ALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE
A 17 anni, seguendo le orme del padre, Michele iniziò a frequentare la facoltà di Medicina dell’Università di Torino ed il 12 agosto del 1846, all’età di 23 anni, si laureò cominciando ad esercitare da subito la professione di medico
Gli articoli precedenti sono pubblicati nell’archivio della rubrica STORIA
Continuando con la nostra piccola sezione dedicata ai personaggi che hanno dato il nome alle vie della nostra città, oggi parleremo di Via Michele Lessona. Compresa tra via Montegrappa e piazza Giuseppe Perotti, questa via è composta principalmente da condomini e piccoli esercizi commerciali; non molto distante dal Parco della Pellerina, attraversa nella parte finale di corso Lecce. Figlio di Carlo Lessona e di Agnese Maria Cavagnotti, Michele nacque a Venaria Reale il 20 settembre del 1823, diventando il terzo di nove figli appartenenti ad un’antica famiglia. Suo padre, grazie alla fedeltà dimostrata alla casa Savoia,era stato nominato da re Vittorio Emanuele I, nel 1814, docente di medicina veterinaria presso l’Università di Torino, Direttore della prima Scuola di Veterinaria in Venaria Reale e responsabile dell’allevamento dei cavalli di corte presso la tenuta “la Mandria”.
A 17 anni, seguendo le orme del padre, Michele iniziò a frequentare la facoltà di Medicina dell’Università di Torino ed il 12 agosto del 1846, all’età di 23 anni, si laureò cominciando ad esercitare da subito la professione di medico nella città di Torino. La sua carriera di medico torinese però durò molto poco infatti, qualche anno dopo la sua laurea, si innamorò perdutamente dell’istitutrice delle sorelle minori, Maria Ghignetti e a causa della ferma opposizione della sua famiglia al loro matrimonio, decise di fuggire con lei spostandosi tra diversi paesi; giunse addirittura fino in Egitto dove per qualche anno diresse un ospedale al Cairo.Purtroppo però Maria si ammalò di colera e morì pochi anni dopo le loro nozze, così Michele, nel 1850, decise di fare ritorno in patria con la sua unica figlia Francesca. Si dedicò alle scienze naturali e qualche tempo dopo sposò, in seconde nozze, Adele Masi da cui ebbe in seguito altri sei figli.Inizialmente insegnò storia naturale all’Università di Torino mentre nel 1854 si trasferì a Genova per insegnare mineralogia e zoologia; nel 1864, dopo l’Unità d’Italia , fu però trasferito all’Università di Bologna dove insegnò per circa un anno. Nel 1866 ottenne finalmente la cattedra di zoologia e di anatomia comparata all’Università di Torino, città dove si trasferì per il resto della sua vita, ottenendo in seguito la carica di rettore dell’Università e membro dell’Accademia della Scienze.
Seguace del darwinismo, Lessona fu uno dei più intelligenti e capaci divulgatori in Italia di tale teoria. Con l’aiuto della sua seconda moglie, Adele Masi, egli tradusse in lingua italiana alcune delle più importanti e fondamentali opere di Charles Darwin:tradusse circa ventitré opere, per un totale di trentadue volumi. Scrivendo una biografia scientifica di Darwin e dirigendo una delle prime riviste di divulgazione scientifica dell’Italia unita, “La Scienza a dieci centesimi”, fu uno dei più noti divulgatori scientifici di età liberale. Nel corso della sua carriera pubblicò anche un gran numero di articoli giornalistici cheraccolse in quattro volumi, dal titolo “Conversazioni scientifiche”; questi volumi vengono considerati ancora oggi come uno dei migliori esempi di letteratura scientifica italiana. Nel 1877 si dedicò alla vita politica divenendo consigliere comunale di Torino. Morì nel 1894 a causa di alcune complicazioni dovute ad una malattia cardiovascolare che lo affliggeva da tempo.
Simona Pili Stella
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