A teatro, nel cortile dell' Egizio, rivivrà il fascino di Akhenaton

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Per la prima volta si può assistere a due produzioni del Teatro Stabile nel rinnovato Museo

 

Nell’affascinante cornice del cortile del Museo Egizio, dal 25 giugno al 18 luglio prossimo, e dal 26 giugno al 19 luglio, rispettivamente,  andranno in scena in prima nazionale due produzioni del Teatro Stabile, sotto la direzione di Valter Malosti, “Antonio e Cleopatra”, tratto dal dramma shakespeariano,  e “Akhenaton”, scritto e adattato da Agnese Grieco, tratto dall’opera di Agatha Christie, per la traduzione di Edoardo Erba. A recitare saranno gli attori neodiplomati della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino, nell’ambito di un progetto concepito dal Teatro Stabile in collaborazione con il Museo Egizio, in occasione di “Expo Milano 2015- Nutrire il pianeta, Energia per la vita”.

A sere alterne il pubblico avrà la possibilità di assistere agli spettacoli di “Antonio e Cleopatra” , scene dal dramma di William Shakespeare,  nella nuova traduzione di Gilberto Sacerdoti,  e a “Akhenaton”. Questo dramma fu composto nel 1937 dalla celebre giallista, che sposò in seconde nozze un archeologo, accompagnandolo in importanti operazioni di scavo, proprio negli stessi anni in cui Sigmund Freud, rimasto affascinato dalle scoperte archeologiche a lui coeve,   scriveva, a proposito della figura del faraone eretico, il saggio su ” L’uomo Mosè e la religione monoteistica”. In Akhenaton si fondono elementi tratti dalla giallista a spunti freudiani sul faraone, insieme a ricerche compiute negli anni Ottanta del ‘900 dal Premio Nobel Naguib Mahfouz,  che raccontò nuovamente la vicenda del misterioso faraone di Tell el-Amarna.

“Antonio e Cleopatra”, variamente interpretato  come dramma romano e egiziano, rappresenta un play paragonabile a un prisma ottico. Visto frontalmente, rappresenta la storia d’amore e di politica narrata da Plutarco; visto di sbieco, spinge lo spettatore a decifrare l’infinito libro di segreti della natura. Per trovare, infatti, il corrispettivo dell’infinito amore di Antonio, bisogna, per forza, scoprire una terra e un cielo nuovi. Gli spettacoli, tutte le sere,  tranne i lunedì,  hanno inizio alle 21.30. In occasione delle recite, il Museo Egizio offrirà l’opportunità agli spettatori di scoprire i personaggi in scena attraverso un percorso affascinante tra testimonianze e documenti rari.

 

Mara Martellotta

 

(Foto: il Torinese)

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