L’appello di Torino per sbloccare i fondi europei

REGIONE PALAZZOUn fatto concreto emerso dal vertice degli alti funzionari dell’Unione è l’elaborazione della “Carta di Torino”, un documento in trenta articoli

 

Il vertice europeo sull’occupazione giovanile, si sarebbe dovuto tenere lo scorso mese di luglio al Lingotto. Poi, per problemi di sicurezza (i social network erano pieni di messaggi di esagitati che annunciavano il loro arrivo in città all’insegna dello slogan “ribaltiamo il vertice”) saltò tutto. Ma la città della Mole ha potuto conquistarsi comunque un suo posticino nella “storia”, grazie alla riunione del Comitato delle Regioni d’Europa, organismo del Parlamento Europeo, che si è svolto qui nei giorni scorsi.

 

Scopo dell’incontro, far sì che le Regioni siano protagoniste nell’utilizzo dei fondi europei – una quarantina di miliardi – per rilanciare l’occupazione e l’economia nel vecchio continente. Un fatto concreto emerso dal vertice degli alti funzionari dell’Unione è l’elaborazione della “Carta di Torino”, un documento in trenta articoli che prende in esame le linee da adottare in materia di fondi europei. Un aspetto critico è quello dell’utilizzo delle risorse disponibili: perchè queste vengano erogate è necessario che la regione interessata metta sul piatto una cifra più o meno analoga a quella resa disponibile dall’Unione europea. Il che significa, per il Piemonte, circa 900 milioni di euro.

 

Ecco allora l’importanza della Carta di Torino. Nel documento è stato aggiunto un articolo che invita il Parlamento europeo a concedere una deroga dalla regola di cofinanziamento appena citata, secondo il quale le amministrazioni virtuose potranno comunque essere destinatarie di finanziamenti, al di là del Patto di stabilità. Se i fondi saranno sbloccati, anche il Piemonte potrà avviare progetti di rilancio occupazionale sul territorio. Intanto Torino si prepara ad un nuovo appuntamento europeo: il 23 e 24 settembre alla Reggia di Venaria si terrà il vertice dei ministri della Cultura di tutti i Paesi dell’Unione.

 

(Foto: il Torinese)

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