“Spazio: ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima”. Così venivano introdotti gli episodi di “Star Trek”, una delle serie televisive di fantascienza più seguite della storia, che iniziò la sua saga negli Stati Uniti mezzo secolo fa, l’8 settembre 1966 sul canale televisivo NBC. Nata da un’idea dello sceneggiatore e produttore televisivo Gene Roddenberry nel 1964, successive e si concluse, dopo 79 episodi, il 3 giugno 1969. Nei fatti rappresentò l’opera prima da cui nacque l’universo fantascientifico di Star Trek, con altre serie televisive, film e opere letterarie. La saga, ambientata tra gli anni 2266 e 2269, in un ipotetico futuro in cui i terrestri sono riuniti nel governo mondiale della Terra Unita e , dopo essere entrati in contatto con altre forme di vita residenti nella Via Lattea, hanno promosso la costituzione della Federazione Unita dei Pianeti. Protagonisti dei telefilm la nave stellare federale “Enterprise” e il suo equipaggio, impegnati nella missione quinquennale d’esplorazione del cosmo alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, con l’obiettivo di arrivare “fino là dove nessun uomo è mai giunto prima“. L’originalità di star Trek si evidenziava nell’intreccio fra l’elemento avventuroso-fantascientifico e un messaggio di tolleranza: la Federazione, costituita da una grande molteplicità di provenienze , pur con gli inevitabili conflitti con gli alieni ostili, con la sua flotta si poneva il traguardo della conoscenza e del progresso scientifico. L’equipaggio dell’astronave rappresentava un assortimento di intelligenze multietniche , dal capitano Kirk al vulcaniano signor Spock ( famosissimo il suo saluto con la mano aperta e le dita unite a formare una specie di “V”, accompagnato dall’augurio di “lunga vita e prosperità” ), il dottor McCoy e il timoniere Hikaru Sulu, l’ingegner Montgomery Scott ( detto Scotty), la responsabile delle comunicazioni – la bella Uhura – e il navigatore Pavel Checov. Una scelta estremamente moderna e innovativa sia per il messaggio sociale e di costume, sia per i contenuti tecnologici. Nell’episodio di Star Trek intitolato “Umiliati per forza maggiore”, si potè assistere anche al primo bacio interrazziale della storia della televisione, tra Uhura e il capitano Kirk. Il personaggio di Uhura – prima persona di colore a ricoprire un ruolo di ufficiale comandante e a mostrare l’ombelico in una fiction televisiva in America – divenne tanto caro al pubblico che lo stesso Martin Luther King intervenne personalmente affinché l’attrice che la interpreteva, Nichelle Nichols, continuasse a far parte del cast del fantascientifico serial. Se si pensa che fino a metà degli anni ’60 ,in molti stati degli USA, erano in vigore leggi discriminatorie nei confronti dei neri d’America, negando loro i più elementari diritti civili, si può comprende meglio il messaggio progressista di “Star Trek”.
Marco Travaglini