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L’attimo fuggente é passato ed i problemi sono rimasti. Si è consumato il gioco delle parti. Intanto il collegamento Tav (fortunatamente) va avanti prescindendo dalla politica. Non é più come una volta quando la politica contava e persino Gianni Agnelli chiedeva ed ordinava di soprassedere ai licenziamenti. Doveva parlare con i romani. E tornato diceva perentorio: non si può licenziare. Una cosa ora possono fare gli attuali politici: lavorare per restituire la credibilità alle istituzioni. E le divisioni, direi quasi profonde lacerazioni, tra piddini e pentastellati nuocciono a loro ed anche alle istituzioni che governano. Un Pd
sempre più in stato comatoso e oscillante, nei sondaggi, dal 15 al 16 e qualcosa per cento. Comatoso perché sono gli stessi dirigenti che non se lo vogliono dire. E i pentastellati, nonostante il consenso, sono come ” moribondi” – o forse morituri – che continuano a dirsi: stiamo benissimo. Ma il vuoto non esiste, in politica. Qualcuno queste elezioni amministrative le vincerà. Con la speranza che il centrodestra scelga candidati qualificati. Ne va della credibilità della nostra regione e della nostra città. Il Piemonte deve ritornare a contare, soffre di troppa marginalità. Scherzando si apostrofa il governo gialloverde come un alleanza tra Borboni (pentastellati) e Austroungarici (leghisti). Ed allora ricerchiamo lo spirito dei Savoia. Non sono monarchico, e tanto meno filo Savoia. Casata di dubbie capacità. Ma vorrei una classe di politici che pensassero anche alla regione dove sono stati eletti.

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Patrizio Tosetto
(foto: il Torinese)