Secondo i giudici l’attività di manutenzione delle strade è così complessa da non essere possibile una vigilanza continua. In altre parole, cari pedoni, fate più attenzione quando camminate
Sembra un bollettino di guerra. Le richieste di risarcimento danni pervenute al Comune ogni anno sono più di un migliaio. Le buche nelle strade groviera di Torino hanno già fatto molte vittime, alcune nel vero senso della parola. Due, al momento, gli anziani che sarebbero morti dopo essere caduti a causa dell’asfalto civico sconnesso.
Non tutte le richieste dei cittadini – richieste che riguardano soprattutto piccoli danni alle auto – vengono esaudite dal municipio. Anzi, solo il 15% dei danni subiti viene pagato. Uno scherzo che, comunque, costa alle casse comunali circa 30-40 mila euro annui.
Recentemente, il Tribunale civile di Torino ha bocciato una causa presentata da una presunta vittima delle buche killer. Secondo i giudici, infatti, nelle metropoli come la nostra, l’attività di manutenzione delle strade è così complessa da non essere possibile una vigilanza continua tale da evitare possibili incidenti. Anche quelli che si possono evitare con una “normale diligenza del passante”. In altre parole, cari pedoni fate voi più attenzione quando camminate.
In effetti, con le magre risorse a disposizione, i funzionari del Comune (alcuni dei quali sono finiti sotto inchiesta per la morte di un pensionato caduto sull’asfalto) cercano di fare miracoli. In questo mese di agosto, molti lavori di manutenzione e riasfaltatura sono stati eseguiti, dalla periferia al centro cittadino.
Nel frattempo sono arrivate a 8 le inchieste aperte in materia dal procuratore Raffaele Guariniello, che ha disposto precise consulenze tecniche per verificare lo stato della rete viaria torinese.
(Foto: il Torinese)
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