Settembre 2014- Pagina 22

Con Ogbonna anche Quagliarella chiamato in Nazionale

contePremiato dal ct il neocalciatore granata

 

Con lo juventino Angelo Ogbonna, in sostituzione dell’infortunato difensore del Parma Paletta, a causa di  una lombosciatalgia, il ct azzurro ha chiamato in Nazionale un’altra sua “vecchia conoscenza”. E’ Fabio Quagliarella, convocato per sostituire  Osvaldo. Antonio Conte ha voluto così valorizzare l’ex riserva bianconera e neo calciatore del Toro, di cui il ct azzurro ha sempre avuto grande considerazione.

E’ sbocciato il fior di Loto

verbaIl nuovo ambulatorio ginecologico avviato presso il Poliambulatorio Valdese in via Silvio Pellico n. 28 a Torino con l’obbiettivo di garantire l’accesso alle prestazioni sanitarie ginecologiche anche alle donne con disabilità motoria grave

 

Il fior di loto nasce da un seme che attecchisce immerso nel fango – sinonimo di ciò che è materiale, attaccamento, desiderio, avidità, odio, illusione – al buio come è l’ignoranza che non consente di individuare con chiarezza la verità nella vita. La semenza, però, cresce verso l’alto, attratta dal calore e dalla luce del sole così come gli esseri umani crescono ricercando per natura l’amore, la compassione, il vero. Il fiore rimane ancorato con le radici, ma si muove liberamente secondo il flusso di acqua, come succede ogni istante nell’evoluzione di ogni situazione.

 

In Oriente, questo fiore ha un profondo significato: rappresenta la purezza e il potere creativo in un ambiente avverso, la sapienza divina, il progresso interiore della coscienza dell’individuo verso il livello superiore ma, per via del suo generarsi spontaneamente, ricorda la nascita divina e la fertilità.

 

Per questi motivi, l’ASL TO1 – SSD Consultori Familiari e l’Associazione Verba hanno scelto Il Fior di Loto come nome e simbolo del nuovo ambulatorio ginecologico avviato presso il Poliambulatorio Valdese in via Silvio Pellico n. 28 a Torino con l’obbiettivo di garantire l’accesso alle prestazioni sanitarie ginecologiche anche alle donne con disabilità motoria grave.

 

Nello specifico, esistono due ambulatori:

Prevenzione Serena: è il programma di diagnosi precoce dei tumori femminili. Si svolgono i pap-test per individuare precocemente tumori del collo dell’utero o alterazioni che col passare degli anni potrebbero diventarlo. Si rivolge a tutte le donne dopo l’inizio dell’attività sessuale o, comunque, a partire dai 25 anni di età fino ai 65 anni.

E’ necessario segnalare la propria disabilità con le modalità indicate nella lettera d’invito ricevuta a domicilio.

Si può accedere ai programmi di prevenzione anche su richiesta personale effettuata telefonicamente chiamando il Call Center Sovracup 840 70 50 07 e specificando di non aver ricevuto l’invito o di presentare una specifica indicazione segnalata dal curante e meritevole di accertamento diagnostico.

Visite ginecologiche specialistiche: si rivolgono alle donne ed alle coppie, con specifico riferimento alle problematiche della sessualità, della procreazione responsabile e della contraccezione, della gravidanza e della prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse.

La collaborazione con l’Associazione Verba garantisce la presenza di uno sportello di ascolto rivolto alle donne con disabilità rispetto alle problematiche di genere e di coppia, con particolare attenzione al fenomeno della violenza.

 

Per prenotare una visita specialistica:

ass.verba@lilbero.it oppure 011.442.80.07

Per le donne che si recassero non accompagnate e riscontrassero difficoltà nell’accesso è possibile rivolgersi alle hostess dell’accoglienza telefonando allo 011.65.40.213

Il poliambulatorio opera in una struttura priva di barriere architettoniche e completamente adeguata alle normative vigenti.

