Nell’ultima seduta – che si è conclusa nella notta tra giovedì 2 e venerdì 3 marzo, il consiglio comunale di Pinerolo ha approvato le modifiche allo Statuto del Comune, riguardanti gli istituti di partecipazione. A favore si sono espressi il Movimento 5 Stelle, che esprime il sindaco Luca Salvai e Pinerolo in Comune. Di opinione contraria Pd e Sinistra Solidale Pinerolo insieme alle altre forze all’opposizione, Moderati, Forza Italia e Lega Nord. Lo Statuto comunale fu approvato in prima battuta nel 1992, come adempimento alla legge 142 del 1990 sull’“Ordinamento delle autonomie locali”. Quello statuto contemplava già alcuni istituti di partecipazione, quali i referendum comunali, e tuttavia demandava l’attuazione di tali principi ad un apposito regolamento. Tale regolamento non approdò mai in Consiglio Comunale. Successivamente, nel 2001, lo Statuto fu oggetto di una revisione e di un ampliamento degli istituti di partecipazione, sempre con il vincolo di demandare al regolamento comunale l’attuazione. Nel presentare le proposte di modifica, l’allora sindaco Alberto Barbero e l’allora consigliere Elvio Rostagno, vollero esprimere l’auspicio di una rapida approvazione di tale regolamento, che attendeva da nove anni di vedere la luce. Il tempo passò, e le successive Amministrazioni non ritennero prioritaria la questione. Nell’ultima consiliatura, infine, alcuni gruppi della minoranza (SEL, M5S, IdV) elaborarono una bozza di regolamento proponendone la discussione, ma tale iniziativa si impantanò nelle Commissioni. In una nota il Movimento 5 Stelle di Pinerolo sottolinea che “Sono passati esattamente venticinque anni dalla prima approvazione dello Statuto. Venticinque anni nel corso dei quali l’auspicio di tradurre in realtà i principi di partecipazione popolare previsti dallo Statuto è rimasta lettera morta. Venticinque anni: cinque Consigli Comunali, quattro sindaci (Livio Trombotto, Alberto Barbero, Paolo Covato, Eugenio Buttiero). In sostanza, una generazione cresciuta senza strumenti di partecipazione popolare”. E, in conseguenza dell’istanza della democrazia diretta che è alla base del movimento pentastellato prima di discutere del regolamento nel merito si è ritenuto necessario, da parte di amministrazione e maggioranza, ripensare alcuni principi guida:per introdurre nuove forme di partecipazione popolare (referendum propositivi), per ampliare la base di partecipazione popolare (abbassamento del quorum dei referendum), per rendere più democratiche altre forme di consultazione popolare (consulte di cittadini al posto delle consulte di associazioni). La discussione per arrivare al risultato della notte tra giovedì e venerdì è stata lunga con i pentastellati aperti alle proposte della minoranza e, soprattutto, da parte dl consigliere Enrica Pazè di Pinerolo in Comune, alla quale è stato rivolto un ringraziamento per l’apporto costruttivo all’iter, che si è protratto per quattro commissioni, con dieci ore di discussione e tre in consiglio, vari incontri informali, dieci proposte di modifica accolte, sette emendamenti accolti sui sedici presentati in consiglio ed il ritiro di uno della maggioranza non gradito. E non manca nel documento del Movimento 5 Stelle di Pinerolo una frecciata all’opposizione di sinistra e centro – sinistra: “Se la partecipazione sarà possibile nella nostra Comunità, non si potrà dire certamente grazie alla sinistra, eccezione fatta per Pinerolo in Comune. Come del resto negli ultimi 25 anni”.
Massimo Iaretti