Giovedì 19 novembre alle ore 21,30 lo storico Pier Franco Quaglieni , già direttore e docente emerito dell’istituto superiore di alti studi storici verrà intervistato dalla dottoressa Adriana Rizzo sulla piattaforma di Facebook del centro Pannunzio sul tema “Cosa è la storia ? La storia può essere soggettiva e imparziale?“
“La forza dei luoghi al tempo del Covid 19. Storie,territori,patrimoni culturali”. S’intitola così il corso in videoconferenza promosso dall’Istituto Storico della Resistenza di Asti e dalla Casa Memoria di Vinchio insieme al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale. Il corso di aggiornamento, gratuito e rivolto ai docenti di scuole e istituti di ogni ordine e grado, prevede sette incontri di due ore ciascuno e undici ore di attività di autoformazione per un totale di venticinque ore tra novembre e dicembre.
Il progetto è partito l’11 novembre con l’intervento della storica Nicoletta Fasano sul tema “La forza dei luoghi. Il luogo come fonte per la storia tra memorie, silenzi, invenzioni della tradizione”. La pandemia del Covid 19 ha costretto a periodi di isolamento forzato, a cambiare significativamente le abitudini sociali e il modo di comunicare.
“Può quindi sembrare fuori luogo organizzare momenti di riflessione sul tema del territorio e del paesaggio”, affermano all’Israt. “In realtà mai come in questo momento si avverte l’urgenza di offrire strumenti di riflessione e di analisi su questi temi perché il web consente di viaggiare oltre i confini materiali e temporali senza limiti, offrendo utilissimi spunti per una didattica diversa, anche a distanza. In attesa di poter visitare nuovamente i luoghi della memoria e della storia”.
Gli incontri di questo corso di formazione saranno strutturati in due parti: una narrativa, che ricostruisca la genesi e la struttura del luogo, e l’altra metodologica, di approccio didattico al luogo stesso. Dai siti della prima guerra mondiale (non solo italiani) si giungerà a quelli della contemporaneità e dell’attualità, offrendo strumenti critici di analisi per utilizzare al meglio i documenti della storia e soprattutto i loro silenzi, le dimenticanze, le memorie divise, il loro uso pubblico. Dal paesaggio di Verdun al museo di Ustica, passando per la Casa della Memoria di Vinchio e il Piccolo Museo del Diario di Pieve di Santo Stefano (Ar), verrà utilizzato questo patrimonio per fare formazione, didattica della storia e della geostoria, per la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole.
Tutti gli incontri si terranno dalle 17,00 alle 19,00 secondo questo calendario:
18 novembre 2020: I luoghi della prima guerra mondiale e del fascismo. Redipuglia, Verdun, Predappio…solo per fare alcuni esempi. Intervento di Nicoletta Fasano. Laboratorio: scegliere un luogo di memoria riguardante la Grande Guerra o il fascismo sul proprio territorio e ipotizzarne l’utilizzo o la sua “trasformazione” in un luogo di didattica della storia.
25 novembre 2020: I luoghi della Resistenza: la rete nazionale di Paesaggi della memoria. Interventi di Maria Cleofe Filippi (Presidente di Paesaggi della memoria; Camilla Brunelli (Museo e centro di documentazione della deportazione e Resistenza di Prato); Mirco Carrattieri (Istituto Nazionale Ferruccio Parri); Elena Monicelli (Scuola di Pace di Monte Sole, Marzabotto); Marzia Luppi (Fondazione Fossoli).
Laboratorio: dal sito web di Paesaggi della memoria scegliere un luogo tra quelli citati e provare a progettare un percorso didattico. Provare anche a trovare elementi comuni, magari al proprio territorio, e attraverso questi approfondire un tema preciso.
2 dicembre 2020: I luoghi della Resistenza in Piemonte. Interventi di: Daniele Borioli (Associazione Memoria della Benedicta); Pierluigi Garelli (Isr Cuneo – Memoriale della deportazione di Borgo San Dalmazzo); Mario Renosio e Nicoletta Fasano (Casa della Memoria di Vinchio e Museo Excelsior di Vesime); Beatrice Verri (Fondazione “Nuto Revelli” – Rifugio Paralup). Laboratorio: utilizzando il sito www.casamemoriavinchio.it scegliere i materiali (documenti, fotografie, interviste, ecc) a disposizione e provare ad ipotizzare un percorso didattico.
