PER AFFACCIARSI SU MODA COSTUME E LIFESTYLE

La finestra sul cortile

Da Torino a Hollywood, Moni moni bags

Questa settimana vorrei scrivere di una cara amica di infanzia che è diventata una famosa stilista di borse e accessori d’oltreoceano, tanto che le sue creazioni di ispirazione bohemienne hanno affascinato tante star internazionali come Paris Hilton, Jessica Alba, Halle Berry, Kristen Bell, Ashlee Simpson e Selma Blair. Lei è Cinzia Moniaci creatrice del Brand Moni Moni.  Nata e cresciuta a Torino, dopo aver conseguito la laurea in scienze della comunicazione ed una specializzazione alla Sorbona di Parigi, nel 1997 si trasferisce a Los Angeles, dove tutt’ora risiede ed esercita la sua attività di imprenditrice, stilista e cantante. Cinzia, infatti è anche la frontwoman della band musicale The Perfect Nines, dove insieme a suo marito Rico, chitarrista, canta e compone canzoni. Moni Moni nasce nel 2005, le sue creazioni sono caratterizzate da un’eleganza naturale e disinvolta. Esclusivamente made in Italy le borse Moni Moni vengono sottoposte ad un procedimento all’avanguardia di lavaggio, tintura e asciugatura che conferisce ai vari tipi di pellame un aspetto morbido, destrutturato, di ispirazione vintage.  Il lavoro artigianale e  la produzione 100% italiana hanno contribuito al grande successo della linea in America, anche se è il mercato asiatico che si contende la fetta di clientela più ampia. Lo stile che ritroviamo nelle borse di Cinzia Moniaci, è di ispirazione bohémien, gipsy, ma al tempo stesso elegante e di classe, confortevole e chic per ogni occasione. Dalla moda, alla musica, dal componimento dei testi delle canzoni della sua band, al disegno delle sue ultime collezioni di accessori (che includono anche una linea di occhiali), Cinzia è senza dubbio un’eclettica artista dalle molteplici sfaccettature e capacità che ha contribuito a dare valore alla moda italiana all’estero. Le sue borse bellissime si possono ammirare sul sito Moni Moni.com 

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I Bambini di Teheran MAO 27 gennaio – 11 febbraio 2017

I Bambini di Teheran è una video installazione di circa trenta minuti, poetica, delicata e dirompente, drammaticamente veritiera nei suoi aspetti storici.  La realizzazione dell’installazione torinese è in collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale. Al visitatore rammenta uno dei periodi più bui dell’Europa del XX secolo, ma anche una storia di accoglienza, di quando fu l’Iran a farsi carico dei profughi polacchi, ebrei e cattolici, provenienti dall’Europa. Protagonisti del video sono quattro ebrei polacchi che all’inizio della Seconda guerra mondiale scapparono dalla Polonia invasa dai tedeschi verso la Polonia occupata dai sovietici. Da qui furono deportati nei campi di lavoro in Siberia, poi in Uzbekistan in orfanotrofi spesso gestiti da istituzioni cattoliche. Una tappa importante del loro lungo viaggio è Teheran, che il 25 agosto 1941 fu invasa dalle truppe britanniche e sovietiche, qui si fermarono oltre un anno e per questo sono chiamati i Bambini di Teheran. A unire le vicende personali dei quattro protagonisti, consapevoli di essere scampati all’Olocausto e della fortuna di aver ritrovato le famiglie in Israele, è la voce fuori campo di un quattordicenne, che a ogni tappa di questo lungo viaggio ricorda al pubblico le vicende storiche di quel periodo. Il cortometraggio I bambini di Teheran è stato pre-selezionato per la sezione Diritti Umani Oggi di Sguardi Altrove Film Festival che si terrà a Milano dal 12-19 marzo 2018. Ad accogliere il pubblico al piano nobile dello storico Palazzo Mazzonis sono le lettere: quelle in ebraico, in argilla, dell’artista Gabriel Levy e quelle in caratteri latini, tessuti con un filo di lana rosso, della giovane Ivana Sfredda. Se le lettere di Gabriel Levy sono collocate nella parete di sinistra e saranno illuminate da un faretto, quelle di Ivana Sfredda nella parete di destra al buio, perché i Bambini di Teheran avanzano, nel loro percorso, alla cieca, senza sapere quale sarà la loro destinazione successiva. Il visitatore è chiamato a far parte dell’opera I bambini di Teheran: un samovar per il tè accoglie il pubblico con la consueta ospitalità del popolo persiano; come avviene d’abitudine nelle case, prima di entrare nella sala il visitatore è invitato a togliersi le scarpe e ad accomodarsi sui tappeti a gambe incrociate oppure appoggiando la schiena ai cuscini. Gesti che vogliono alludere a qualcosa di profondo e di attuale: “quando si è ospiti, è opportuno rispettare le tradizioni, gli usi e i costumi locali”. Un messaggio che – osserva Farian Sabahi – “va letto anche in chiave contemporanea”.

