Un libro molto bello, scritto con un linguaggio semplice ed efficace, che propone una lezione di giustizia sociale dell’economista che dalla Grecia prova a cambiare il futuro dell’Europa
S’intitola “È l’economia che cambia il mondo. Quando la disuguaglianza mette a rischio il nostro futuro” ( anche se il titolo originale, in greco, è “Parlando di economia a mia figlia”). L’ha scritto Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze del governo di sinistra ellenico, autore del programma economico di Alexis Tspiras. Un libro molto bello, scritto con un linguaggio semplice ed efficace, che propone una lezione di giustizia sociale dell’economista che dalla Grecia prova a cambiare il futuro dell’Europa. L’autore sceglie di non parlare direttamente della Grecia, dell’Europa e della sua crisi economica e sociale infinita, ma si dedica – rivolgendosi alla figlia che vive in Australia- alle grandi categorie economiche e sociali che influenzano la nostra vita. “Per consentire al lettore di vedere la crisi con occhi diversi e di capire le vere ragioni per cui i governi si rifiutano caparbiamente di prendere le decisioni che porterebbero alla liberazione delle nostre società, in Europa, in Grecia e in tutto il mondo“, argomenta nel libro. Yanis Varoufakis è un personaggio eclettico: economista radicale, marxista, accademico nelle migliori università, scrittore, militante anti-austerity, ex consulente per una società di videogiochi statunitense, appassionato di Yamaha.
In questo libro si rivela anche un narratore, capace di raccontare l’economia come un’epopea in cui i contadini senza terra e gli eroi dell’ Iliade, gli operai inglesi e Oscar Wilde lottano fianco a fianco per un’idea di società alternativa a quella imposta dal capitale. Cita ilFrankenstein di Mary Shelley ( “allegoria della tendenza delle società di mercato a utilizzare la tecnologia per renderci schiavi”), e film come Tempi Moderni di Charlie Chaplin , Blade Runner e Matrix . Com’è nato il denaro? Da quando il lavoro è una merce? Che ruolo ha avuto il debito nelle società di mercato? Oltre a offrire riposte a queste domande, invita sua figlia a non prendere “la pillola azzurra” del film con Keanu Reeves, che fa svanire la verità, ma di preferire sempre, come la pillola rossa che invece mostra la realtà, “il pensiero critico e l’ostinazione nel non accettare mai nulla solo perché ti hanno detto di farlo“. Ovvero, quelle teorie e pratiche economiche che secondo Varoufakis privilegiano i pochi e impoveriscono tutti gli altri. Mentre si attendono i risultati del braccio di ferro tra il ministro e la Grecia con l’Europa sui temi vitali del futuro di tutto il continente, vi propongo un quesito. La Grecia è stata la prima area in Europa dove sono sorte delle civiltà avanzate ed è perciò considerata la culla della civiltà Occidentale. La Grecia ha un debito con l’Europa di parecchi miliardi di euro; l’Europa, a sua volta, deve alla Grecia la nascita della democrazia e dell’idea stessa di politica. Chi ha il debito più grande da onorare?
Marco Travaglini