Osa anche tu contro la sperimentazione animale

BRAMBILLA

DEBUTTA A MODENA L’ASSOCIAZIONE OSA

 

A Modena si è svolto il convegno “Sperimentazione animale: un crimine contro la scienza”, organizzato dall’associazione Osa (Oltre la sperimentazione animale) in collaborazione con la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. I lavori sono stati aperti da Maria Concetta Digiacomo, medico specialista di medicina interna, fondatore e presidente di OSA. L’associazione, che si presenta all’opinione pubblica per la prima volta, nasce nell’ottobre 2014 con l’obiettivo di riunire medici, ricercatori e laureati in discipline scientifiche ed offrire una corretta informazione scientifica per promuovere la ricerca alternativa e superare definitivamente i metodi di sperimentazione basati sull’impiego di animali, considerati dannosi e fuorvianti per la ricerca stessa. A sostegno di questa tesi, gli interventi di Stefano Cagno medico specialista in Psichiatria, Maurilio Calleri medico veterinario, Daniele Tedeschi fisiologo, Oriano Perata medico specialista in Chirurgia, Linda Guerra naturalista, Susanna Penco biologa. A moderare il dibattito il medico veterinario e giornalista Oscar Grazioli. Presente anche l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente, che ha illustrato l’attuale quadro normativo e gli interventi legislativi necessari per incentivare i metodi alternativi di ricerca.

 

Il governo emani senza indugio i provvedimenti necessari per completare le previsioni del decreto legislativo sulla sperimentazione animale, pubblicato più di un anno fa: dall’assegnazione delle risorse per i metodi alternativi alla definizione di programmi che consentano di ridurre il numero degli animali impiegati, alla costituzione del Comitato nazionale per la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Lo ha chiesto l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, intervenendo al convegno. “In ogni caso – è il principio generale espresso dall’ex ministro – il progresso (sempre che di progresso si tratti) non può avere come prezzo la rinuncia al senso morale”.

 

“L’inerzia dell’esecutivo – sottolinea l’on.Brambilla – rischia di trasformare davvero in “lettera morta” anche le innovazioni positive che eravamo faticosamente riusciti ad introdurre nell’impianto, complessivamente inaccettabile, della direttiva europea 2010/63″. Tra questi, appunto, il finanziamento dei metodi alternativi. “E’ invece operante – prosegue l’on.Brambilla – come mostra proprio la vicenda dei macachi di Modena, il divieto di allevare cani, gatti e primati destinati ai laboratori, cioè la norma che ho scritto per impedire che aprissero nel nostro Paese altri allevamenti come Green Hill”.

 

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