La marcia su Roma dei 10 mila piemontesi della Cgil

corto usbDati recenti indicano che un giovane su due sotto i 24 anni è disoccupato. Ci sono anche segnali di speranza, come ad esempio la prossima produzione del Suv Levante di Fca-Maserati a Mirafiori

 

Matteo Renzi è contrario alla cassa integrazione? Glielo spieghi a quel signore che è andato a trovare a Detroit”. Così Susanna Camusso, un paio di settimane fa, dal palco del teatro Alfieri, si riferiva a Sergio Marchionne, invitando tutti i lavoratori a partecipare alla manifestazione indetta dal “sindacatone rosso” per oggi a Roma. E, a giudicare dalle adesioni dal Piemonte, l’appello di Lady Susanna è stato accolto alla grande. Sono, infatti, più o meno diecimila i lavoratori, pensionati, giovani, precari, disoccupati, e persino migranti, partiti dal Piemonte per recarsi al corteo della Cgil.

 

Le adesioni sono state più numerose di quanto gli organizzatori si aspettassero. Due i  treni speciali e i 155 pullman previsti, ma non sono sufficienti e molti manifestanti hanno raggiunto la capitale  con mezzi propri. Sulla scena anche 4 aquiloni a forma di velociraptor, simbolo di chi vuole far tornare il lavoro all’età della pietra. Che sia un riferimento al premier? Aleggeranno sul corteo, nel becco i diritti dello Statuto dei Lavoratori.

 

A Torino, dove si è svolto un corteo di lavoratori ieri mattina (nella foto),  lo sciopero dei trasporti è stato revocato ma il servizio dei trasporti pubblici, a causa della possibile adesione del personale del Gruppo Ferrovie dello Stato dalle 9 alle 17 non è stato del tutto garantito. Le difficoltà della crisi si fanno sentire soprattutto in Piemonte. Dati recenti indicano che circa un giovane su due sotto i 24 anni è disoccupato. Ci sono anche segnali di speranza, come ad esempio la prossima produzione del Suv Levante di Fca-Maserati a Mirafiori. E’ di queste ore la notizia che Exor (Fca e Cnh) è il gruppo industriale italiano con il maggior numero di dipendenti: nel 2013 ha superato la soglia delle 306.000 unità.

 

Ma certo non si tratta di opportunità sufficienti a contrastare il declino. A preoccupare sono anche i conti regionali che segnano il profondo rosso. La lite tra il governatore e presidente dei presidenti regionali Sergio Chiamparino e il Governo sui tagli alle Regioni previsti dalla manovra renziana, sembra essersi ricomposta.“Il presidente del Consiglio ha ribadito che c’è un obiettivo comune a partire dal rilancio della crescita dell’economia e del lavoro. Siamo tutti disponibili a cercare di recuperare le risorse – ha dichiarato al termine dell’incontro con Renzi il presidente Chiamparino – Noi pensiamo di avere le proposte per dare dentro a questa manovra, per renderla sostenibile sia in termini di qualità dei servizi erogati che contenimento della fiscalità che di partecipazione ai saldi. Il punto di convergenza ora è scrivere una proposta che punti in un tempo rapidissimo, 7-10 giorni al massimo, ad incidere in termini di quantità, qualità dei servizi erogati e di fiscalità, intendendo la tassazione locale e le tariffe”.

 

 

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