Il video è disponibile con testi e sottotitoli in italiano, francese e inglese.

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Donazione Benappi a Palazzo Madama 

Giovedì 25 gennaio 2018 alle 17.00 Palazzo Madama presenta al pubblico una preziosa e inedita maiolica cinquecentesca, offerta generosamente in dono al museo da Anna, Mario ed Ezio Benappi in memoria del nonno Umberto e del padre Vittorio, che per primi intrapresero il mestiere di antiquari.L’identificazione e la corretta attribuzione dell’opera si devono all’architetto Massimo Meli, restauratore torinese ed esperto di ceramiche, che ha ricondotto l’opera all’ambito di Francesco Durantino, uno dei più importanti pittori di maiolica del Cinquecento in Italia, attivo tra Urbino, Perugia, Monte Bagnolo, Nazzano, Roma e infine Torino, dove si spostò nel 1575. La coppa – traforata e rivestita di smalto bianco sul quale è dipinta in stile compendiario la figura di un vendemmiatore – ha un grande valore storico, essendo il secondo esemplare conosciuto attribuibile alla produzione torinese del Durantino. Il secondo esemplare, simile ma poco più grande e con raffigurata una figura di uccellatore, fa già parte delle collezioni di Palazzo Madama grazie all’acquisto nel 1872 di Emanuele d’Azeglio ad un’asta a Londra – in cui fu battuta la concorrenza dell’attuale Victoria and Albert Museum – e la successiva donazione al museo civico torinese. La donazione Benappi aggiunge pertanto un nuovo e importante tassello alla storia della ceramica non solo torinese e apre la strada a future ricerche. Giovedì 25 gennaio 2018 ore 17 – Palazzo Madama Gran Salone dei Ricevimenti

 

Sabina Carboni

La finestra sul cortile

Quella volta in cui Dolores incantò Torino 

Era il 30 aprile del 2002 ed il palazzetto dei concerti era il Palastampa. Finalmente potevo vedere i Cramberries dal vivo, il mio gruppo in assoluto preferito degli anni 90. Ricordo l’atmosfera di quel concerto così distesa, allegra, vivace, ma composta come le note che magicamente ci echeggiavano intorno. Era stato un concerto speciale di rock e melodia celtica. Le canzoni dei Cramberries e, la voce di Dolores, mi hanno accompagnata per tanti anni, colonna sonora dei miei momenti più belli e più spensierati. Avevo la cassetta di “No need to Argue” sempre pronta nel walkman, i miei viaggi in treno per raggiungere la mia università, le mie vacanze, il mio quotidiano. E poi nelle noti delle loro canzoni c’era l’Irlanda che poco più che ventenne mi sono girata in lungo e in largo con uno zainetto pieno di sogni. Quando l’altra sera ho appreso la notizia della sua morte mi ha colto una tristezza infinita, quella voce incredibile e allo stesso tempo melodiosa si è spezzata per sempre. Quell’esile ragazza abbracciata alla sua chitarra, con quella grinta eccezionale e quella dolcezza immensa che si ritrova ad ogni sua nota se n’è andata in un giorno di gennaio. Dolores rimarrà nei cuori di tutti i suoi fans così come la sua musica, fatta di sensibilità, animo contorto, fragilità e potenza vocale. “Ode to my family” rimarrà una delle ballate più belle di sempre.