9 dicembre 2020: I luoghi della Resistenza. I luoghi delle memorie divise, un luogo virtuale: L’Atlante delle stragi. Interventi di Gianluca Fulvetti (Università di Pisa) e Isabella Insolvibile (Rai Storia). Laboratorio: utilizzando l’Atlante delle stragi provare ad individuare un percorso didattico che parta dal proprio territorio e ricostruisca le dinamiche dell’occupazione nazifascista e del movimento partigiano. Cercare di trovare delle figure che sono state significative in questa realtà territoriale: ci sono notizie sul web? Si può ricostruire la storia della persona?
16 dicembre 2020: Alla scoperta di luoghi altri. Interventi di René Capovin (Fondazione Micheletti di Brescia): Il patrimonio controverso del XX secolo: un panorama museale europeo; Giacomo Benedetti, Memorie al museo: Il Piccolo Museo del Diario di Pieve Santo Stefano; Nicoletta Fasano e Mario Renosio (Israt).
Laboratorio: progettare un percorso didattico che abbia come obiettivo l’individuazione di un tema, di un evento, di una o più parole-chiave intorno ai quali “costruire” con la propria classe un luogo di storia e di memoria (anche virtuale). Ipotizzare la costruzione di una pagina web per condividere il vostro luogo della memoria.
23 dicembre 2020: discussione sui momenti di laboratorio, valutazioni e considerazioni sul percorso affrontato. Considerazioni e questionario finale.
Sant’Agostino luogo del cuore
La Chiesa di Sant’Agostino di Carmagnola è tra “I luoghi del cuore” del FAI e può essere votata online entro il 15 dicembre per portare a termine il suo progetto di recupero e di riapertura al pubblico
Scheda informativa e voto online a questo indirizzo sino al 15 dicembre:
www.fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-sant-agostino-e-complesso-monastico?ldc
Sito internet del Comune: www.comune.carmagnola.to.it
Pagina facebook: https://www.facebook.com/riapriamoinsiemesantagostino
Rimane poco più di un mese di tempo per votare la Chiesa di Sant’Agostino di Carmagnola a “I luoghi del cuore”, campagna nazionale di sensibilizzazione sui luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Votandola online sino al 15 dicembre 2020, il Comune di Carmagnola potrebbe ottenere un importante sostegno per il progetto di recupero e riapertura al pubblico di questo monumento nazionale, importante patrimonio della città piemontese e del nostro Paese attualmente inaccessibile per motivi di sicurezza.
L’amministrazione comunale di Carmagnola, città di circa 29000 abitanti situata 30 chilometri a sud di Torino, nel mese di gennaio 2020 ha avviato la campagna di civic crowdfunding “Riapriamo insieme Sant’Agostino” per sostenere il progetto di recupero della bellissima chiesa, monumento nazionale inaccessibile dal 2014 per motivi di sicurezza.
In seguito all’emergenza epidemiologica da Covid-19, le energie sono state totalmente impegnate in attività che potessero aiutare la cittadinanza e la campagna di crowdfunding è stata abbandonata.
Terminata la proima fase di grande emergenza, il Comune ha deciso di portare avanti il suo progetto iscrivendo la Chiesa di Sant’Agostino a “I luoghi del cuore”, campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
È il più importante progetto di sensibilizzazione sul valore del patrimonio del nostro Paese che permette ai cittadini di segnalare al FAI, attraverso un censimento biennale, i luoghi da non dimenticare. Dopo il censimento il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti.
Andando direttamente all’indirizzo www.fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-sant-agostino-e-complesso-monastico?ldc si trova la scheda informativa ed è possibile esprimere il proprio voto sino al 15 dicembre 2020.
In alternativa, ci si può recare online all’indirizzo www.iluoghidelcuore.it, digitare “Chiesa di Sant’Agostino” in cerca un luogo, scegliere la chiesa di Carmagnola e cliccare clicca su “vota con 1 clik”.
È necessario registrarsi al sito in maniera molto semplice, utilizzando direttamente il proprio profilo facebook o inserendo il proprio nome e il proprio indirizzo di posta elettronica.
Votare la Chiesa di Sant’Agostino è un modo concreto di aiutare il Comune di Carmagnola ad ottenere un importante sostegno per il suo progetto di recupero e riapertura al pubblico di questo monumento nazionale, importante patrimonio della città piemontese e del nostro Paese.
