Punto di ritrovo dei giovani che non hanno voluto compilare i quiz piazzale Valdo Fusi, dove è stata organizzata una colazione e una gara di calcetto
Su tutto il territorio nazionale l’Unione degli studenti in occasione delle prove Invalsi delle scuole superiori ha organizzato azioni di boicottaggio e mobilitazione. Il Coordinatore dell’associazione studentesca Danilo Lampis afferma trionfante che «sulla scia delle grande giornata di sciopero del 5 maggio, il dato di mobilitazione studentesca è stato altissimo!».Infatti, secondo un sondaggio di Skuola.net, uno studente su quattro era intenzionato a boicottare le prove. Gli studenti delle classi seconde hanno consegnato in bianco, oppure letto un libro mentre somministravano le prove e non sono entrati in classe. Sono stati organizzati sit-in e manifestazioni di protesta. «Siamo contrari ad un modello di valutazione escludente, che tende a gerarchizzare le scuole ed aumentare le disuguaglianze.», dicono gli studenti. E, all’insegna dello slogan: “Valutati, non schedati» anche a Torino si sono tenute manifestazioni studentesche in concomitanza con lo sciopero promosso da Cobas e Cub, che ha consentito agli insegnanti di non distribuire la prova. Tra le proteste, quelle degli istituti Cottini,Gioberti e Passoni. Punto di ritrovo degli studenti che non hanno voluto compilare i quiz piazzale Valdo Fusi, dove è stata organizzata una colazione e una gara di calcetto. Moltissimi studenti sono invece rimasti a casa.
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