L’accettazione è un processo e una qualità dell’amore. Per predisporsi all’accettazione è necessario avere intenzione di accogliere.La prima fase è quella dell’accettazione di sé, a cui segue, come conseguenza, l’accettazione dell’altro
Accettazione o rassegnazione?
In diverse occasioni crediamo di aver accettato una situazione quando in realtà ci stiamo solamente rassegnando. Qual è la differenza? Sono due atteggiamenti molto diversi; infatti la rassegnazione ci farà soffrire perché continueremo ad aspettare che la situazione sia diversa da come è realmente. A volte ci sforziamo di cambiarla. Ci rassegniamo quando non ci muoviamo nella direzione che desideriamo, ma rimaniamo come intrappolati in quella situazione, sentendoci vittime delle circostanze, senza fare nulla al riguardo perché pensiamo di non poter fare nulla. La rassegnazione impedisce di superare il dolore. Crediamo di accettare una situazione quando la dimentichiamo. In questo modo ci sottomettiamo a quella situazione, ci adattiamo, ci paralizziamo perché pensiamo che ci è capitata e non abbiamo alternative. Ci rassegniamo.
Quando ci rassegniamo di fronte alla scomparsa di una persona cara, ne soffriamo, siamo arrabbiati con la vita e con il mondo, non lo accettiamo, vogliamo cambiare la realtà delle cose. Questa è una fase normale del dolore, ma può trasformarsi in un processo duraturo e sempre costante nella nostra vita perché, in realtà,non abbiamo accettato quello che è successo.
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Quando invece accettiamo una situazione, significa che affrontiamo la realtà senza pretendere di cambiarla, senza soffrire, e questo ci permette di continuare a fare progetti, cercando possibilità diverse e migliori durante il nostro cammino. Quando accettiamo una situazione, anche se non ci piace, significa che stiamo cercando altre strade per la felicità, abbiamo scoperto che quella non è la direzione della nostra vita, non ci rende felici, anche se ci è capitata.
Ma non per questo ci blocchiamo, non per questo pensiamo che sarà sempre così, ma cerchiamo di imparare da tutte le esperienze della vita e andiamo avanti. L’accettazione è questo, non andare contro corrente, ma approfittare di tutte le situazioni per trarne un insegnamento di vita. Esiste sempre la possibilità di modificare la propria vita. A differenza di quanto si potrebbe pensare, l’accettazione è tutt’altro che un atteggiamento passivo, non è che ci debba andare bene qualsiasi cosa succeda. Al contrario, l’accettazione è una strategia pratica, è un’attitudine, uno stato mentale che ci permette di fare i conti con le cose difficili che ci capitano e che non possiamo cambiare. L’accettazione è un modo per cambiare come ci sentiamo, modificando quello che pensiamo e come reagiamo alle situazioni. L’accettazione è anche rispetto perché, quando accettiamo una persona così com’è, sparisce il desiderio di cambiarla, la rispettiamo profondamente e solo in seguito decidiamo se conviene o meno continuare la relazione con questa persona, se ci sentiamo rispettati o meno.
Accettare la perdita significa superare il dolore. Accettare che qualcuno non c’è più significa smettere di soffrire, non essere arrabbiati, andare avanti con la propria vita perché questa non finisce, ma ha molto altro da offrire. In questo caso, l’accettazione è la fase finale di un dolore sano. Se nella vita accettiamo tutto quello che ci capita allora supereremo gli ostacoli e troveremo la felicità imparando qualcosa da tutte le esperienze che avremo vissuto. Se, invece, ci rassegniamo, il dolore e la sofferenza ci accompagneranno sempre. La differenza fra dolore e sofferenza è il risultato del nostro livello di accettazione. Non possiamo cambiare quello che ci accade, ma possiamo cambiare la nostra reazione. Ed è inoltre importante accettare le parti nostre che non ci piacciono e accettare di non accettare qualcosa. L’accettazione ci dà la possibilità di rispondere consapevolmente, invece di reagire a una situazione.
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I due principali aspetti che ci permettono di accettare sono:
- – Rinunciare a lottare e stare
- – Dare un senso all’esperienza, pensando che proprio grazie a quella esperienza, anche se dolorosa, si è diventati quella persona.
Alessandra Bortolami
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Tutte le esperienze di accettazione ci aiutano a trovarci sempre di più. Accettare significa porsi delle domande: cosa sono venuta a fare su questo mondo? E piano piano darsi delle risposte.
Gli incontri sul tema dell’accettazione saranno in due serate esperienziali martedì 30 maggio e mercoledì 31 maggio dalle 19 alle 21.30. alessandra_bortolami@yahoo.it