L’edificio storico si affaccia sull’omonima piazza e insieme al convento è il complesso monumentale più rappresentativo della Città, fulcro della vita sociale della comunità sotto ogni aspetto, religioso, artistico e storico, luogo in cui vennero emessi i voti alla Vergine dell’Immacolata Concezione in seguito alle epidemie di peste del 1522 e del 1630 e nel quale si sono svolti innumerevoli importanti fatti storici.
La chiesa e il suo campanile sono stati dichiarati Monumento Nazionale attraverso il vincolo monumentale attribuito con nota Ministeriale del 6 aprile 1910.
Edificata tra il 1406 ed il 1437 con abside, lato est e campanile di marcata connotazione gotica, presenta all’interno sovrapposizioni barocche, affreschi del ‘400 e del ‘500, iscrizioni, stemmi nobiliari, un organo del ‘500 con registri a funzione timbrica, un’elegante bifora a sesto acuto, un coro ligneo del 1457 rimaneggiato nel XVI e XVII secolo, una stele funeraria romana del I secolo d.C. e una lastra tombale del ‘400 scolpita da Amedeo di Francesco da Settignano, detto anche Meo del Caprino.
Il convento venne popolato dagli agostiniani sino al 1858, anno in cui l’intero complesso venne acquistato dall’amministrazione comunale che lo chiuse al culto per ricavarne uno spazio espositivo nel totale rispetto della sua integrità e del suo valore artistico.
Il progetto di recupero non prevede che la Chiesa venga adibita al culto, non vuole limitarsi al recupero di un patrimonio artistico e storico, ma vuole recuperare uno spazio da vivere, nel rispetto della memoria storica della città. Sono cominciati nel mese di luglio 2020 i lavori per il restauro della facciata e i prossimi passi prevedono la messa in sicurezza degli interni e il restauro del tetto, con opere che hanno ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza per i Beni culturali.
La pagina facebook:
In https://www.facebook.com/riapriamoinsiemesantagostino si trova la pagina facebook che era stata creata per il lancio della campagna di crowdfunding e che viene ora utilizzata per promuovere la campagna “I luoghi del cuore”
Video della Chiesa
Su YouTube all’indirizzo https://youtu.be/G__9QYeBz9Y è possibile vedere un bellissimo video che descrive la Chiesa nel suo stato attuale.
Un tricolore al balcone per il 4 Novembre
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Se la festa del IV novembre, giornata della Vittoria, delle Forze Armate e dell’Unità nazionale è stata da molto tempo bistrattata ed eliminata dalle feste nazionali, quest’anno essa per volontà del ministro della Difesa sarà di fatto annullata in gran parte delle città. Lo comunica una circolare del ministro degli Interni Lamorgese. Per la Regione Piemonte è stata scelta Torino, mentre a Cuneo non si terranno manifestazioni.
In diretta streaming dalla cornice dell’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino 5 – 12 – 19 novembre 2020, ore 18.00 Diretta streaming sul sito group.intesasanpaolo.com
Le lezioni-conferenza di storia di Alessandro Barbero, organizzate da Intesa Sanpaolo nell’ambito delle attività culturali svolte al grattacielo di Torino, sono realizzate quest’anno esclusivamente in streaming dalla suggestiva cornice dell’Auditorium. Il ciclo, curato da Giulia Cogoli, sarà dedicato al tema “Donne nella storia: il coraggio di rompere le regole”: la religiosa Santa Caterina da Siena, la profetessa Giovanna d’Arco e la poetessa Anna Achmatova. Le lezioni si svolgeranno giovedì 5, giovedì 12 e giovedì 19 novembre, alle ore 18, e potranno essere seguite sul sito di Gruppo Intesa Sanpaolo e da grattacielointesasanpaolo.com.
Lo storico e scrittore, professore di Storia medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, noto al pubblico per la sua straordinaria capacità divulgativa, tratterà di cruciali momenti in cui queste donne esemplari hanno lottato con coraggio per cambiare i loro destini e gli stereotipi legati alla figura femminile, influenzando anche l’andamento della storia.
Le lezioni verranno pubblicate come nuovi episodi del podcast “Alessandro Barbero. La storia, le storie” di Intesa Sanpaolo On Air, che già raccoglie tutte le lezioni del prof. Barbero dei cicli precedenti al grattacielo. Una novità molto apprezzata dagli ascoltatori, tanto da aver raggiunto al suo lancio i vertici delle classifiche di Spotify, Google Podcast e Apple Podcast. Intesa Sanpaolo On Air è l’innovativa piattaforma di contenuti audio della banca che raccoglie voci, storie e idee su futuro, sostenibilità, inclusione, cultura.
