“Il Dio delle donne – L’eresia di don Geloso”

LIBRO DONNE

In 150 pagine, assolutamente scorrevoli ed intense, l’autrice ripercorre la vicenda di un parroco che nei primi anni dell’Italia stato unitario predica controcorrente una fede diretta a Dio e non rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche, beve vino nelle osterie e frequenta compagnie di gente di teatro, suscitando l’inevitabile scandalo nei benpensanti

 

Sotto l’aspetto religioso il Piemonte è terra di grandi Santi, come i torinesi Giovanni Bosco o Domenico Savio (solo per citarne due tra i tanti) ma è anche terra di eretici, come fra Dolcino finito sul rogo a Vercelli e ricordato anche da Dante. Ma ci sono stati anche altri, in tempi più recenti e che con meno clamore, provocarono degli scismi dalla Chiesa di Roma, come accadde con don Melchiade Geloso, parroco di Ricaldone, piccolo paese della provincia di Alessandria che nel 1879 venne scomunicato dal Vescovo di Acqui Terme.

 

La sua vicenda è l’asse portante del romanzo storico “Il Dio delle donne – L’eresia di don Geloso”, scritto da Rosetta Bertini per i tipi di Impressioni Grafiche. In 150 pagine, assolutamente scorrevoli ed intense, l’autrice ripercorre la vicenda di un parroco che nei primi anni dell’Italia stato unitario predica controcorrente una fede diretta a Dio e non rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche, beve vino nelle osterie e frequenta compagnie di gente di teatro, suscitando l’inevitabile scandalo nei benpensanti ma ponendo degli interrogativi a molte persone, soprattutto, donne, che sino a quel momento erano rimaste ingabbiate negli archetipi di un modello di obbedienza acritica che si ripeteva di generazione in generazione.

 

Il filo conduttore è il racconto di Esther una ultracentenaria ormai prossima alla fine del suo cammino terreno, che ripercorre le tappe della vicenda di don Melchiade a Ricaldone, sino al suo ritorno in seno alla Madre Chiesa. Il libro, con la voce narrante di Esther, contiene anche alcune riflessioni, tuttoggi attuali, come quella sulle armi che si riporta integralmente per la sua drammatica profondità e bellezza:

 

“Che cosa si nasconde nelle armi per renderle così affascinanti agli occhi degli uomini ? Forse, camminando tra i nostri simili con uno strumento atto a portare la morte, nascosto nel fondo delle tasche, ci sentiamo Dio, poiché un semplice gesto può togliere la vita. E’ questo che ci fa sentire vivi e potenti ? Che tristezza. Perché non pensiamo a Lui come portatore di vita, di amore e non cerchiamo di emularlo in questo?”.

 

L’autrice, Rosetta Bertini, originaria di Carù sull’appennino reggiano, vive a Rivarone in provincia di Alessandria. Naturopata, autrice e regista teatrale ha messo in scena anche il dramma in due atti “L’oscurità del tempo” dedicata alla vicenda di don Geloso

 

Massimo Iaretti

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