 

(Fonte: www.associazioneverba.org)

MiTo 2014 porta la musica in tutta la città

MITOMITO per la città continuerà  a realizzare “momenti musicali” in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino

 

 

E’ di nuovo tempo di Mito: dal 4 al 21 settembre torna SettembreMusica,  il festival internazionale di musica classica e contemporanea giunto alla sua 8a edizione nella versione in “tandem” tra Milano e Torino. Sul  sito ufficiale  tutti i concerti e le modalità di acquisto dei biglietti. Anche quest’anno,  MITO per la Città porterà concerti gratuiti e altri momenti musicali itineranti in tutte le circoscrizioni torinesi.

 

La programmazione di MITO SettembreMusica a Torino si è così arricchita con  18 concerti realizzati in spazi pubblici che toccano tutti i quartieri.

 

MITO per la città continuerà  a realizzare “momenti musicali” in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, raggiungendo ospedali, case di riposo, centri di accoglienza e istituti penitenziari, arrivando così anche a un pubblico che altrimenti non potrebbe goderne l’offerta. Fuori porta, il festival e l’Orchestra filarmonica di Torino si esibiranno nello stabilimento Pirelli di Settimo Torinese: un modo per dimostrareil legame tra luoghi di lavoro e di cultura.

Federica, dal Piemonte una Ragazza per il Cinema

fedrica2FEDE4FESDE3Le 15 ragazze, hanno anche sfilato con abiti e accessori di stilisti emergenti. Presidente di giuria, il regista Giorgio Risi

 

 

Sono state 15 le Miss che domenica 31 agosto hanno sfilato al Borgo Medievale del Valentino per guadagnare la finalissima nazionale del concorso Una Ragazza per il Cinema 2014 che si terrà dall’1 al 7 di settembre nella magica cornice del Teatro Antico di Taormina. 

 

Mirella Rocca, talent scout e responsabile della manifestazione per Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta, ha guidato le sue ragazze durante tutto il percorso selettivo, mettendo in risalto il talento di ognuna , che nel corso della serata e’ stato poi sottoposto all’esame della giuria che ne ha decretato la vincitrice. Le concorrenti hanno potuto così,avere l’occasione di mostrare il loro lato artistico a registi e produttori, e partecipare ad un momento di spettacolo vero e proprio. Durante la serata infatti, si sono alternate voci canore e momenti danzanti. 

 

Le 15 ragazze, hanno anche sfilato con abiti e accessori di stilisti emergenti. Il Presidente di giuria, il regista Giorgio Risi, insieme agli altri componenti tra cui il regista teatrale Antonio Sarasso e il produttore Federico Messina, noi de il Torinese, attori e designer, hanno incoronato dopo varie dimostrazioni di talento, bellezza e portamento, la reginetta che rappresenterà il Piemonte alla finalissima di Una Ragazza per il Cinema 2014.

 

Federica Martina (nelle foto di Facebook) , diciotto anni, e’ la vincitrice del titolo di Una Ragazza per il Cinema 2014 regione Piemonte e competerà per il titolo nazionale. Occhi puntati dunque, sulla nuova Miss piemontese.

 

Clelia Ventimiglia 

Cavallerizza inagibile per la cultura? Infiammato anche il dibattito

cav molecav3mole cavallerizza“L’amministrazione comunale vuole  vendere ad un privato che ne farà appartamenti di lusso e esercizi commerciali (le cosiddette “botteghe artigianali” per alcuni o il “centro commerciale naturale” per altri), lasciando al pianterreno un contentino culturale”

 

 E’ stato tracciato l’identikit degli attentatori che hanno dato fuoco alla cavallerizza. si tratterebbe di due uomini e una donna, tutti sui 35/40 anni, che sono entrti nei locali del Circolo dei beni demaniali verso la mezzanotte di sabato, poco prima della chiusura el bar. Hanno ordinato due caffè e due sambuche e hanno chiesto di utilizzare i bagni. Potrebbero essere poi scappati da una finestra, dopo avere lasciato le bottiglie incendiarie. Intanto, in attesa di sviluppi sulle indagini, ad infiammrsi è il dibattito politico e culturale sul futuro utilizzo delle ex scuderie reali.

