E' miseria quotidiana anche in città, aumenta il numero dei "poveri della porta accanto"

Magari i nostri stessi insospettabili vicini di casa che hanno perso il lavoro, o i pensionati che vivono di poche centinaia di euro, rappresentano una vera e propria emergenza

 

barboniPochi giorni fa l’arcivescovo di Torino, mons. cesare Nosiglia e le diocesi torinesi hanno rivolto un appello ai fedeli, affinché non si dimentichino dei poveri. Anche in Piemonte le persone che si trovano in difficoltà a fine mese o addirittura del tutto indigenti sono moltissime. I cosiddetti “poveri della porta accanto”, magari i nostri stessi insospettabili vicini di casa che hanno perso il lavoro, o i pensionati che vivono di poche centinaia di euro, rappresentano una vera e propria emergenza. Un’azione positiva contro i poveri è quella svolta dal  Banco Alimentare che lo scorso anno  ha distribuito sul territorio regionale 5.100 tonnellate di cibo per un valore di 15. 3 milioni di euro, pari a 10,2 milioni pasti. L’associazione ha inoltre assistito oltre 120 mila persone, attraverso l’operato di sette dipendenti e 260 volontari, raccogliendo alimenti vicini alla scadenza (in questa direzione va anche la recente iniziativa del Consiglio regionale contro lo spreco di cibo) e pasti pronti non consumati da oltre 150  supermercati,  70 aziende e 26 mense. Preoccupa anche il fatto che crescono i bambini senza cibo, nella fascia di età da zero a cinque anni.

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