NOSTRA INTERVISTA CON GIACOMO SAPIENZA E DANIELE GIUGGIA

Drops to zero, esce un pezzo ogni domenica

drops

Jack: “Ci siamo conosciuti a scuola, io suonavo la chitarra e Dani suonava il basso. All’inizio andavamo in sala prove assieme ad altre undici persone e suonavamo per lo più rock e metal, ma con il tempo ci siamo sparsi e siamo rimasti solo noi due”

 

Mi sono recato nel centro di Torino per intervistare Giacomo Sapienza e Daniele Giuggia, in arte Drops to Zero, produttori musicali che nell’ultimo anno hanno realizzato diversi beat per Shade (vincitore di MTV Spit 2013), Blue Virus e molti altri rapper. Entrando sono stato accolto molto cordialmente e dopo una rapida visita delle varie sale in cui viene svolta la produzione delle canzoni iniziamo l’intervista.

 

Ciao! Inanzitutto come vi siete conosciuti e com’è nata la vostra collaborazione?

Jack: Ci siamo conosciuti a scuola, io suonavo la chitarra e Dani suonava il basso. All’inizio andavamo in sala prove assieme ad altre undici persone e suonavamo per lo più rock e metal, ma con il tempo ci siamo sparsi e siamo rimasti solo noi due. A quel punto abbiamo deciso di incominciare a usare i computer per colmare i buchi che erano rimasti e ci siamo messi a risuonare i vecchi pezzi che avevamo con l’aiuto di un software.

 

Una svolta nella vostra carriera è arrivata con le produzioni per Blue Virus, come vi siete incontrati e com’è nata l’idea di fare canzoni assieme?

Con Blue Virus ci siamo conosciuti a una serata rap nella quale cantava un nostro amico. In quell’occasione abbiamo cominciato a scambiarci complimenti, allora abbiamo deciso di provare a fare un pezzo assieme e da lì siamo finiti a fare l’intero album. 

 

Jack: Blue ormai lo vediamo come un fratello, durante i lavori per “I migliori anni del nostro mitra” (l’album) ci vedevamo talmente spesso che a un certo punto gli ho fatto un doppione delle mie chiavi di casa! Al mattino, mentre dormivo, lui entrava, faceva il caffè, mi svegliava e poi andavamo al lavoro insieme. Con lui c’è sintonia sia dentro che fuori dallo studio, questo rende tutto più facile.

 

Sul web avete anche creato alcuni contest nei quali chiedevate ai rapper di scrivere delle strofe sui vostri beat, come sono andati?

Abbiamo iniziato l’anno scorso con l’Rkh contest che inaspettatamente ha avuto una buona risposta. Allora quest’anno abbiamo deciso di replicare, ma la cosa ci è un po’ sfuggita di mano, in una settimana ci sono arrivate più di duecento strofe!

 

Ora invece che progetti state portando avanti?

Oltre a produrre regolarmente beat su richiesta, attualmente stiamo facendo il Drops to Sunday nel quale facciamo uscire un pezzo a settimana, la domenica, con le partecipazioni di vari artisti come Paskaman, Roman, Shade, lo stesso Blue Virus e altri ancora.

 

Che consigli vi sentite di dare a chi sta per iniziare o ha iniziato da poco a produrre?

Daniele: Il consiglio che mi sento di dare è di non avere la presunzione di inventare nulla, ma di andare a cercare una serie di artisti o generi che durante la produzione ti possano servire da punti di riferimento. In questo modo anche se un giorno non ti senti ispirato grazie a quei punti hai comunque qualcosa da cui partire.

 

Jack: Non fossilizzarsi su un solo genere o arttista, ma ascoltare di tutto in modo da avere più influenze possibili. E’ importante anche riuscire a dare un’impronta personale alle proprie produzioni, in questo modo quando quacuno ti ascolta è in grado di distinguerti.

 

Grazie mille e in bocca al lupo per il futuro! “Grazie a te e un saluto a tutti il lettori del Torinese!”

 

Filippo Burdese