GLI APPUNTAMENTI DI “DONNE NELLA STORIA: IL CORAGGIO DI ROMPERE LE REGOLE”:
Giovedì 5 novembre, ore 18
Santa Caterina da Siena o il coraggio di scegliere la propria vita
In una società dove è la famiglia a decidere il destino di una ragazza, Caterina da Siena appena adolescente lotta per poter fare quello che vuole lei: avere una stanza tutta per sé, rifiutare il matrimonio combinato, dedicarsi alla vita religiosa che sogna fin da quando era bambina. Un destino che ad altre veniva imposto, per lei è una scelta perseguita con ferrea forza di volontà, e che la renderà famosa in tutto il mondo cristiano.
Giovedì 12 novembre, ore 18
Giovanna d’Arco o il coraggio di fare quello che alle donne è vietato
Nella società della sua epoca si accettava l’idea che una donna potesse avere capacità profetiche e diventare il tramite della voce di Dio. Ma nessuna profetessa aveva dichiarato, come Giovanna, che la volontà di Dio era di vederla vestita da uomo, con i capelli corti, e a cavallo con la spada in pugno, a combattere i nemici della Francia. Una missione che riuscirà a compiere, anche se alla fine sarà proprio il suo rifiuto dei ruoli e degli abiti femminili a costarle la vita.
Giovedì 19 novembre, ore 18
Anna Achmatova o il coraggio di scrivere versi in mezzo all’orrore della Storia
Una delle voci più alte della poesia del Novecento, e del suo secolo ha attraversato tutti gli orrori. Ha guardato in faccia la guerra mondiale e la rivoluzione, la fucilazione del marito e l’arresto del figlio, il terrore staliniano e l’invasione nazista. E ha scritto versi non per sfuggire a tutto questo, ma per descriverlo, sapendo che il suo destino era di essere la voce di un popolo e di un’epoca.
Alessandro Barbero, storico e scrittore, è professore ordinario di Storia medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale. È autore di numerosi saggi in particolare sulla storia medievale e militare. Nel 1995 ha pubblicato il suo primo romanzo storico, Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori, Premio Strega 1996). Nel 2001 ha vinto il Premio Isola d’Elba con L’ultimo rosa di Lautrec (Mondadori) e il Premio Cherasco Storia con Carlo Magno. Un padre dell’Europa (Laterza). È noto al pubblico oltre che per i suoi saggi e romanzi, per la sua straordinaria capacità divulgativa in particolare nella trasmissione Superquark nelle trasmissioni di RAI Storia a.C.d.C. e Il tempo e la storia. Collabora con La Stampa. È stato insignito nel 2005 del titolo Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres della Repubblica Francese. Tra i suoi libri più recenti: Storia del Piemonte (2008) per Einaudi; Dietro le quinte della Storia. La vita quotidiana attraverso il tempo (con P. Angela, Rizzoli, 2013); Costantino il vincitore (Salerno, 2016); Il divano di Istanbul (2011), Federico il Grande (2017) per Sellerio Editore; Gli occhi di Venezia (2011), Le ateniesi (2015) per Mondadori; Lepanto. La battaglia dei tre imperi (2010), Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali (2013), Caporetto (2017), Dante (2020) per Laterza.
Il 28 ottobre 2020, alle ore 21, la Sala conferenze della biblioteca “Nicolò e Paola Francone” di Chieri ( in via Vittorio emanuele II,1) ospiterà la conferenza del prof. Bruno Maida, storico dell’ Università di Torino, dal titolo Marcia su Roma e dintorni.
L’evento, introdotto e moderato dallo storico Enrico Manera, fa parte degli incontri del ciclo Il rosso e il nero a cura dell’Istoreto in collaborazione con l’Archivio Storico e la Biblioteca della città di Chieri. L’iniziativa ha ottenuto il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale.
A partire dalla recente pubblicazione del volume La nascita del fascismo a Torino (Adduci, Berruti e Maida, Edizioni del Capricorno 2019) l’incontro si propone di approfondire storia e interpretazioni dell’avvento e del consolidamento del regime fascista in relazione alla crisi dello stato liberale e alle profonde trasformazioni del dopoguerra, con particolare attenzione alla questione della violenza.