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Sculture da indossare a Palazzo Madama 

Palazzo Madama propone in Sala Atelier una Visita Suonata in occasione della Mostra Giansone, Sculture da indossare, domenica 21 gennaio alle ore 16. L’appuntamento è aperto a tutti i visitatori del museo muniti di regolare biglietto d’ingresso. Tutta l’opera di Giansone ha nel Jazz uno dei temi prediletti: che siano orchestre o ballerini, il fascino nei confronti di questa musica è espresso nelle sculture, nei dipinti, nelle xilografie e ancor più nei gioielli, di cui è l’oggetto ricorrente. La Visita Suonata è l’omaggio alle teorie di Giansone di Giuseppe Golisano, sassofono contralto, ed Emilio Bernè, percussioni, due dei musicisti piemontesi più avvezzi all’improvvisazione praticando da anni la palestra del post bop. In tre diversi momenti, Golisano e Berné rappresenteranno in musica la teoria delle tangenti, la teoria modulare e il concetto caro a Giansone secondo cui la scultura sia “cavare fuori” le forme dal supporto amorfo, per delinearne via via la sagoma e poi fermarsi nell’attimo conclusivo del suo processo genetico. I due musicisti intendono esprimere, attraverso l’afflato improvvisativo, i tanti punti di contatto tra le teorie di Giansone e il modo di fare jazz. Numerose e importanti sono le affinità del modo di procedere e lavorare del maestro piemontese con il jazz dove la forma ritmica si moltiplica e articola, gli strumenti dialogano tra loro, e il dinamismo delle scale musicali ricorda la staticità della scultura in cui nulla resta mai immobile. Lo stesso processo divulgativo delle teorie di Giansone trasmesso alle sue allieve è simile a quello del jazz, dove i maestri insegnano suonando con gli stessi allievi. Ispirato dall’opera di Giansone, Giuseppe Golisano ha creato per l’occasione, assemblandola con fili di rame, una percussione battezzata basket bongo, strumento autentico, ma dalle velleità artistiche che verrà suonato da Bernè.

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IL VINTAGE DELLA GRAN MADRE, ogni terza domenica del mese!

Il Vintage della Gran Madre “nasce” nell’aprile 2001 per volontà di alcuni operatori del settore che fondano l’”Associazione Effetto Vintage”. La location è raccolta, elegante, di facile accesso, ai margini del centro storico, ma appartata come si conviene alla sobrietà senza clamore. L’area preposta – solitamente adibita a parcheggio- ospita una cinquantina di espositori. Ogni terza domenica del mese sarà quindi possibile girovagare tra le tantissime bancarelle di questo mercatino dal sapore retrò. Tanti i pezzi unici proposti tra vestiti, cappelli, giacche, borse, accessori, gioielli e tanto altro.  Indirizzo:  Piazza Gran Madre di Dio (retro Basilica) e Via Vittozzi, 10131 Torino Giorni e Orari:  Ogni terza domenica del mese (esclusi i mesi di Luglio e Agosto) dalle 8.00 alle 18.00

