Maternità e infanzia nella Torino ottocentesca

Fin dal 1871 la Provincia di Torino, per prima in Italia, curò l’assistenza all’infanzia  “illegittima”: trovatelli, esposti, bambini riconosciuti dalla sola madre. Venne creato ’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità, denominato  Ospizio dell’infanzia abbandonata. Fin dalle origini l’organismo si caratterizzò  per le sue scelte innovative, a partire dalla soppressione della ruota degli esposti

 

 

palazzo cisternaUn 8 marzo speciale, quest’anno, a Palazzo Cisterna, sede storica dell’amministrazione provinciale. La ricorrenza sarà celebrata rievocando la storia della condizione femminile ed infantile. Verranno, infatti, ripercorse le prime tappe della tutela dell’infanzia e della maternità nella Torino ottocentesca.

 

Fin dal 1871 la Provincia di Torino, per prima in Italia, curò l’assistenza all’infanzia  “illegittima”: trovatelli, esposti, bambini riconosciuti dalla sola madre. Venne creato l’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità, denominato  Ospizio dell’infanzia abbandonata. Fin dalle origini l’organismo si caratterizzò  per le sue scelte innovative, a partire dalla soppressione della ruota degli esposti, in anticipo di oltre cinquant’anni sulla legislazione nazionale.

 

A seguito della dismissione dell’immobile da parte della Provincia – si apprende dal sito web dell’amministrazione www.provincia.torino.it – le lapidi e le statue che hanno costellato la lunga vicenda dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità sono state rimosse dalle sale del complesso edilizio di corso Giovanni Lanza 75, ultima sede del brefotrofio, per essere ricollocate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, la sede storica e aulica della Provincia.

 

“Quelle iscrizioni sul marmo e quelle statue, – spiega il Presidente Antonio Saitta – non potevano certo andare disperse, perché sono la testimonianza tangibile di una lunga storia di sofferenza, ma anche di coraggio e di riscatto sociale per tanti bambini e tante mamme. Testimoniano inoltre la lungimiranza degli amministratori della Provincia, i quali compresero che la tutela della maternità e dell’infanzia abbandonata doveva diventare una priorità politica ed amministrativa, lasciandoci una lezione morale e politica la cui validità è intatta, a 143 anni di distanza”.

 

La cerimonia di scoprimento delle targhe e delle statue provenienti dalla sede di corso Lanza avverrà  sabato 8 marzo alle 11 a Palazzo Cisterna e sarà accompagnata da una serie di letture sulla vita e le opere di Giulia Falletti di Barolo, fondatrice a Torino del primo rifugio per ragazze madri, a cura di Monica Todi del gruppo storico “Ventaglio d’argento”.

 

A seguire, per iniziativa della Consulta permanente Consiglieri e amministratori della Provincia di Torino, nella Sala Consiglieri sarà presentata la pubblicazione di Maria Valeria Galliano dedicata ad Anna Rosa Gallesio Girola, la prima donna eletta in Consiglio Provinciale nel dopoguerra, che fu Assessore provinciale all’assistenza per 19 anni. 

 

(Foto: il Torinese)

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