E' morto Sebastiano Vassalli, il narratore che "abitava" il vento

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Nel 2012, Franco Esposito – direttore e “anima” della rivista Microprovincia – curò la monografia “La parola e le storie in Sebastiano Vassalli”. Un modo intelligente per festeggiare i 70 anni dell’autore di tanti libri importanti, da “Abitare il vento” a  “La notte della cometa” ( romanzo sulla vita del poeta Dino Campana) , “Cuore di pietra” e “La chimera” fino agli ultimi, molto belli, “Le due chiese”, “Terre selvagge” e “Il confine”

 

Si è spento all’età di 73 anni, dopo una malattia fulminante e incurabile, sempre tenuta riservata, lo scrittore Sebastiano Vassalli, recente candidato italiano al premio Nobel e prossimo premio Campiello alla carriera. Nel 2012, Franco Esposito – direttore e “anima” della rivista Microprovincia – curò la monografia “La parola e le storie in Sebastiano Vassalli”. Un modo intelligente per festeggiare i 70 anni dell’autore di tanti libri importanti, da “Abitare il vento” a  “La notte della cometa” ( romanzo sulla vita del poeta Dino Campana) , “Cuore di pietra” e “La chimera” fino agli ultimi, molto belli, “Le due chiese”, “Terre selvagge” e “Il confine”.Il n.49 della rivista , unendo gli sforzi editoriali delle Edizioni Rosminiane a quelli della novarese Interlinea, propose testi dello stesso Vassalli, belle foto e disegni oltre  agli scritti di una lunga serie di intellettuali e letterati come Giorgio Bárberi Squarotti, Roberto Cicala, Franco Cordelli, Fulvio Papi e molti altri. Sebastiano Vassalli, nato nel 1941 a Genova da madre toscana e padre lombardo, si trasferì giovanissimo a Novara e nella “terra d’acque” ( come s’intitola anche uno dei suoi romanzi) ha ambientato alcune delle sue opere più significative , tra cui Cuore di pietraincentrato su casa Bossi, dimora splendida sul baluardo Quintino Sella, angolo via Pier Lombardo. Si era laureato in Lettere con una tesi sull’arte contemporanea e la psicanalisi con Cesare Musatti. Tra gli italiani più tradotti all’estero, conobbe il successo  nel 1990 con «La chimera», romanzo storico ambientato nella campagna novarese del Seicento, con cui vinse lo Strega. Il libro narra  la storia di un processo (episodio vero) a una strega nella Milano dei Promessi Sposi, nel 1628. E la “chimera” altro non era che il Monte Rosa per come appariva allo sguardo dei contadini che, tormentati dall’afa e chini sulle risaie del novarese, alzavano gli occhi verso l’orizzonte e vedevano, lontano, il massiccio della montagna innevata. Dalla prima stagione di Vassalli e dalla sua esperienza con  la neoavanguardia del “Gruppo 63” all’originalissima “cifra” della sua opera letteraria, dal suo grande amore per la poesia alla fedeltà rara alla Einaudi (la casa editrice dello “Struzzo” ) nelle 224 pagine di Microprovincia si palesa  tutta la complessità di questo scrittore straordinario. Una figura importante per la letteratura, quella di Vassalli, ma anche per il giornalismo al quale ha dedicato molte collaborazioni con le principali testate, da “La Stampa” al “Corriere della Sera”, a “La Repubblica”. La città di Novara gli dedicherà solenni funerali civili in prefettura (dove sarà allestita la camera ardente)  mercoledì 29 luglio, ricordando uno dei suoi cittadini più illustri.

Marco Travaglini

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