Sabina Carboni

La finestra sul cortile

La blogger torinese di ChicChissima

Ho conosciuto Stefania Manfré un pomeriggio di settembre, dovevamo andare allo stesso evento e così ci siamo incontrate e conosciute in un caffè del centro. Mi hanno colpito subito la sua gentilezza e il suo modo di fare solare e sono rimasta affascinata dal suo blog ChicChissima che si occupa di moda, di lifestyle e di trend. Ciò che caratterizza il suo blog è la passione. Il blog è nato 4 anni fa, Stefania si è trovata a trascorrere un lungo periodo in casa e così ha iniziato a scrivere di ciò che sono le sue passioni: la moda, i viaggi e il design. Laureata in lingue e letterature straniere nella vita di tutti i giorni si occupa di Marketing e Comunicazione per una società americana che ha sede a Torino, la sua città. Il lavoro l’ha sempre portata a viaggiare molto e la curiosità ha fatto il resto facendole scoprire angoli nascosti e oggetti inediti e un taccuino in cui annotava tutto, vie, luoghi, nomi di designers, brand di cui non aveva mai sentito parlare in Italia e poi la ricerca del bello e dell’inedito è sempre stata la sua passione. Nel periodo in cui aspettava la sua bambina ha aperto il blog  scrivendo di tutto quello che le piace, raccontando i suoi viaggi, i luoghi visitati e, soprattutto ha iniziato a raccontare le storie di persone straordinarie che ha la fortuna di incontrare, artisti, stilisti, fumettisti italiani e stranieri.  Lo spazio agli stilisti emergenti è una delle caratteristiche di ChicChissima, dare risalto e visibilità ai giovani che hanno intrapreso la strada della moda; Stefania ama,infatti, raccontare la storia di piccoli brand o stilisti ancora poco noti, approfondire il tema della moda etica, la moda africana, Modest Fashion, di stilisti ucraini. Si parla però anche di tendenze, ispirazioni street style oltre a news ed eventi legati a Torino che contribuiscono ad arricchire questo spazio virtuale. Nel 2017 nasce Talent House – la casa delle nuove idee – un progetto espositivo che Stefania Manfré ha realizzato insieme a Rossella de Paolo di BSFashion, nell’ottica di dare ai designers emergenti una “Casa”, uno spazio in cui fondere esperienze di mostra, vendita diretta e conoscenza.  La prima edizione, che ha ottenuto ampio riscontro sia da parte del pubblico che da parte dei media, si è svolta nel mese di novembre e già si sta pensando alla prossima! Insomma se volete scoprire tutte le novità sulla moda torinese non perdetevi la lettura di questo strutturatissimo ed interessantissimo blog corredato da magnifiche foto ed interviste che fa vedere quanto può essere inaspettata la fervente attività modaiola sotto la Mole.

 

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“La campagna a casa tua”… con Cortilia!

Navigando in internet per caso ho scoperto l’esistenza di Cortilia, il primo mercato agricolo online. In questo periodo post natalizio dove la parola detox impera su tutti i buoni propositi per i prossimi mesi, l’alimentazione sana sembra essere l’obiettivo di tutti, ma non sempre si può girovagare per i mercati rionali assemblando e scegliendo con cura singoli ortaggi o frutti colorati, riporli in una borsa di paglia provenzale…eh sì ci vorrebbe tempo, che spesso manca. E allora ci viene in aiuto Cortilia questo servizio di spesa agricola a domicilio con un semplice click,una spesa piena di gusto e artigianalità. Su Cortilia si possono trovare prodotti come carne, salumi e affettati, formaggi, pasta, latte, uova, pane, conserve e marmellate, vino e birra artigianale, prodotti di bellezza e per la pulizia della casa, oltre a frutta e verdura di stagione. Un servizio puntuale ed efficiente, che permette di ricevere la spesa anche il giorno dopo aver effettuato l’ordine e facilmente personalizzabile in base alle esigenze di chi ha sempre meno tempo per organizzare la spesa, ma che non vuole rinunciare alla qualità e alla freschezza tipici della filiera. A Torino il servizio è ben distribuito, io l’ho provato un paio di volte e devo dire che la consegna ha spaccato il minuto sull’orario stabilito. I prezzi sono buoni e non è sicuramente più caro del supermercato. Un nuovo modo di fare la spesa che ha però un sapore retrò, di verdure brillanti avvolte nella carta e consegnate in una cassetta, come in campagna.

 

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Gran balon, domenica 14 gennaio il primo appuntamento dell’anno 

Dal 1985 il Gran Balon è il mercato dell’antiquariato minore della città di Torino. Quasi 250 bancarelle, 50 negozi, bar e ristoranti ogni seconda domenica danno vita da 30 anni al mercato dell’antiquariato minore della Città di Torino. Si espande tra le vie Lanino, Mameli, Canale Carpanini, Borgo Dora: antiquari, rigattieri, operatori dell’ingegno espongono con cura le loro merci, mobili, ceramiche, libri, abbigliamento, vintage, prodotti di artigianato. All’interno del Cortile del Maglio manufatti e prodotti in materiale cartaceo si fondono col vintage e creano particolari ed interessanti esposizioni che attirano un pubblico di appassionati. Il Gran Balon è un mercato delle pulci, che a differenza del balon che si svolge tutti i sabato, ha conservato il fascino del mercatino dove curiosare tra oggetti vintage e di antiquariato, inoltre è possibile mangiare nei locali che si affacciano lungo le vie sinuose che ricordano il movimento dell’acqua, elemento presente nei secoli passati in questo quartiere nel quale erano presenti piccole frabriche che utilizzavano l’acqua come fonte di energia . E’ interessante tutto il contesto. Se vi capita di essere a Torino vale la pena fare un salto!

