E’ ancora presto per poter dire che impatto avrà tale provvedimento sul nostro sistema, ma è probabile che anche altri tribunali seguiranno la scia tracciata dai giudici torinesi
La sentenza della Corte di Appello di Torino, con la quale è stata autorizzata la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino nato in Spagna da una pratica di fecondazione assistita eterologa, è assolutamente rivoluzionaria perché riconosce l’esistenza di due genitori dello stesso sesso, in questo caso due madri.
Questa decisione, che ha visto adattare la carente normativa ad un caso che non poteva non trovare una risposta anche nel diritto, apre il varco ad una svolta nel diritto di famiglia italiano, specie sul versante della filiazione, essendo imperniata sulla tutela del principio di identità personale e sociale di ciascuno. La creazione di rapporti parentali viene finalmente vista come una risorsa.
E’ ancora presto per poter dire che impatto avrà tale provvedimento sul nostro sistema, ma è probabile che anche altri tribunali seguiranno la scia tracciata dai giudici torinesi. Del resto, il principio di fondo alla base di tale sentenza è lo stesso che dovrebbe trovare applicazione in tantissimi altri casi che da molto, troppo tempo chiedono una risposta, come ad esempio le coppie di fatto, le adozioni da parte di single.
La nostra società nel corso degli ultimi decenni è mutata radicalmente, ma di tali cambiamenti il legislatore sembra non essersi accorto, con la conseguenza che ci troviamo dinanzi ad una serie di situazioni prive di una regolamentazione che invece deve esserci. Si può fornire la regolamentazione che meglio si crede, punendo, esaltando, disciplinando in un modo piuttosto che in un altro, ma una regolamentazione si deve dare. Se cosi non fosse, come fino ad oggi non è stato, possiamo dire che il diritto ha tradito la sua principale missione che è quella di dare un senso, una veste giuridica a ciò che esiste.