Il programma riprende il progetto sospeso durante l’emergenza Covid della primavera scorsa e si svolgerà senza pubblico, in modalità di videoconferenza.
Ecco di seguito il link per collegarsi alla conferenza tramite la piattaforma zoom (https://www.comune.chieri.to.it/biblioteca/marcia-roma).
MarcoTravaglini
Alla scoperta delle sale più belle della prima reggia d’Italia
A seguito del DPCM 18 ottobre 2020, i Musei Reali osservano una nuova modalità di apertura.
Il Palazzo Reale, l’Armeria e la Cappella della Sindone restano aperti dal martedì alla domenica in orario 9-19.
La Galleria Sabauda è visitabile martedì, mercoledì, sabato e domenica in orario 9-19.
Il Museo di Antichità è visitabile da giovedì a domenica compresi in orario 9-19.
Per tutto il mese di ottobre prosegue comunque la variegata proposta di attività ed eventi dei Musei Reali, alla scoperta dell’affascinante itinerario di storia, arte e natura del complesso museale.
DALL’ANTICO AL CONTEMPORANEO. CONVERSAZIONI SULL’ARTE PER RIFLETTERE SU UN FUTURO SOSTENIBILE
Venerdì 23 ottobre – dalle 17.00 alle 18.30. Cinque storici dell’arte e archeologi responsabili delle collezioni museali invitano il pubblico a condividere una riflessione sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile individuati dall’ONU con l’Agenda 2030.
Le opere d’arte e i reperti archeologici scelti nel ricchissimo patrimonio dei Musei Reali saranno il punto di partenza per approfondire alcuni dei 17 Global Goals:
Goal 5 Parità di genere – Annamaria Bava, Donna e artista: Sofonisba Anguissola
Goal 3 Salute e benessere – Giorgia Corso, La Madonna che allatta: valori antichi e attuali di un gesto universale
Goal 2 Sconfiggere la fame – Franco Gualano, La tavola del re e il pane per i poveri
Goal 6 Acqua pulita e igiene per tutti – Gabriella Pantò, L’acqua nella civiltà romana: testimonianze dal Museo di Antichità
Goal 6 Acqua pulita e igiene per tutti – Sofia Villano, La dea Latona e il poeta Ovidio: l’acqua come bene comune
L’incontro avverrà in videoconferenza, fino a esaurimento dei posti disponibili, collegandosi al link: https://museireali.my.webex.com/museireali.my-it/j.php?MTID=m80b6b906210ea90f8873a12adb985747
SABATO 24 E DOMENICA 25 OTTOBRE
YOGA NEI GIARDINI REALI. UN RISVEGLIO DEI SENSI
Sabato 24 ottobre – ore 10. Nell’ariosa cornice dei Giardini Reali, è possibile praticare yoga con una lezione all’aria aperta della durata di un’ora. Un’occasione unica per riscoprire sé stessi, riconnettendosi con la terra e l’ambiente circostante. In caso di maltempo la lezione si sposterà nella Sala da Ballo del secondo piano di Palazzo Reale. Ultimo appuntamento del mese di ottobre.
Costo: € 15
Per prenotazioni e informazioni, 011 19560449 oppure info.torino@coopculture.it
BENVENUTO A PALAZZO! SCOPRI I MUSEI REALI
Sabato 24 e domenica 25 ottobre – ore 12 e ore 15. Itinerario Benvenuto a Palazzo! alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale, con l’Armeria, la Cappella della Sindone e il restauro “a vista” dell’altare.
Percorso della durata di un’ora per gruppi di massimo otto persone.
Costo: € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18).
Per la visita individuale, è possibile scaricare “MRT”, l’app ufficiale dei Musei Reali, con l’audioguida completa di oltre 35 ascolti. Per saperne di più si può acquistare al Museum Shop la guida a stampa I Musei Reali di Torino pubblicata da Allemandi Editore e realizzata in collaborazione con CoopCulture.
TRA IL SALOTTO E LA CUCINA
Sabato 24 e domenica 25 ottobre – ore 10-11-12 e 15-16-17. Visite guidate alle Cucine Reali e all’Appartamento della Regina Elena, al piano terreno di Palazzo Reale, condotte dai volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale”. I percorsi durano un’ora, con biglietto acquistabile alla cassa dei Musei Reali il giorno stesso.
Costo: € 7, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18.
