una casa viene pagata dai genitori, ma intestata ad un figlio, ci troviamo di fronte ad una liberalità indiretta che sarebbe soggetta ad imposizione che può essere evitata se nell’atto di acquisto viene precisato che la provvista di denaro utilizzata per acquistare l’immobile è fornita dai genitori.
Altri strumenti che godono, al momento, di esenzione fiscale dal punto di vista dell’asse ereditario sono le somme investite in caso di morte dell’assicurato sulle polizze vita, quelle investite in Titoli di Stato o equiparati ed il trasferimento di aziende, a condizione che sia garantito il controllo e che la partecipazione venga detenuta per almeno cinque anni.
L’argomento è certamente complesso ed oggi ne abbiamo fatto solo alcuni cenni, ma certamente richiede una riflessione attenta per non farsi cogliere impreparati da eventuali future manovre di Governo. La riduzione della tassazione sui redditi può al momento avvenire secondo gli esperti attraverso una riduzione della spesa pubblica ed attraverso la dismissione dell’ingente patrimonio immobiliare. Vi pongo però un’altra visione: oltre il 63% della ricchezza in Italia è in mano a persone che hanno più di 55 anni di età. Siccome nei prossimi trent’anni avverrà il più grande passaggio di ricchezza della storia perché non attuare un inasprimento delle aliquote successorie nel bel Paese trovando da questa strategia le risorse per ridurre le tasse sul lavoro? Per concludere vi lascio con un piccolo consiglio: agite ora e non fatevi trovare impreparati.
Per curiosità ed approfondimenti potete scrivere a fabio.ferrarese @yahoo.it
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