Sabina Carboni

La finestra sul cortile

Il Paese dei Presepi

Questa settimana “la finestra sul cortile ” diventa “la finestra sulla Val di Susa” approfittando delle mie vacanze invernali tra Oulx e Bardonecchia. Si sa molti torinesi durante le vacanze tra Natale, Capodanno e l’Epifania “si trasferiscono” in Val di Susa e tra scuole sci, hamburger nel ristorante sulle piste e passeggiate in Via Medail ogni anno si consolidano abitudini e amicizie “della montagna”. E quando si decide di non andare a sciare, si possono scoprire interessanti alternative. L’altro giorno ho passeggiato per Les Arnauds, frazione di Bardonecchia, borgata splendidamente caratteristica, complice anche la nevicata che ha accompagnato il mio giro turistico. Quello che ha subito catturato la mia attenzione è stato l’avvistamento nei posti più insoliti e nascosti di tanti piccoli presepi, ognuno fatto con maestria ed originalità. Ho così visto il “Paese dei Presepi”, l’iniziativa promossa dal comune di Bardonecchia, ovvero l’esposizione nei vari borghi e frazioni della cittadina di oltre 100 presepi che danno luogo ad un vero e proprio percorso luminoso nelle frazioni di Rochemolles, Millaures, Le Gleise, Les Arnauds e Melezet, Borgo Vecchio e nel centro commerciale naturale. I presepi esposti sono veri e propri gioielli da scoprire con sguardo attento, infatti si possono trovare in qualsiasi luogo e sono sparsi nelle vie, vicoli, pizza, cappelle, fontane, finestre e vetrine in effetti ogni angolo è buono per scovare anche la più piccola natività. “Il Paese dei Presepi” si potrà ammirare fino al 31 gennaio 2018.

 

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La moda delle ciaspole!

La ciaspolata è davvero il trend di stagione, un’attività diventata molto “social” tanto da occupare un posto di tutto rispetto tra le attività sportive da fotografare e postare su Instagram, complici anche gli “influencers” che la praticano. E perché? Perché le ciaspole uniscono divertimento ed esercizio fisico.  Sono economiche ed ecologiche tanto da farne una delle discipline più di moda degli ultimi inverni visto l’interesse per le pratiche alternative, più soft e meno invasive nei confronti della natura. Ma cosa sono veramente le ciaspole? Utilizzate un tempo da cacciatori e contadini per avanzare nei paesaggi innevati, erano racchette tonde fatte di legno e cuoio. Oggi le racchette da neve sono per lo più di plastica. Il termine “ciaspole” è ladino ed è entrato nel linguaggio comune dopo il successo della “Ciaspolada”, celeberrima gara della Val di Non, nata nel 1973.  Questa attività sportiva, perché di vero sport si tratta, è ricca di benefici per il fisico e per la mente, non è solo un’attività sociale per stare in compagnia, camminare con le racchette da neve è un’attività di tipo aerobico che aiuta a dimagrire (si bruciano in media 600 calorie in un’ora), modella i muscoli delle gambe e, se abbinata con i bastoncini si lavora anche su spalle, busto e tricipiti.  E ancora, come tutte le attività aerobiche, camminare con le ciaspole attiva la produzione di endorfine contribuendo così a migliorare l’umore e a contrastare l’ansia: un effetto, questo, potenziato dal contatto con la natura, che è uno dei più potenti antistress.  Camminare con le ciaspole non è difficile, il movimento somiglia molto a una normale camminata in montagna, ma più faticoso sia per il  peso di scarponcini e racchette ai piedi sia per lo sprofondamento che in parte avviene sul manto bianco. Come tutte le attività in montagna non è priva di rischi, per questo è consigliato seguire sempre i percorsi segnalati, utilizzare i dispositivi di sicurezza e se si è neofiti partecipare a escursioni guidate e gite di gruppo organizzate.   Se volete quindi avvicinarvi a questa disciplina, potete rivolgervi all’ufficio del turismo della località montana di vostra scelta e partire per una nuova avventura sportiva che inaspettatamente è anche molto trendy, perché anche le ciaspole dai molti colori abbinate all’abbigliamento fluo possono essere fashion.