ARTOO E LE MERAVIGLIE DEI MUSEI REALI
Domenica 25 ottobre alle 10.30 e alle 15.30. È arrivato un orso ai Musei Reali! Si chiama Artoo (https://artoobear.com/), ama l’arte e gli piace ascoltare i racconti dei bambini. Artoo ha bisogno del loro aiuto per comprendere le meravigliose opere dei Musei Reali. Il 25 ottobre li aspetta per un percorso esperienziale unico: un’occasione ideata appositamente per le famiglie per conoscere l’arte attraverso la voce dei più piccoli.
Attività per bambini da 4 a 8 anni, accompagnati da un adulto
Costo: attività gratuita, ingresso gratuito per i bambini, ingresso speciale a 10 € per gli adulti, gratuito per possessori di Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card
Prenotazione obbligatoria: artoo@artoobear.com
MOSTRE IN CORSO
CAPA IN COLOR
Nelle Sale Chiablese, fino al 31 gennaio 2021, si potrà visitare Capa in color, la mostra monografica dedicata al fotografo di fama mondiale Robert Capa, nata da un progetto di Cynthia Young, curatrice della collezione al Centro Internazionale di Fotografia di New York. La mostra, che presenta oltre 150 immagini a colori, lettere personali e appunti dalle riviste su cui furono pubblicate, intende illustrare il particolare approccio dell’autore verso i nuovi mezzi fotografici e la sua straordinaria capacità di integrare il colore nei lavori da fotoreporter, realizzati tra gli Anni ‘40 e ‘50 del Novecento.
L’esposizione è aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 21 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura). I biglietti possono essere acquistati in cassa oppure online sul sito www.capaincolor.it. Prenotazioni e informazioni al numero 338 1691652 o via e-mail info@capaincolor.it.
È possibile prenotare percorsi e laboratori destinati alle scuole e ideati da CoopCulture: le attività, con un occhio attento alle connessioni tra la straordinaria mostra e le collezioni dei Musei Reali, si svolgono dal martedì al sabato nella fascia oraria 9.30-10 per un accesso a mostra chiusa e in tutta sicurezza per le classi. Prenotazioni e informazioni al numero 338 1691652 o via e-mail info@capaincolor.it
BEYOND WALLS – OLTRE I MURI
Dopo il Champ de Mars di Parigi, le tappe di Andorra, Ginevra, Berlino, Ouagadougou e Yamoussoukro, l’artista franco-svizzero Saype ha scelto Torino come settimo sito della sua monumentale opera di Land Art ecologica dedicata alla fratellanza universale e alle connessioni tra uomini e culture. Una gigantesca catena di mani intrecciate è comparsa sui prati del giardino della Porta Palatina, dipinta con pigmenti eco-compatibili appositamente brevettati. Un messaggio di solidarietà e di fratellanza per un’opera che unisce idealmente Torino al resto del mondo. In parallelo, i Musei Reali sostengono il progetto nella volontà di connettere il patrimonio delle arti classiche alle espressioni artistiche contemporanee, contribuendo a realizzare uno dei più importanti interventi artistici su scala globale degli ultimi anni. Il progetto comprende anche Beyond Walls. Torino 2020, la prima mostra personale dell’artista allestita al primo piano della Galleria Sabauda, per ricostruire poetica, carriera e tecnica dei Foot Murales che hanno reso celebre Saype in tutto il mondo. L’esposizione è visitabile fino al 17 gennaio 2021 con il biglietto ordinario del museo.
INCĒNSUM
L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’Associazione culturale Per Fumum, illustra con opere che si datano a partire dal III millennio a.C., il percorso delle Vie dell’Incenso. Le fonti antiche riportano l’itinerario compiuto dalle lacrime del deserto, il frankincenso o olibano, prodotto principalmente in Oman e Yemen, che dall’antica Arabia Felix risaliva verso le terre dei Nabatei, giungendo fino al Mediterraneo, attraversando Israele o spingendosi fino ad Alessandria d’Egitto. Questo è da sempre legato alla creazione di pregiate essenze profumate che verranno ricreate lungo il percorso. La mostra conta sui prestiti del National Museum di Mascate (Sultanato dell’Oman), del Museo Egizio e del Museo d’Arte Orientale di Torino, del Museo delle Civiltà di Roma, del Museo Etnoarcheologico Castiglioni di Varese.
Aperta fino al 10 gennaio 2021 e visitabile ogni venerdì dalle 10 alle 13, sabato e domenica dalle 14 alle 17 con ingresso compreso nel biglietto dei Musei Reali.
