OPERAZIONE DELLE FIAMME GIALLE

Monili "taroccati": oltre 2 milioni di articoli sequestrati

Diamante Nero, Corallo Rosso, Zaffiro, Topazio, Perla di Boemia. Queste alcune delle indicazioni riportate sugli oltre 2 milioni di articoli sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino ma che in realtà erano prodotti, artificialmente, con pasta vitrea o ceramica

È il risultato di un’operazione dei Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego del capoluogo Piemontese che ha visto coinvolte le provincie di Torino e di Milano.  Oltre 2 milioni gli articoli, tra monili ed accessori d’abbigliamento, sequestrati e riportanti false indicazioni qualitative anche in relazione alla loro qualità e provenienza ovvero con indicazioni merceologiche non conformi. Onice, Opale, Diaspro, Avventurina, Occhio di Tigre, Tanzanite, Madrepora, Perla Marina e Madreperla le ulteriori ingannevoli indicazioni riportate sui monili e sugli accessori d’abbigliamento ornamentali in vendita, tra questi collane, bracciali, orecchini e anelli. L’ingente quantitativo di prodotti illeciti, che avrebbe consentito un profitto di diversi milioni di euro, è stato rinvenuto dai “Baschi Verdi” presso le sedi ed i depositi situati nei quartieri torinesi di “Madonna di Campagna” e “Parella” nonché presso due magazzini ubicati all’interno della nota area denominata “Città Commerciale” di Settimo Torinese (TO) nella disponibilità di tre imprenditori cinesi ed un imprenditore italiano. Per i titolari delle quattro attività e per il loro fornitore, leader mondiale del settore, con centro di distribuzione nella Repubblica Ceca, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Torino per frode in commercio, oltre alla segnalazione alla Camera di Commercio di Torino, per le relative sanzioni amministrative. Il mercato del falso monile non si limitava solamente alla semplice vendita al dettaglio; il commerciante italiano indagato, infatti, un settantenne di origini lombarde, con le sedi della sua attività a Torino ed in Svizzera, aveva pensato bene di truffare i clienti anche attraverso un sito internet, creato ad hoc, dove commercializzava i falsi articoli. L’operazione, coordinata dal Pool Tutela del Consumatore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, impegnato costantemente nel contrasto ai fenomeni distorsivi del mercato, è stata posta in essere a tutela della collettività e ad argine delle sempre più frequenti frodi commerciali. L’assenza dell’indicazione di un importatore o di un mandatario con sede all’interno dell’Unione Europea comporta, di fatto, l’impossibilità di ricostruire la filiera di approvvigionamento della merce e, in ultimo, di verificare che il fabbricante abbia predisposto la documentazione tecnica comprovante la conformità del prodotto stesso con le normative armonizzate comunitarie e nazionali. L’operazione rientra nell’ambito del controllo economico-finanziario del territorio eseguito, quotidianamente, dalla Guardia di Finanza, per contrastare tutte quelle forme di commercio illegale in modo da tutelare non solo i consumatori, ma anche gli imprenditori onesti eliminando pericolose distorsioni delle corrette regole dell’economia di mercato.

Fatture false per 30 milioni, due arresti

guardia-di-finanza-fiamme-gialleE’ stato effettuato il sequestro di 28 beni immobili, decine di automezzi e quote societarie per un valore di otto milioni
 

Un maxi giro di fatture false, per un valore di oltre 30 milioni di euro è stato scoperto dalla guardia di finanza di Torino ha scoperto Due persone sono state arrestate con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e alla commissione di altri reati tributari. L’inchiesta che ha portato agli arresti era iniziata nel 2012 e ha individuato sei società. E’ stato effettuato il sequestro di 28 beni immobili, decine di automezzi e quote societarie per un valore di otto milioni di euro. L’indagine era iniziata con la verifica fiscale su un’impresa di trasporto, a cui erano collegate una serie di imprese ‘satelliti’ intestate  nullatenenti.

Arresti per bancarotta in società informatica

Tra Iva non versata e fatture per operazioni inesistenti, si prefigura un danno erariale di 5 milioni 

 

guardia_finanza_Tre arresti e cinque denunce nell’operazione condotta dalla guardia di finanza sul fallimento di una società informatica torinese. I tre arrestati avrebbero approfittato delle difficoltà in cui si trovava l’azienda per acquisirne il controllo. Avrebbero inoltre distratto dalle  casse due milioni e mezzo di euro. Tra Iva non versata e fatture per operazioni inesistenti, si prefigura un danno erariale di 5 milioni di euro.

Gdf in Regione per gara appalto su facchinaggio

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L’operazione riguarderebbe l’inchiesta su Gesconet, una grande realtà dei servizi che opera  in tutta Italia

 

Fiamme gialle negli uffici della Regione Piemonte alla ricerca di documenti relativi a una gara di appalto del servizio di facchinaggio nel periodo 2007-2010. L’operazione riguarderebbe l’inchiesta su Gesconet, una grande realtà dei servizi che opera  in tutta Italia. La posizione della Regione Piemonte sarebbedi parte offesa. I militari della Guardia di Finanza si sono presentati anche all’Agenzia Territoriale per la Casa e all’Arpal.