 

Sabina Carboni

La finestra sul cortile

Serendipitsite- Viaggiare con Serendipità

Sempre più spesso leggiamo della parola ” serendipity o serendipità” che ci riporta l’immagine di questa scritta sulla copertina di un’agenda, sulla tazza del caffè americano o come sfondo per fare una foto, ma cosa significa? La serendipità è la fortuna di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. A me capita spesso di cercare forsennatamente qualcosa e, immancabilmente trovarne un’altra che avevo smesso di cercare…ed è una piacevolissima sensazione! Questa settimana vorrei parlare di viaggi con serendipità e più precisamente di Elisa Midelio e del suo blog di viaggi. ELISA si definisce una torinese DOC poiché compra stampe ingiallite di Torino, ama l’insalata russa e il Bunet e si incanta ogni volta che entra in una residenza sabauda.Il suo blog (www.serendipitsite.com) è nato quasi due anni fa, inizialmente come contenitore di storie e pensieri poi, si è evoluto ingrandito e poco per volta il blog ha fatto una virata decisiva ed è diventato un blog di viaggi. I viaggi che sono la passione più grande di Elisa ne sono quindi diventati il tema principale, in cui conserva un tocco spensierato e fatta di magia, sempre con uno sguardo rivolta alla sua Torino.  Elisa scrive dei suoi viaggi, dell’Italia che ama scoprire in lungo e in largo e del resto del mondo. Elisa lavora anche in radio, tutti i mercoledì dalle 19 alle 20 su Radio Agorà 21, il programma si chiama “viaggiare con serendipità” e nasce con il desiderio di dare anche una voce alle foto e alle parole che le persone che la seguono sono abituate a vedere. I suoi progetti per il 2018 continuare con la radio e continuare a scrivere di viaggi e viaggiare e, nel frattempo aspettare di rimanere incantata da tutto quello che , un po’ per caso, un po’ per magia, capiterà!

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L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973

Il 2018 inizia con un evento cult per gli appassionati di fotografia. Il 18 gennaio 2018, CAMERA inaugurerà l’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934 1973, la più grande e completa mai realizzate sul legame tra l’architetto torinese e la fotografia. Tra i più noti e celebrati architetti del 900, Carlo Mollino ha da sempre riservato alla fotografia un ruolo privilegiato, utilizzandola sia come mezzo espressivo, sia come fondamentale strumento di documentazione e archiviazione del proprio lavoro e del proprio quotidiano. Questa esposizione, svela il rapporto tra Molino e la fotografia evidenziandone l’unicità e le caratteristiche ricorrenti, dalle prime immagini da architettura realizzata in negli anni 30 fino alle Polaroid degli ultimi anni. È nel 1949 che pubblicò “Il messaggio dalla camera oscura”, volume innovativo e fondamentale per la diffusione della cultura fotografica in Italia e la sua accettazione tra le arti maggiori. La mostra vuole così approfondire la complessità della riflessione di Carlo Mollino sulla fotografia, ponendolo nella storia della fotografia attraverso un percorso che alterna grandi classici ad opere del tutto il merito e mai esposte prima.  La mostra è divisa in quattro sezioni tematiche, ognuna intitolata con una citazione è tratta degli scritti dello stesso autore: “Mille case” riunisce le immagini relative al tema dell’abitare. “Fantasie di un quotidiano impossibile” è sull’atmosfera e l’espirazione surrealiste che hanno influenzato parte della produzione fotografica di Molino. “Mistica dell’acrobazia” è il titolo della terza sezione dedicata alla velocità movimento e dinamica. Infine “L’amante del duca”, la più ampia delle quattro sezioni con oltre 180 fotografie dedicata al tema del corpo e della posa.  In chiusura si trovano documenti tra cui lettere, manoscritti, dattiloscritti originali e cartoline collezionate dall’architetto provenienti da tutto il mondo che evidenziano l’interesse per la Fotografia in ogni sua espressione. Tutti i materiali in mostra, salvo alcune eccezioni opportuna talmente indicate, provengono dalle collezioni del fondo Carlo Molino, archivi della biblioteca “Roberto Gabetti”, Politecnico di Torino.

