RivaBanca, un "miracolo" al servizio del territorio

DESIDERIO RIVA- bancaDESIDERIO RIVA BANCA

desiderioLe Banche commerciali, oramai non hanno più rapporto con il territorio. Vale solo il rating. Aride cifre che non tengono conto delle persone a cui concedere credito. Da noi si è tornati indietro di 50 anni. in positivo, dove la conoscenza diretta garantiva le parti.

 

Accadono miracoli. Miracoli terreni fatti da persone normali. Vi prego, non fatemi passare per blasfemo. Cose che riescono contro tutti e contro tutto. Per caparbietà e perseveranza.  Dopo più di cinque anni di lavoro tra raccolta fondi e pratiche burocratiche con Banca d’Italia ha aperto a Rivarolo RivaBanca, Banca di Credito Cooperativo. E non è finita qui. Aprirà all’inizio dell’anno nuovo una sede a Rivara, polo dello stampaggio. Positive realtà produttive nel metalmeccanico, nonostante anni di crisi.

 

Vado a trovare in sede il mentore e presidente del Cda Giuseppe Desiderio, 66 anni e da 45 sintesi tra ruolo manageriale ed imprenditori nel settore metalmeccanico. Figlio d’arte, dopo Giurisprudenza lavora nell’azienda paterna, un salumificio con annesso mattatoio. Padre che passa dall’artigianato all’industriale. 30 anni direttore della Sitaf (traforo e Autostrada Valsusa ) e nel mentre si “diletta” nel settore metalmeccanico, arrivando fino in Brasile. Una Multinazionale americana, rilevando tutto, gli ha fatto una proposta economica a cui era impossibile rinunciare. Dal 1999 nel settore bancario. Menbro del cda della Fondazione CRT, 6 anni nella Holding Unicredit, vicepresidente Unicredit Corporaty. Diciamo proprio: uno che se ne intende.

 

Gli chiedo : perché hai voluto promuovere questa banca?

Perchè le Banche commerciali, oramai non hanno più rapporto con il territorio. Vale solo il rating. Aride cifre che non tengono conto delle persone a cui concedere credito. Da noi si è tornati indietro di 50 anni. in positivo, dove la conoscenza diretta garantiva le parti.

 

Iter per aderire? 

Complesso. Innanzitutto possiamo operare solo a Rivarolo e nei comuni limitrofi. Sono stati raccolti tra i 1500 soci 5 milioni di euro. Su un bacino di 53mila abitanti è una cosa non semplice. Quota minima di 500 euro, massima di 50mila euro. Un unico raggruppamento non può superare i 250mila.

 

Difficoltà?

Tantissime! In particolare il gestire una legislazione, con la Consob e Banca d’Italia che considerano grandi gruppi bancari e le piccole banche alla stessa stregua.

 

Ne è valsa la pena?

Si, anche se ti confesso che non lo rifare, ma ora, chiaramente sono appagato.

 

Produttività?

Alta, ti faccio un esempio: 3 o 4 mutui fondiari alla settimana.

 

Personale?

Ridotto all’osso. Tutti gli investimenti che facciamo sono finalizzati ai servizi poco costosi per i clienti. Piccola considerazione: abbiamo scelto giovani laureatisi in economia dal 106 in su. risultato finale il 70 % donne.

 

Considerazioni finali?

Il ricordo e l’appagamento di oltre 100 riunioni serali nel vari comuni con la gente. Un comitato promotore che oltre a spiegare ha poi raccolto  fondi  vincolati in un apposito conto.

 

Proprio vero a Giuseppe Desiderio piacciono le sfide.

 

Patrizio Tosetto

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