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Truffe con assegni postali scoperti

Due arresti della Polizia di Stato

 

Si erano messi d’accordo per commettere delle truffe: il sistema era semplice. Pagamento alla consegna del bene tramite assegno, scoperto. I due, 39  e 45 anni, cittadini italiani nati e residenti a Torino, sono stati arrestati lo scorso lunedì pomeriggio in via Brunetta da personale della Squadra Volanti, grazie alla tempestiva segnalazione di un corriere. Quest’ultimo era già stata vittima di truffa da parte dei due la settimana precedente, quando aveva consegnato merce per un valore di 450 € a un soggetto italiano che aveva pagato con un assegno postale. Da verifiche effettuate il giorno successivo, tale assegno era risultato poi scoperto. Vani i tentativi di rintraccio dell’uomo che aveva preso la merce; si era, infatti, reso irreperibile al cellulare. Lo scorso lunedì, il medesimo corriere viene incaricato di una consegna del tutto simile alla precedente e nota che il numero di telefono dell’acquirente combacia con quello del truffatore. Scatta la trappola. A presentarsi per il ritiro è però un  secondo soggetto, il complice, sempre munito dello stesso carnet di assegni, che firmerà di suo pugno. Anche questa volta viene dunque emesso un pagamento a vuoto per 450 €. Gli agenti, nel corso degli accertamenti svolti, scoprono che le truffe messe a segno dalla coppia sono almeno 3, a partire dal mese di febbraio; in tutti i casi i complici hanno spartito la cifra in parti differenti: 350 € andavano al 45enne, che aveva ordito lo stratagemma, e 100 € al complice. Sono stati arrestati per tentata truffa aggravata in concorso e denunciati per truffa in trascorsa flagranza.

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Vuole togliersi la vita, la poliziotta le fa cambiare idea

Intervento della Squadra Volante

 

E’ lunedì, sono appena scoccate le 14, quando gli agenti delle volanti si trovano a dover gestire un tentativo di suicidio. Dietro la porta di un appartamento, una ragazza minacciava di togliersi la vita. Con un coltello puntato alla gola e l’altro all’addome intimava i poliziotti di non avanzare. Data la delicatezza della situazione, interviene una poliziotta per mediare con la ragazza al fine di farla desistere dal suo intento. Così l’agente di Polizia ha intrapreso un primo dialogo con la giovane, ha acquisito la sua fiducia e dopo diversi tentativi è riuscita ad accedere all’alloggio.               Il “patto” da rispettare è che doveva essere l’unica ad entrare. Quando la poliziotta è entrata nell’appartamento la ragazza si è rifugiata in bagno dove ha manifestato ancora intenzioni di autolesionismo. Solo in questa circostanza facevano ingresso altri agenti delle volanti che si mettevano in posizione defilata ma utile per poter intervenire.

Diversi sono stati i tentativi di portarla alla ragione. Solo dopo un intenso colloquio la giovane si tranquillizzava e gettava a terra i coltelli. La ragazza veniva affidata al personale del 118 e successivamente trasportata in ospedale per le cure del caso.

Gesti osceni in auto nel parking D’Azeglio Galilei

Un cittadino italiano di 47 anni è stato sorpreso lo scorso lunedì pomeriggio da personale del Commissariato Barriera Nizza in servizio di Volante mentre compiva atti di autoerotismo all’interno della propria auto.

L’uomo era parcheggiato con la parte anteriore dell’auto rivolta verso la strada e aveva pagato regolarmente per un’ora il posteggio; i poliziotti lo avevano già controllato una mezz’ora prima, essendosi accorti che lo stesso stava tentando di mettere dei ritagli di un tappetino da palestra ai finestrini dell’auto e gli avevano intimato di allontanarsi. Invece al loro passaggio, il quarantasettenne era ancora lì, stavolta occupato in atti osceni. Il luogo scelto, in particolare, si trova nelle immediate vicinanze di una zona verde con annessa un’area giochi per bambini. L’uomo, che ha dei precedenti specifici per analoghi episodi, è stato arrestato per atti osceni in luogo pubblico, commessi nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori, con il pericolo concreto che essi vi assistessero. Inoltre, essendo stato trovato in possesso, durante la perquisizione dell’auto, di una dose di cocaina, che si stava apprestando a consumare, l’uomo è stato sanzionato amministrativamente. Gli agenti gli hanno ritirato la patente di guida.

