Noi forse abbiamo qualche chilo di troppo, forse l’ultima tinta ha messo duramente alla prova la nostra chioma (sai Barbie, noi esseri umani qualche capello bianco ce l’abbiamo prima o poi), forse non è tutto rose e fiori
“La vita rappresentata nel mondo delle Barbie era, dunque, mitica e
irraggiungibile. Le bambine della mia generazione sono cresciute con la
convinzione che tutto fosse possibile e che bastasse «volere» per «potere».
Barbie ci riusciva; perché non dovevamo riuscirci anche noi? In fondo,
bisognava solo imparare a «controllarsi»: CONTROLLARE il corpo, controllare le
emozioni, controllare i bisogni .”
(Michela Marzano, filosofa)
Barbie era la nostra icona. Il suo successo dipendeva dal suo corpo perfetto,
indipendentemente dal mestiere e dall’età. Barbie era sempre impeccabile e
sublime. Barbie era sempre eterosessuale e sposata. Barbie era sempre felice e
vincente….
Noi non siamo Barbie, esseri dalla taglia 36 con una biondissima chioma
fluente e una macchina sportiva. Non abbiamo fidanzati dolcissimi e asessuati
come Ken, che ci regala la casa rosa con l’ascensore interno o il camper a
fiori. Non abbiamo vasche idromassaggio fuxia, e non possiamo andare in giro in
minigonna glitterata e zeppe 24 h su 24 h, o verremmo etichettate presto e
bene. Non abbiamo amiche affidabili e perenni come Teresa e Skipper (o è la
sorella?) che ci seguono ovunque con sorrisi stampati.
A noi capita di litigare con le amiche, capita che le strade si dividano con
sofferenza, capita che il nostro fidanzato non passi tutto il proprio tempo a
progettare cosa regalarci, capita che magari scappi con barbie Teresa, ciao e
arrivederci.
Noi forse abbiamo qualche chilo di troppo, forse l’ultima tinta ha messo
duramente alla prova la nostra chioma (sai Barbie, noi esseri umani qualche
capello bianco ce l’abbiamo prima o poi), forse non è tutto rose e fiori.
A volte non siamo abbinate, non è tutto perfettamente sotto controllo, gli
uomini non si girano a guardarci per strada, e ci sono serate in cui siamo
francamente impresentabili.
Ma lavoriamo duramente per avvicinarci all’idea di donna che vogliamo essere.
Studiamo, pensiamo, progettiamo, organizziamo, giochiamo.
E’ tutto un disastro ma è il nostro disastro e un pò ci siamo affezionate.
E un giorno dal caos può uscire qualcosa di buono e quel giorno cara Barbie
noi siamo molto felici, molto più di te, possiamo perdere il maledetto
controllo e pizzicarci la ciccia sulla pancia che è calda, che è umana.
Federica Billone
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