TOWARD2030. WHAT ARE YOU DOING?
Fino al 17 gennaio il pubblico potrà visitare l’esposizione dedicata al progetto TOward2030. What are you doing? Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto ha previsto la realizzazione di 18 opere murali ispirate ai Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. La mostra, curata da Roberto Mastroianni e Filippo Masino, presenta nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda fotografie e filmati degli artisti al lavoro, mentre nel Boschetto dei Giardini Reali sono riproposti gli scatti delle 18 opere d’arte urbana presenti a Torino, oltre ai lavori di alcuni artisti dei collettivi Il Cerchio e le Gocce, Monkeys Evolution e Truly Design, realizzati durante il live painting inaugurale con il coordinamento di MurArte Torino.
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MUSEI REALI TORINO
Orari
Dal martedì alla domenica: 9 – 19 Orario biglietteria: 9 – 18 Ultimo ingresso ore 18
Il Palazzo Reale, l’Armeria e la Cappella della Sacra Sindone restano aperti dal martedì alla domenica in orario 9-19.
La Galleria Sabauda è visitabile martedì, mercoledì, sabato e domenica in orario 9-19.
Il Museo di Antichità è visitabile da giovedì a domenica compresi in orario 9-19.
La Biblioteca Reale è aperta da lunedì a venerdì in orario 9-13 e 14-18; sabato 9-13; domenica chiuso (solo consultazione con prenotazione obbligatoria all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it).
Biglietti
Intero: € 10
Ridotto: € 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)
Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.
Sabato, domenica e festivi
Intero: € 15
Ridotto: € 13 per partecipanti a visite guidate e per soci FAI
Ridotto: € 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)
Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.
Visite ed appuntamenti speciali
Gli appuntamenti sono inseriti nel fine settimana e secondo un calendario consultabile sul sito museireali.beniculturali.it e sulla pagina dedicata www.coopculture.it/heritage.cfm?id=284
Nel rispetto delle norme vigenti, negli spazi interni i gruppi saranno formati da un numero massimo di 8 partecipanti.
La biglietteria presso Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1, è aperta dalle 9 alle 18.
Informazioni e prenotazioni dal lunedì al venerdì (9-13) al numero 011 19560449
Prenotazione Scuole: 848 082408, edu@coopculture.it
Prenotazione Gruppi: 06 39967450, tour@coopculture.it
Informazioni e prenotazioni guide autorizzate: info.torino@coopculture.it
Informazioni: info.torino@coopculture.it
Acquisto on-line: www.coopculture.it/heritage.cfm?id=284
Web: Coopculture.it
Borgone di Susa: Maometto o Giove?
Quel bosco di acacie che costeggia la strada secondaria tra Borgone di Susa e San Didero custodisce un mistero, mai del tutto risolto da storici e studiosi.
Una gita Fai al Castello della Manta
Un weekend al Castello della Manta, nel saluzzese, con i volontari del Fai, il Fondo Ambiente Italiano
Il valore dei “patti” di Saretto
Il 31 maggio 1944, a Saretto di Acceglio (Cn), si svolse un cruciale incontro tra la resistenza italiana e francese
L’incontro tra italiani e francesi fu organizzato per firmare gli accordi che sancivano rapporti di solidarietà, intesa, collaborazione e lotta contro la dominazione nazifascista. Queste intese rivestirono un importante valore storico, rappresentando la comunanza politica tra i due movimenti in lotta, il reciproco desiderio di stabilire relazioni e ricercare collaborazioni di tipo militare. All’appuntamento si giunse grazie alle relazioni politiche avviate da Costanzo Picco, sottotenente della IV armata rimasto in territorio francese dopo lo sbandamento dell’8 settembre 1943, che stabilì i contatti fra la resistenza francese e italiana tramite Detto Dalmastro, comandante del III settore del Comitato di Liberazione Nazionale. Un primo incontro avvenne il 12 maggio 1944 in alta montagna, al bivacco sul Colle Sautron, per iniziativa della Brigata “Giustizia e Libertà della Valle Maira”, al quale presero parte in rappresentanza dei partigiani italiani Detto Dalmastro, Costanzo Picco, Luigi Ventre — comandante della brigata Valle Maira — e Giorgio Bocca, comandante della brigata Valle Varaita. I francesi erano rappresentati da Jacques Lecuyer, del Comité de Libération National, e da diversi comandanti delle formazioni di maquisards. Al Colle del Sautron