Al primo arresto per spaccio ne seguono altri tre

Una quarta persona è stata denunciata in stato di libertà

Quattro persone arrestate e una denunciata, questo è il risultato di un controllo di polizia effettuato per strada mercoledì sera dagli agenti del Commissariato Barriera Milano nelle strade del quartiere.

Tutto ha avuto inizio quando, poco prima delle 21, percorrendo corso Vercelli, i poliziotti notano un cittadino straniero a bordo di una bicicletta che alla vista degli agenti accelera l’andatura. Una volta raggiunto, all’incrocio con corso Emilia, l’uomo, un ventitreenne senegalese, deglutisce ciò che ha in bocca. Nella sua disponibilità, i poliziotti trovano 420 euro. Con sé, inoltre, il giovane ha un telefono cellulare dal quale emerge una richiesta di acquisto di stupefacente.

Quando gli agenti vanno a casa dell’uomo per la perquisizione, nell’alloggio trovano 4 persone, due di queste vengono trovate in possesso di numerose dosi di cocaina. Altre dosi dello stesso stupefacente vengono recuperate sotto un materasso e sul mobile della tv. Complessivamente vengono recuperate una cinquantina di involucri contenenti stupefacente. Nell’alloggio, i poliziotti rinvengono e sequestrano 1400 euro e il materiale per il confezionamento delle dosi.

Alla luce dei fatti, oltre al ventitreenne, sono stati arrestati, per la detenzione dello stupefacente, altri tre suoi connazionali, tutti sotto i 30 anni. La quarta persona presente in casa, per lo stesso reato, è stata denunciata in stato di libertà.

Chiama la Polizia perché il figliastro non lo ascolta, ma lo minaccia di morte 

Immediatamente allontanato dalla casa familiare

 

Si è rivolto al 112 NUE asserendo che il figlio della compagna lo avesse aggredito ed ha addirittura atteso gli agenti del Comm.to Dora Vanchiglia all’ingresso dello stabile, raccontando con trasporto come il ragazzo lo facesse esasperare per via dell’importo eccessivo delle bollette luce/gas che arrivavano a casa, motivo dell’ultimo litigio.

Nell’alloggio, la realtà che emergeva era ben diversa: l’uomo, infatti, era andato in escandescenze quella mattina dopo aver visto il giovane mettere a bollire un pentolino con dell’acqua calda per lavarsi, in quanto lo scaldabagno di casa era rotto. Il sessantunenne, di origini africane, lo aveva redarguito, in quanto in tal modo avrebbe consumato del gas. Al ragazzo, infatti, non era permesso di lavarsi con acqua calda tutti i giorni, ma appena 3/4 volte a settimana. L’uomo continuava a proferire minacce anche alla presenza degli operatori di polizia, con l’intento di trovare nella loro figura una sorta di “appoggio” per far capire meglio il concetto all’indisciplinato ragazzo. Tale stato di vere e proprie violenze psicologiche nei confronti dei conviventi, in base agli accertamenti svolti dagli agenti del Comm.t Dora Vanchiglia, perdurava da mesi, tanto che nei confronti dell’uomo pendeva ufficialmente una denuncia per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato allontanato d’urgenza dalla casa familiare e denunciato per le gravi minacce di morte proferite alla presenza dei poliziotti.

Lanciano droga dal finestrino dell’auto in fuga

Arrestati due italiani

 

Mercoledì sera, transitando in corso Lombardia, all’altezza di via Luini, gli agenti della Squadra Volante notano due persone che alla vista degli agenti salgono sulla loro auto in sosta. I poliziotti li raggiungono per sottoporli a controllo invitandoli a fermarsi. Con una manovra repentina, però, il conducente fa un’inversione di marcia e imbocca via Luini a folle velocità.

Incurante dei pericoli della velocità sostenuta, il guidatore percorre via Forlì, via Gorresio, via Borsi, via Foligno per poi ritornare in via Forlì. Durante la fuga, l’uomo alla guida del veicolo lancia delle bustine dal finestrino. Gli agenti all’inseguimento riescono, però, a bloccare l’auto all’intersezione tra via Gorresio e via Borsi. Nella VW Golf ci sono un trentaseienne, il conducente, e un diciottenne, entrambi italiani con precedenti di polizia a carico. Il più giovane dei due viene trovato in possesso di alcune dosi di marijuana, altre dosi della stessa sostanza e di hashish, quelle lanciate dal finestrino, verranno recuperate poi dagli agenti ripercorrendo il percorso di fuga dell’auto.

