Numerosi i casi di frode fiscale compiuta attraverso fatturazioni per prestazioni di servizi inesistenti nel settore degli appalti e delle cooperative di produzione e lavoro
Nei primi 10 mesi dell’anno il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino ha recuperato un miliardo e 400 milioni a tassazione e circa 150 milioni di euro di Iva evasa. Sono in crescita i fenomeni di ‘treaty shopping’, l’azione fittizia di società intermedie tra l’impresa italiana che eroga dividendi, interessi, royalties o canoni e il reale beneficiario.
Verifiche sono state eseguite nei confronti di gruppi che operano a livello multinazionale.Sono state riscontrate, accanto a comportamenti legittimi e virtuosi, anche pratiche e condotte volte esclusivamente all’ottenimento di vantaggi fiscali non consentiti.
Numerose anche le contestazioni in materia di prezzi di trasferimento (transfer pricing), che hanno riguardato rapporti economico- commerciali con Paesi aventi un regime fiscale assai più favorevole di quello italiano (come la Svizzera ed il Lussemburgo). Non sono mancati casi di elusione realizzata attraverso compravendite di titoli, scorrette qualificazioni giuridiche di operazioni contrattuali in materia di imposta di registro ed interposizioni di società create ad hoc per poter, in apparenza legittimamente, rinviare sine die il pagamento delle imposte avvalendosi del principio di competenza in luogo del previsto principio di cassa.
Infine, numerosi i casi di frode fiscale compiuta attraverso fatturazioni per prestazioni di servizi inesistenti nel settore degli appalti e delle cooperative di produzione e lavoro.
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