 

“Posta la netta distinzione fra “Polo culturale”,e “Monopolio immobiliare”, ci chiediamo quali garanzie avrà la cittadinanza dal momento in cui l’intero complesso e quindi la sua completa gestione, sarà affidata alle mani di pochi privati che da sempre si impongono con i propri progetti assolutamente privi di ogni intento culturale, che al contrario danno luce solamente a sistemi speculativi di alto profitto”. E’ quanto scrive su Facebook Assemblea Cavallerizza, il collettivo di artisti e lavoratori dello spettacolo che occupa gli edifici danneggiati dall’incendio dei giorni scorsi. Il rogo di sabato notte, ha riportato al centro dell’attenzione il futuro utilizzo della struttura architettonica.

 

Intanto il sindaco ha siglato l’ordinanza di inagibilità per la Cavallerizza Reale, Nel corso del sopralluogo per verificare i danni provocati dalle fiamme, Piero Fassino ha cercato di rassicurare gli occupanti sul fatto che il Comune “intende mantenere la vocazione culturale” di quegli spazi. Come, lo si vedrà. Il dibattito si è fatto serrato anche a Palazzo Civico e circolano voci di privati che vorrebbero acquistare il complesso di edifici per realizzare un hotel. In realtà, dal Comune giungono voci che parlano di alloggi per studenti universitari.

 

“Le dichiarazioni del sindaco Fassino, che garantisce il mantenimento della destinazione culturale, sono in netto contrasto con una realtà che si presenta ben diversa: quello che ci viene detto, – affermano su Fb gli occupanti – seppur avvolto da belle parole e dall’ossessiva ripetizione del termine cultura, è che l’amministrazione comunale vuole vendere, vendere ad un privato che ne farà appartamenti di lusso e esercizi commerciali (le cosiddette “botteghe artigianali” per alcuni o il “centro commerciale naturale” per altri), lasciando al pianterreno un contentino “culturale”, non meglio specificato, il minimo indispensabile secondo i progetti che si vedono sui giornali. Improvvisamente, dopo l’incendio, ecco apparire pubblicamente la rosa dei possibili “salvatori” del (bene) comune, emergono progetti, nomi di possibili investitori e compratori (privati) già da tempo interessati.Imprese che da anni acquistano il patrimonio pubblico messo all’asta dall’amministrazione e ne fanno profitto per pochi. Guarda caso proprio la zona colpita dalle fiamme sembra prestarsi ad una riedificazione ad ospitare attività commerciali (un hotel di lusso). Forse i vincoli storico-artistici si allentano, quando si tratta di intervenire su travi carbonizzate e macerie”.

 

Particolarmente polemico era stato nei giorni scorsi il consigliere comunale radicale Silvio Viale: “il Comune non deve farsi carico della cavallerizza: cosa accadrà di un complesso sempre più abbandonato a se stesso? In queste ore  sento troppe voci subito pronte a ribadire una “vocazione culturale” mai esistita, come se la Città dovesse farsi carico di un nuovo “carrozzone” con costi e manutenzione a carico dei cittadini e autogestione privata”.

 

(Foto: il Torinese)

Anna, la vecchietta torinese che balla

annaL’età (più di 90 anni) davvero non conta, se si ha lo spirito giusto

 

Barbara d’Urso ha proposto nella sua trasmissione di oggi un video con “la vecchietta di Torino che balla” al ritmo di  “O surdato ‘nnammmurato” o “Funiculì funicula’” Si tratta di Anna, che ha superato i 90 anni. Abbiamo recuperato in rete su www.ildesk.it, il link del filmato che riproponiamo ai lettori. L’età non conta, se si ha lo spirito giusto.

