Nei numerosi ricordi di Marcello della città sabauda ci sono gli anni delle elementari alla scuola Manzoni, la casa di via Nicola Fabrizi 76 e in seguito 14 in cui ha vissuto tra il 1928 e il 1933, quando poi si trasferirà a Roma con la famiglia
Quattro giorni di convegno che si sono conclusi nella splendida cornice dell’Università Gastronomica di Pollenzo per celebrare l’icona internazionale di stile italiano Marcello Mastroianni, un evento organizzato e voluto fortemente dalla facoltà del DAMS dell’Università degli Studi di Torino e dal CRAD (Centro Ricerche Attore e Divismo). Il convegno internazionale di studi è solo uno degli innumerevoli appuntamenti che la città di Torino dedica al grande attore italiano scomparso prematuramente nel 1996.Fino a marzo 2015 si susseguiranno una serie di eventi che aiuteranno a scoprire Mastroianni tra dimensione pubblica e privata con alcune serate dedicate al ricordo di amici, come Elio Pandolfi e delle figlie dell’attore, Barbara e Chiara Mastroianni, e altre che ne ripercorreranno la carriera.
Nei giorni del convegno si è tenuta anche una mostra dal titolo Marcello Mastroianni, un divo da copertina, organizzata dalla Biblioteca Mario Gromo del Museo Nazionale del Cinema di Torino e allestita negli spazi della Biblioteca Arturo Graf di via Po 17. Tra le collaborazioni che il DAMS dell’Università di Torino ha attivato per questo evento ci sono oltre al MNC che, oltre alla mostra e ad alcune serate presso la Biblioteca Mario Gromo (e ad aver messo a disposizione alcune immagini del fondo Frontoni che ritraggono l’attore), ha organizzato una rassegna di proiezioni di film con Marcello Mastroianni che avranno luogo nella sala 3 del cinema Massimo nelle prossime settimane, anche FCTP, Piemonte Movie, l’Università degli studi di Pavia e di Bologna-Rimini.
Torino è stata una città molto cara a Marcello Mastroianni che ha trascorso qui diversi anni della sua infanzia, oltre che essere stata la città natale del fratello Ruggero, divenuto in seguito montatore per molti importanti film italiani. La famiglia di Mastroianni, come si è a lungo ricordato in questi giorni, era una famiglia di artisti sia il nonno che poi il celebre zio, Umberto Mastroianni, che proprio a Torino inizia la sua attività di scultore si trasferiscono qui nei tardi anni Venti da Fontana Liri. Anche il padre di Mastroianni li seguirà poco dopo e nei numerosi ricordi di Marcello della città sabauda ci sono gli anni delle elementari alla scuola Manzoni, la casa di via Nicola Fabrizi 76 e in seguito 14 in cui ha vissuto tra il 1928 e il 1933, quando poi si trasferirà a Roma con la famiglia.
Casa che gli fu molto cara e che andrà a cercare quando successivamente tornerà in Piemonte per girare prima I Compagni (M.Monicelli, 1962), poi a Torino per La Donna della Domenica (L.Comencini, 1975). «Torino nella mia carriera ha un ruolo piuttosto strano. È un po’ come un ciclico avvicinamento, al quale fa seguito una lontananza più o meno lunga. Qui ho abitato dal ’28 al ’33, qui ho iniziato le elementari. Un affetto mi è rimasto. Arrivai da Fontana Liri con la mamma, il nonno e tutta la tribù della famiglia. Torino mi impressionò moltissimo, anche se i primi giorni ero piuttosto disorientato. Mi facevano paura soprattutto le rotaie dei tram. Cercavo attentamente di evitarle perché temevo che calpestandole avrei preso la scossa. Vent’anni dopo quando sono tornato a girare La Donna della Domenica sono andato a rivedere i posti che avevo conosciuto: le elementari Manzoni, dove andavo a scuola, e soprattutto casa mia in via Nicola Fabrizi. Che impressione!» Dopo il già citato La Donna della Domenica dal romanzo di successo di Fruttero e Lucentini Mastroianni tornerà quasi vent’anni dopo a Torino per il sequel televisivo in due puntate diretto da Nanni Loy, A che punto è la notte, trovando una città notevolmente cambiata rispetto ai ricordi di bambino. Una Torino che ancora oggi lo celebra e che continuerà a farlo nei prossimi mesi.
Cristina Colet