Il professore Pierpaolo Rivello, Procuratore Generale Militare della Repubblica presso la Corte Suprema di Cassazione, ha tenuto alla Scuola di Applicazione dell’Esercito una conferenza sul tema “Imperativi morali, etici dell’onore militare e del coraggio e Codici Penali militari”. Rivolgendosi agli ufficiali frequentatori, al personale militare e civile dell’Istituto, alle autorità civili e militari presenti a Palazzo Arsenale, il prof. Rivello ha analizzato le relazioni esistenti fra i valori cardine dell’identità militare e il diritto penale in tempo di guerra e di pace. Dalla prolusione del prof. Rivello è emerso l’intimo legame fra il patrimonio di valori che contraddistingue il mestiere delle armi e le prescrizioni del diritto penale. Dopo essersi soffermato su tematiche cruciali quali il dovere di soccorso anche all’avversario, la solidarietà in caso di resa, le modalità di abbandono della nave, dell’aeromobile e del posto, il prof. Rivello ha puntualizzato come il Comandante abbia il dovere di esporsi al pericolo se necessario a garantire la sicurezza dei propri uomini. Dall’analisi del diritto penale militare, ha puntualizzato il relatore, emerge chiaramente come al militare siano richiesti abnegazione e coraggio fuori dal comune; in tal senso indossare le stellette deve essere percepito come il privilegio di appartenere a una Istituzione da sempre in prima linea per la sicurezza e la difesa della comunità nazionale. Laureato a pieni voti all’Università di Torino, nella veste di magistrato inquirente e requirente il prof. Rivello si è occupato del fenomeno “nonnismo” e ha diretto importanti inchieste giudiziarie riguardanti fenomeni di peculato e collusione. Il suo impegno nel delicato ambito dei crimini di guerra ha consentito l’individuazione e la condanna dei responsabili e dei mandanti di alcuni dei più efferati eccidi perpetrati per mano nazista in Italia: piazzale Loreto, Benedicta, Turchino, Portofino e Cravasco. Autore di centinaia di saggi dedicati alla giustizia penale militare, il prof. Rivello da sempre abbina l’attività di magistrato a quella dell’insegnamento universitario negli atenei di Pisa, Torino e Milano. Nel gennaio del 2016 dirige la Procura Generale militare della Repubblica presso la Suprema Corte di Cassazione. Il suo intervento a Palazzo Arsenale si colloca nell’ambito degli “incontri culturali a Palazzo Arsenale”, appuntamenti mensili il cui obiettivo è allargare le conoscenze e gli orizzonti di pensiero dei futuri dirigenti militari.