 

http://www.ildesk.it/newslong.php?id=9996

 

 

 

“Voglio scrivere per Vanity Fair”

vagliengoNostra intervista con Erica Vagliengo. Emma Travet è la protagonista di “Voglio scrivere per Vanity Fair”, ora in ebook e tra le 10 letture estive consigliate da Panorama.it”

 

Chissà se la giornalista precaria (ma con stile) Emma Travet riuscirà a collaborare con “Vanity  Fair”! In attesa di sviluppi, intanto, chi ama il personaggio dell’autrice torinese Erica Vagliengo, può leggere la versione ebook (edita da GoWare): nuova, aggiornata e ricca di sorprese rispetto al libro di successo“Voglio scrivere per Vanity Fair”(ed. Memori) del 2009. Stesse avventure, ma un ebook diverso da tutti gli altri perché la Vagliengo (sempre più geek girl) l’ha voluto interattivo: così, semplicemente cliccando sui link all’interno dei capitoli aprirete altre pagine per una full immersion in “Emmasilandia”. E se, non paghe, desiderate anche i capi e gli accessori che l’eroina indossa nel libro, non vi resta che fare shopping nel suo store su Blomming. Dunque niente male come promessa di divertimento; non a caso, Panorama ha incluso questa chicca nella rosa delle 10 letture consigliate per l’estate.

 

Perché Emma appassiona: è ironica, simpatica e intraprendente. Proprio come la pirotecnica giornalista torinese Erica Vagliengo; lei e il suo personaggio scivolano una nell’altra in una soluzione di continuità che rimanda al “Madame Bovary c’est moi” di Flaubertiana memoria.

 

La Vagliengo è una frizzante trentaseienne web journalist e blogger, con collaborazioni che veleggiano da “Marieclaire.it” ad una rubrica su “La rivista intelligente”; è anche direttore responsabile di “Scenario” e senior editor di “Punkt magazine”. Insomma una ne fa e cento ne pensa, con articoli in ogni dove, dribblando tra due figli piccoli, ironicamente (e con infinito amore) definiti mini hooligans, e il difficile mondo del precariato. E’ una brunetta tutto pepe, dallo stile personalissimo, enfatizzato da occhiali “cat eyes” che ne mettono in risalto lo sguardo da strong woman. E forte lo è davvero: perennemente in movimento ed ora alle prese anche con la stesura del sequel, mentre invoca giornate di 36 ore e ricorda tanto la Jessica Parker di “Ma come fa a far tutto?”. Lei ci riesce perché è «una piemontese verace, multitasking. Sono eclettica, amo scrivere e se posso lo declino nelle varie professioni; spinta più che altro da passione, perché  al momento guadagno solo in gloria e soddisfazioni».

 

-Che effetto fa essere inclusa da “Panorama” tra i 10 migliori autori di romanzi hot-pink da leggere sotto l’ombrellone? E condividi la definizione?

«Ovviamente è una piacevole sorpresa e sono state bravissime le ragazze dell’ufficio stampa di GoWare. Forse la definizione è un po’riduttiva: direi che il libro rientra nella letteratura d’intrattenimento femminile e non, leggera ma non stupida, con molta ironia e la possibilità di entrare anche nel mondo del web. Invece la parte hot, probabilmente, dovrei svilupparla di più».

-L’identikit di Emma?

«E’ una ragazza di oggi, sognatrice ma con i piedi  per terra. Più pragmatica della tipica eroina romantica; trova sempre la strada o le persone giuste che l’aiutano a concretizzare le sue “visioni” e a realizzare i suoi sogni».

-Dove finisci tu e inizia lei?

«Emma è molto più vintage di me, più equilibrata; mentre io sono più una testa matta. Ma essendo il primo romanzo mi sono ispirata alla mia vita, alle mie amiche e a quello che mi circonda. Ho romanzato alcuni personaggi del pinerolese e solo Mr Vintage è inventato».

