Ospitiamo l’intervento di Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro Pannunzio: “Il fondatore delle BR Renato Curcio sarà ospite sabato, a Torino, di un centro sociale che intende festeggiare così il suo ventennale di attività. Una scelta discutibilissima, ma legittima”
La sera del giorno in cui Casalegno venne assalito dai brigatisti ,egli avrebbe dovuto coordinare un incontro su Benedetto Croce a Palazzo Lascaris ,per iniziativa del Centro Pannunzio di cui Carlo era stato uno dei primissimi associati. Ci eravamo sentiti il giorno prima per gli ultimi accordi. le mie parole quella sera,quando coordinai io l’incontro, furono durissime. Ripeto, a scanso di equivoci, che può essere un fatto molto triste che si festeggi il ventennale di un centro torinese, come ha giustamente detto al convegno su Casalegno la Preside del Liceo d’Azeglio Chiara Alpestre, invitando il padre delle Brigate rosse, ma chiedere momenti repressivi è sbagliato ed è fuori tempo . Il valore della democrazia liberale , di cui Casalegno fu strenuo difensore, lo impedisce. Curcio che ha messo in piedi una macchina omicida non ha ammazzato personalmente nessuno e la nostra Costituzione non prevede il bando a vita neppure per gli assassini più sanguinari. L’utopia assassina di Curcio è stata sconfitta da tanti anni con la fermezza e il coraggio di pochi , che ha consentito allo Stato repubblicano di difendere sé stesso e la comunità nazionale. Con Curcio non condividerei neppure un caffè, ma ritengo che egli debba essere libero di parlare, purché non voglia fare, come altri ex terroristi , il” professore”. Ernesto Rossi scriveva tanti anni fa sul “Mondo” che noi non possiamo agire con i comunisti come loro agiscono contro di noi.Erano gli anni della guerra fredda e degli scontri frontali senza esclusione di colpi.I laici liberali,i democratici senza illusioni giacobine ,magari inconscio, devono credere nella libertà di pensiero e praticarla senza eccezioni per nessuno.
Pier Franco Quaglieni