A seguito di accertamenti, è emerso che l’auto era sprovvista di copertura assicurativa e il trentaseienne alla guida non aveva mai conseguito la patente. Alla luce dei fatti, il conducente dell’auto è stato arrestato per resistenza a P.U. e detenzione di sostanza stupefacente, al diciottenne, invece, è stato contestato solo il secondo reato.  

Club Privè chiuso per 5 giorni Non rispettate le norme anti covid

Martedì pomeriggio personale della Divisione Polizia Amministrativa ha proceduto al controllo di un circolo privato sito nel quartiere Mirafiori. La riapertura del locale, prevista proprio per il pomeriggio del 27 aprile,  era stata ampiamente pubblicizzata sulla pagina facebook del club.

Giunti sul posto, gli operatori hanno proceduto al controllo dei locali del circolo privato,  in cui venivano somministrati alimenti e bevande alcoliche e svolte attività di vario genere. All’interno  erano presenti  40 persone, alcune delle quali in accappatoio, assembrate nei diversi locali. Infatti, la sauna e la piscina risultavano perfettamente in funzione, in violazione della normativa anti-covid. I poliziotti procedevano pertanto a sanzionare il titolare e disporre la chiusura provvisoria dell’attività per 5 giorni.

Festa in centro: partecipanti sanzionati 

Mercoledì sera, poco dopo le 22.30, una telefonata al 112 NUE segnala una festa in un appartamento in via Accademia Albertina.

Gli agenti del commissariato Centro raggiungono lo stabile, notando già dalla strada diverse persone sul balcone dell’abitazione indicata. Una volta all’interno, i poliziotti appurano la presenza di ben 11 persone, tutte giovani e con età compresa tra i 19 e i 23 anni.

Per aver creato un assembramento tra persone non conviventi tra loro, l’intera compagnia è stata sanzionata.

Al termine degli accertamenti, i partecipanti sono stati allontanati dall’appartamento ed autorizzati a raggiungere il proprio domicilio.

Finta assicuratrice messa in fuga “da remoto”

Intervenuto il commissariato Mirafiori

E’ ora di pranzo quando un’anziana signora sente bussare alla porta della propria abitazione.

Dallo spioncino la donna riconosce una figura femminile che le riferisce di essere un’assicuratrice, incaricata dal figlio, per valutare insieme a lei un’eventuale tutela sui monili in oro presenti in casa.

In buona fede, l’anziana le apre la porta e, una volta dentro, le due iniziano a conversare. Il loro vociare raggiunge però il microfono di un “assistente vocale” installato in casa e collegato direttamente con un dispositivo del figlio della donna che, intuito quanto stesse accadendo, interviene attraverso l’altoparlante chiedendo chi vi fosse in casa.

La voce dell’uomo mette in fuga la presunta assicuratrice ancor prima di riuscire a portare a compimento la sua azione delittuosa.

Dopo aver tranquillizzato la vittima, gli agenti del commissariato Mirafiori giunti sul posto hanno invitato l’anziana a presentarsi presso gli uffici di Polizia per denunciare quanto accaduto.

La droga era nascosta in casa: tre arresti

Rivarolo: In tre arrestati per droga dagli agenti del Commissariato di Ivrea

 

Nei giorni scorsi nel corso di un’operazione di polizia finalizzata al contrasto della vendita di stupefacenti, gli agenti del Commissariato di Ivrea e Banchette hanno arrestato tre persone.

I poliziotti sono intervenuti in un appartamento di Rivarolo, nel canavese, dove erano presenti un italiano di 68 anni, già sottoposto ai domiciliari dal novembre scorso per reati in materia di stupefacenti, una cittadina rumena di 28 anni e una quarantunenne ceca, quest’ultima giunta nell’appartamento poco prima dell’intervento degli operatori di Polizia. L’altra donna, invece, agiva da vedetta monitorando la strada e l’accesso allo stabile. Su un tavolo e sul divano dell’alloggio, i poliziotti hanno rinvenuto sostanza stupefacente in fase di confezionamento.

Nel corso della perquisizione, oltra a un bilancino di precisione, gli agenti hanno sequestrato oltre 80 grammi di cocaina e 600 euro in contanti, questi ultimi rinvenuti in un pantalone dell’uomo. Il quantitativo più grande di stupefacente, una cinquantina di grammi, è stato trovato all’interno di una tasca di un accappatoio riposto in bagno. (foto archivio)