-L’ebook quanto è diverso dal libro?

«La storia è più romanzata, con un linguaggio meno da videoclip e da blogger, che alcuni avevano criticato. Poi ho introdotto una figura chiave che traghetterà Emma nel secondo romanzo».

-Libri ed ebook: nemici o alleati?

«Operano su due piani totalmente diversi; non possono essere nemici, ma per forza alleati. Vorrei che il seguito di Emma uscisse contemporaneamente nelle due vesti e sarebbe un gran bel risultato se i lettori tradizionali, dopo il libro, si divertissero anche con l’ebook, che conterrà chicche in più e costa pure poco».

-Hai  sguinzagliato Emma oltreconfine: in America, Hong Kong e Shangai. Prossime mete?

«Ovunque non sia ancora stata e la farò anche tornare a New York, dove l’ho presentata personalmente quattro anni fa. Ma è dal 2007 che viaggia; ancora prima del libro avevo fatto  degli stickers che la gente attaccava in giro per il mondo ed era bellissimo. In Cina è arrivata grazie al mio sponsor “Rama Caffè” che ha creato una miscela italiana esclusivamente per quel mercato».

-In copertina hai volutamente omesso il suo volto, ma se Emma arrivasse sugli schermi chi potrebbe incarnarla?

«Ho cercato di non immaginarmi un’attrice proprio per non farmi influenzare. Potrebbe essere un volto nuovo o una versione più leggera e leggermente svampita della torinese Valeria Solarino».

-La tua arma vincente per sopravvivere agli impegni e alle difficoltà?

«L’ironia e una visione ottimista della vita: il mio  motto è “il meglio deve ancora avvenire”. Poi dormo poco per far fronte a tutto».

-Ti senti più giornalista o più scrittrice?

«Giornalista, perché per natura sono portata a pezzi brevi e veloci. La difficoltà maggiore è proprio uscire dalla scrittura del web e del blog per approdare a quella dei libri in cui le dinamiche sono più tradizionali».

-L’intervista e il personaggio che nella tua carriera ti sono piaciuti di più?

«In genere posso scegliere in base alle mie preferenze. Importante è stata l’intervista, a Londra, alla grande Sally Soames, unica donna ad aver fotografato il funerale di Winston Churcill; poi a Raoul Bova e Daria Bignardi, quando era direttrice di “Donna”. All’epoca ero agli inizi ed è stato entusiasmante arrivare a questi personaggi, partendo da un magazine locale».

-Perché sogni di intervistare Franca Valeri?

«Lei e la Carrà hanno fatto la storia della tv e in genere mi interessano le grandi donne. La signora Cecioni della Valeri, ancora in bianco e nero, era geniale, divertentissima. Poi leggere “Il diario della signorina snob” è stata una folgorazione perché di un’attualità sconvolgente. Ho già contattato il suo agente e sarei disposta a correre a Roma per intervistarla, ma le sue precarie condizioni di salute sono un ostacolo».

-Le tue passioni?

«Scrivere, internet -di cui sono drogata-, dolci e caffè. Adoro viaggiare e, anche se al momento mi è impossibile, ho nostalgia di quando a 23 anni giravo da sola per New York».

-Il tuo grande sogno?

«Non parlo mai di sogni, per lo più irrealizzabili e causa di frustrazioni; ma di “obiettivi”, perché  in qualche modo realizzo sempre tutto quello che ho in testa, e al momento punto a scrivere il secondo libro».

-La tua idea di successo?

«Francamente non lo so, può avere infinite sfumature. Nel mio caso è tutto quello che ho concretizzato, partendo dalla provincia, da sola e senza spinte da parte di qualcuno».

– Le strategie per raggiungerlo?

«Innanzitutto credere in quello che si fa e sapere che, mediamente, sarà realizzabile; con determinazione e fregandosene delle difficoltà che vanno virate in opportunità».