ci si accordò per un secondo incontro da tenersi a Barcelonnette, nella valle dell’Ubaye, a una trentina di chilometri dal confine italiano. Al rendez vous del 20 maggio presenziarono Duccio Galimberti, Detto Dalmastro e Giorgio Bocca. L’occasione servì a concordare l’intensificazione dei collegamenti tra le formazioni partigiane dei due versanti del confine, scambiandosi armi, munizioni e due ufficiali che si sarebbero stabiliti presso i rispettivi comandi per concordare azioni comuni: Costanzo Picco e Jean Lippmann. Si giunse così all’incontro decisivo, fissato per il 30 e 31 maggio, per sancire gli accordi anche sul versante italiano con l’arrivo dei maquis francesi attraverso il Colle delle Munie; inizialmente l’intesa doveva essere firmata ad Acceglio, dove si erano ritrovate le due delegazioni passando la notte in paese, ma un improvviso rastrellamento tedesco nella mattinata del 31 costrinse i partigiani a riparare più a monte, nella borgata di Saretto. Parteciparono all’incontro i partigiani Dante Livio Bianco, Ezio Aceto e Luigi Ventre, mentre i francesi vennero rappresentati dal comandante Max Juvenal (Maxence) e dal suo vice Maurice Plantier. L’importanza degli accordi si distingue per il valore dell’enunciazione di una solidarietà tra i popoli oppressi, la volontà di cooperare per la sconfitta del nazifascismo e la costruzione di una nuova Europa democratica e libera da guerre fratricide. Dal punto di vista politico si riconobbe che non vi era ragione di risentimento fra i popoli italiano e francese per le passate vicende belliche in quanto la responsabilità risaliva ai rispettivi governi e non ai popoli; dal punto di vista militare i Patti di Saretto, preso atto della fratellanza fra i combattenti dei due movimenti partigiani, evidenziò la necessità di unire le forze nella lotta contro i nazisti nella fascia alpina, stabilendo contatti continui per creare obiettivi comuni nelle azioni di guerriglia. Il testo, coinciso e denso di significati, rappresentò una delle dichiarazioni più rilevanti della Resistenza europea, di fondamentale importanza nei rapporti tra Italia e Francia dopo la fine della guerra. Leggerlo aiuta a comprenderne il rilievo storico: “Dando seguito a cordiali conversazioni avvenute in un quadro di mutua comprensione; esprimono, a nome delle organizzazioni che rappresentano, la soddisfazione per una ritrovata base comune di intesa; dichiarano che tra i popoli francese e italiano non vi è alcuna ragione di risentimento e di urto per il recente passato politico e militare, che impegna la responsabilità dei rispettivi governi e non quella dei popoli stessi, tutti e due vittime di regimi di oppressione e di corruzione; affermano la piena solidarietà e fraternità franco — italiana nella lotta contro il fascismo e il nazismo e contro le forze della reazione, come necessaria fase preliminare per l’instaurazione delle libertà democratiche e della giustizia sociale, in una libera comunità europea; riconoscono che anche per l’Italia, così come in Francia, la forma migliore di governo per assicurare il sostegno alle libertà democratiche e la giustizia sociale, è quella repubblicana; si accordano per impegnare le forze delle rispettive organizzazioni per il conseguimento dei fini suddetti, in uno spirito di piena intesa e su un piano di ricostruzione europea”. Poche righe dove riecheggia potente lo spirito del “Manifesto di Ventotène” (originalmente intitolato “Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto”), uno dei testi fondanti dell’Unione Europea, redatto dagli antifascisti Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941 durante il confino sull’isola di Ventotene, nel mar Tirreno.In quelle indimenticabili giornate passate sui monti fra l’alta Valle Maira e la Val d’Ubaye, sprofondando nella neve, combattendo contro il gelo e attraversando di nascosto le postazioni tedesche a presidio delle terre di confine, si consolidò tra quegli uomini l’ideale di un’Europa dei popoli come traguardo della lotta di Resistenza e di liberazione. Il loro pensiero si rivelò così audace che quanto scrissero nei Patti di Saretto venne criticato dai comandi italiani, poiché i concetti espressi andavano ben oltre i confini dell’idea monarchica ponendo le basi per una fase preliminare di costituzione delle libertà democratiche e della giustizia sociale in una comunità europea libera.
Marco Travaglini