Luogo: CAMERA

Periodo: dal 18 gennaio 2018 al 13 maggio 2018

Costo del biglietto: intero euro 10, ridotto euro 6

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Capodanno al Regio con Roberto Bolle

Per festeggiare l’ultimo dell’anno Roberto Bolle torna al Teatro Regio per festeggiare con l’attesissimo «Roberto Bolle and Friends». Bolle è il primo ballerino al mondo ad essere contemporaneamente Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York. Il Gala di Roberto Bolle riunisce alcuni tra i ballerini internazionali più importanti per dare vita a una serata di danza al suo massimo livello, con un programma vivace e sorprendente. Un’occasione unica per il pubblico di ammirare le principali stelle del balletto insieme sul medesimo palcoscenico, in un viaggio di emozioni attraverso differenti tecniche, stili e scuole. Un’occasione unica anche per chi vuole avvicinarsi a questo universo, qui infatti troveranno riuniti i brani più belli e famosi del repertorio ottocentesco e novecentesco insieme ai migliori ballerini del momento.  Roberto Bolle and Friends vi attende la sera di Capodanno, il 31 dicembre, sul palco del Teatro Regio di Torino.

Buon anno a tutti!

Sabina Carboni

La finestra sul cortile

La geografia della bellezza 

sono molto contenta questa settimana di affrontare il tema della cosmetologia ed erboristeria. Io sono una grande appassionata di erboristeria, fitoterapia e naturalmente di cosmetici soprattutto quelli naturali. Mi piace fare i cosmetici da me, diciamo che è il mio hobby preferito, mi diletto a sperimentare sempre nuove ricette di bellezza e quindi faccio continuamente ricerche, una volta andavo in biblioteca e prendevo appunti, adesso naturalmente c’è il web! È grazie ad internet che anni fa ho conosciuto una cosmetologa bravissima che ho cominciato a seguire assiduamente ed oggi posso finalmente scrivere di lei, della dottoressa Barbara Bertoli. Barbara Bertoli, torinese, è una farmacista, cosmetologa specializzata in Scienza e tecnologia dei prodotti cosmetici. In venti anni di collaborazione con aziende cosmetiche e farmaceutiche internazionali ha maturato una profonda conoscenza del cosmetico e della pelle. Si occupa costantemente di ricerca e divulgazione, per diffondere un nuovo paradigma della cosmetica e, proprio per questo il suo impegno è esteso e continuo.  Barbara Bertoli è una viaggiatrice curiosa che ama immergersi nelle culture locali per cercare all’origine l’incredibile biodiversità che la natura ci offre. Luoghi in cui l’uso tradizionale delle piante, dei fiori e delle essenze più pure e incontaminate dalla chimica, diventa fonte d’ispirazione per elaborare un nuovo concetto di bellezza e di consapevolezza cosmetica, più completo ed evoluto. Nel 2015 è uscito il suo libro “La geografia della bellezza”, che io personalmente ho letto 2 volte e mi è piaciuto tantissimo, un giro del mondo attraverso i continenti e attraverso i rituali di bellezza dei popoli passando dalle proprietà dell’olivo utilizzato in Grecia, al rosmarino e mandorle dell’Italia, dal miele impiegato in Egitto alla vaniglia del  Madagascar. E poi gli oli essenziali utilizzati in Oriente e il bagno onsen giapponese, arrivando poi nella moderna America. Il tutto corredato da ricette di bellezza facilmente replicabili, ma non voglio svelare tutti i Paesi trattati nel libro e dei popoli protagonisti, i cui  preziosi consigli costituiscono un vero patrimonio da tramandare e divulgare. Oltre ad aver scritto il libro “Geografia della Bellezza” edizioni Ultra di Castelvecchi, ha scritto su cosmpolitan.it e alfemminile.com, è beauty writer per importanti portali web collaborando con chi ama la natura nella sua forma cosmetica come Egocentrica di Tessa Gelisio. La dottoressa Bertoli è intervenuta in programmi di RAI UNO come esperta cosmetologa, ed è titolare del corso “Bellezza, benessere e cura della pelle” presso l’Università Popolare di Torino (ente di formazione riconosciuta dal MIUR) e di corsi di cosmetologia presso accreditate scuole di estetica e make up. 