-Tra 20 anni come ti immagini?

«Spero di conservare lo spirito che mantiene giovane  una persona. Vorrei continuare a seguire le mie passioni, avere molto tempo libero per scrivere libri e, più che aspirare a “Vanity Fair” che magari non ci sarà neanche più, mi piacerebbe diventare direttore responsabile di una testata indipendente, tutta mia. Sto cullando un progetto “top secret” proprio in quella direzione».

-A quando il secondo libro con Emma?

«Nel 2015; ho già  tutto pronto, devo solo scriverlo. Ringrazio la mia splendida agente, Maria Cristina Guerra, che mi  sprona e segue costantemente. Emma avrà 5 anni di più, ci sarà un’evoluzione ed un risvolto più maturo e si troverà in condizioni meno rosee di quelle attuali».

 

 www.ericavagliengo.com

 

Laura Goria

 

 

 

Decine di maiali bruciati vivi in cascina

maiali L’incendio scoppiato in una azienda agricola di San Francesco al Campo

 

Una vera e propria strage di animali. Decine di maiali sono  bruciati vivi  in un incendio scoppiato in una cascina di San Francesco al Campo. Sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco che hanno lavorato sodo per spegnere le fiamme che si sono sprigionate dall’impianto di ventilazione dell’azienda agricola, che pare fosse difettoso. Stanno indagando i carabinieri, ma non ci sono persone ferite o intossicate. Il personale dell’Asl sta valutando anche eventuali rischi sanitari

Danni dei temporali estivi: la Regione chiede 40 milioni

grattacieloOccorre rivedere al più presto le regole generali con cui si fa tutela del territorio, perché tra pochi mesi celebreremo il triste ventennale dell’alluvione del 1994: un evento che ha messo in ginocchio il nostro territorio che  si è rialzato più forte e preparato di prima

 

Atteso dal governo il riconoscimento dello stato di calamità per gli eventi temporaleschi che hanno colpito il Piemonte tra i mesi di giugno e agosto di quest’anno.Dopo la richiesta avanzata dal presidente Chiamparino al presidente del Consiglio Renzi e al Capo della Protezione Civile Gabrielli, nella quale si evidenziano i danni subiti, non solo dalle opere pubbliche ma anche dai privati, la Regione Piemonte si è attivata nel calcolare una stima il più attendibile possibile degli oneri a proprio carico e a carico delle province. La valutazione, comprendente gli interventi per la maggior parte legati al ripristino della viabilità, si assesta sui 40milioni di euro, escludendo, al momento, i danni accorsi ai privati, ancora di incerta stima.L’analisi dettagliata dell’ARPA Piemonte ha permesso di classificare il mese di luglio 2014 quale il più piovoso degli ultimi 60 anni, raggiungendo una media pluviometrica di circa due volte superiore rispetto ai parametri di riferimento (periodo compreso tra il 1971 e il 2000).Quello delle precipitazioni non è tuttavia l’unico record battuto.

 

Infatti, sempre il mese di luglio ha registrato le temperature più rigide mai registrate nello stesso periodo negli ultimi 57 anni.Traguardi negativamente analoghi sono stati raggiunti nel mese di agosto, senza che si desse tregua a una regione colpita a 360 gradi da frane, smottamenti e allagamenti.Tra le zone maggiormente sofferenti e che hanno necessitato di un monitoraggio massiccio del Protezione Civile regionale, nonché dell’intera macchina di pronto intervento coadiuvata dal sistema dell’Anti Incendi Boschivi, si possono menzionare il comune di Pallanzeno (VB), i comuni di Cerrione, Sandigliano e Soprana (BI), Dronero, Bernezzo, Caraglio, Caramagna Piemonte, Piozzo e Revello (CN), Orba e Ovada (AL), i Comuni pedemontani del pinerolese, i comuni di Lanzo, Ceronda, Casternone, Caravino, Cafasse e Casalborgone (TO) e il chivassese; quest’ultimo colpito, l’8 agosto, da una tromba d’aria che ha scoperchiato case e creato notevoli danni alla viabilità e al servizio di erogazione dell’energia elettrica.

 

“La Regione Piemonte non si è trovata impreparata di fronte a eventi del tutto inconsueti, come registrano gli annuari dell’ARPA” – spiega l’assessore all’ambiente, difesa del suolo e protezione civile, Alberto Valmaggia – “Siamo riusciti a evitare danni alle persone, alle abitazioni e alle opere pubbliche in misura ben maggiore di quanto sarebbe potuto avvenire se questo territorio non disponesse di un servizio di protezione civile e di un sistema di monitoraggio ambientale invidiabile in tutto il Paese”.“Tuttavia, lo sforzo della Regione a sostegno delle Province e dei Comuni che, non dimentichiamo, con risorse a volte risibili, riescono a compiere vere e proprie imprese a tutela dei propri cittadini, da solo non basta” – prosegue l’assessore Valmaggia – “La richiesta al Governo del riconoscimento dello stato di calamità deve ottenere un’immediata risposta. Non dimentichiamoci, inoltre, che fra le tante denunce che giungono dal territorio, c’è anche quella dei Comuni che, forti di disponibilità di cassa che potrebbero essere utilizzate per opere a tutela del territorio, si trovano nell’impossibilità di impiegare le stesse a causa dei vincoli del patto di stabilità.

 

Occorre rivedere al più presto le regole generali con cui si fa tutela del territorio, perché tra pochi mesi celebreremo il triste ventennale dell’alluvione del 1994; un evento che ha messo in ginocchio il nostro territorio, ma che tuttavia si è rialzato più forte e preparato di prima, grazie a misure di pronto intervento e alla realizzazione di opere pubbliche di cui questa regione non può che andare fiera. Sarà proprio in quell’occasione che le rappresentanze del territorio, in primis la Regione, si faranno da portavoce di tutti i cittadini piemontesi per chiedere allo Stato di non essere lasciati soli nella difesa del proprio suolo e dei suoi cittadini. Perché se tanto è stato fatto da quel triste autunno di vent’anni fa, ancora tanto rimane da fare, e non possiamo più permetterci di trovaci timorosi di fronte a aventi come quelli appena verificatisi”.

 

(www.regione.piemonte.it) Foto: il Torinese

Ridere per far sorridere

rideereDopo aver avvicinato qualche passante con la scusa di chiedere  indicazioni stradali, scoppiano letteralmente a ridergli in faccia subito dopo che l’ignaro malcapitato ha cominciato a parlare

 

Li avevamo lasciati la scorsa volta intenti a cercare di “rubare” qualche bacio per le vie della città e, dopo averli visti impegnati in un singolare Ice Bucket Challenge nella turistica Alassio, i due “provocatori sociali” Marco e Nicola sono tornati per le vie di Torino con una nuova missione: ridere per far sorridere.

 

Può sembrare un bel gioco di parole, ma in realtà è proprio quello che avviene nel nuovo video dei due ragazzi che, dopo aver avvicinato qualche passante con la scusa di avere alcune indicazioni stradali, scoppiano letteralmente a ridergli in faccia subito dopo che l’ignaro malcapitato ha cominciato a parlare.

 

Ovviamente le reazioni non tardano ad arrivare e se c’è chi (magari riconoscendoli), si mette a ridere intuendo si tratti di una candid, c’è anche chi, spaventato, scappa il più lontano possibile lasciando gli stessi Nicola e Marco senza parole.

 

Insomma un altro esperimento ben riuscito, capace di mettere al centro dell’obbiettivo il talento e l’originalità di questi due giovani torinesi che hanno trovato la voglia e sopratutto il coraggio di “metterci la faccia”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=vt_pLUTPnS0

 

Simona Pili Stella