 

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MELISSA e i suoi 65 passi dalla Mole

Se penso ad un posto che mi fa stare bene è di solito un’erboristeria. Ho scoperto Melissa su internet perché è rivenditore di molti marchi che avevo sempre acquistato online. Perciò la prima volta che mi sono recata da Melissa Erboristeria ero in missione approvvigionamento e mi ero equipaggiata di una lunga lista di prodotti da provare ed acquistare… Avevo letto che era a 65 passi dalla Mole e infatti dopo aver attraversato quella che è stata la mia zona universitaria, mi sono ritrovata non in un semplice negozio, ma in una sorta di salotto incantevole ed accogliente! Vanta una fornitura di prodotti infinita, ci si puo’ trovare davvero qualsiasi cosa ed ovviamente è tutto rigorosamente naturale e/o bio. È davvero un luogo speciale, l’arredamento e’ accuratamente vintage, nulla è lasciato al caso, ogni dettaglio è curato nei minimi particolari, carta da parati vintage, credenze colme di barattoli con infusi, aromi speziati, profumi di una volta, insomma una miscellanea di sensazioni olfattive che riportano ai ricordi.  Girovagare tra gli scaffali e trovarci di tutto: tisane, caramelle, cioccolato, libri, profumi, scatole, fotografie, trucchi, sali da bagno e tanto altro ancora. Questo è il segreto del successo di questa bottega. Un angolo fatto di dettagli, di piccole cure, di particolari dove anche solo un sacchettino di caramelle alla rosa può letteralmente addolcire la giornata.

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Il Presepe Meccanico 2017 dell’oratorio Michele Rua

Disposto su un ‘area di 35 mq, il Presepe meccanico si ispira fedelmente alla Palestina del tempo di Gesù e ai personaggi tipici dell’epoca. Si possono vedere castelli, torri, grotte, torrenti ed il mulino accompagnati da artigiani all’opera, contadini, animali da cortile, il tutto inserito in uno splendido ambiente da ammirare. I visitatori possono osservare il vasaio, la filatrice e il pastorello che attorniano la grotta della Natività insieme alla presenza di tutte le altre figure e l’accampamento romano, tutti realizzati nei minimi dettagli che creano un’atmosfera affascinante. È sicuramente un’opera unica nel suo genere, l’allestimento è curato con estrema attenzione e non è solo la meccanica che rende unico il Presepe, ma anche la fantasia dei realizzatori che riescono a strabiliare il visitatore. Quest’anno ad accogliere il visitatore si aggiungono figure di pastori (ad altezza d’uomo) che lo accompagnano verso la meta. Per rendere più belle le figure esterne al presepe quest’anno si sono aggiunti i tre re Magi a grandezza naturale. Inoltre hanno realizzato la Natività, sempre a grandezza d’uomo che verrà collocata in chiesa. La creazione del Presepe meccanico dell’oratorio Michele Rua è frutto di un’idea nata anni fa da alcuni salesiani cooperatori. L’associazione salesiani cooperatori è un’associazione creata e ardentemente voluta da Don Giovanni bosco.  Il Presepe meccanico ed il Laboratorio uomini del Michele Rua di Torino non è nato solo per stupire, ma è l’occasione per ritrovarsi in famiglia o con amici, un momento di incontro e di condivisione.

Periodo:8 dicembre 2017- 14 gennaio 2018

Orario: giorni festivi 9:00-12:30  15:30-19:00 giorni feriali 15:30-19:00

Dove: via Paisiello 44 TORINO 

INGRESSO GRATUITO 

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Sabina Carboni