RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
Gabriella Genisi “Una questione di soldi” -Sonzogno- euro 16,00
Ormai quando pensiamo alla protagonista dei gialli della scrittrice Gabriella Genisi, automaticamente, la commissaria barese Lolita Lobosco assume le splendide e fascinose sembianze di Luisa Ranieri, e aspettiamo di ammirarla nelle prossime puntate della Fiction Rai di successo.
Nell’attesa questo è l’ultimo romanzo fresco di stampa in cui la Genisi dedica -ancora più del solito- attenzione e spazio alla vita privata e sentimentale della bella poliziotta che sa come esaltare la sua considerevole femminilità.
La morte su cui si trova ad indagare è particolarmente inquietante, in particolare, proprio per lei. Una dirigente di banca sembra essere caduta in circostanze poco limpide dal balcone di un palazzo. In un primo tempo si potrebbe pensare a un suicidio, poi invece si parlerà di delitto. Il punto è che la donna morta, tal Margherita Colonna, assomiglia in modo impressionante a Lolita, che rimane -a dir poco- sconcertata.
Nelle pagine che seguono emergono dettagli sulla vittima. Separata da un marito che mal la sopportava, poco amata da parenti e colleghi perché considerata avida, egoista e per nulla empatica.
Inoltre pare fosse ossessionata dai soldi e dal lusso, spendacciona in modo smodato e compulsivo, amante soprattutto di rinomate e costosissime griffe. E, quel che è peggio… artefice di operazioni bancarie avventate e, per non tralasciare nulla, anche parecchio indebitata.
Mentre Lolita Lobosco mette in luce e riordina i dettagli che potrebbero condurre alla soluzione del caso, anche la sua vita sentimentale subisce qualche cambiamento che, però, non va anticipato.
Alessia Gazzola, nata a Messina nel 1982, medico legale diventata scrittrice di crescente successo, continua a non sbagliare un colpo ed ogni protagonista che mette al mondo “letterario e televisivo” si incammina sulla via maestra verso il trionfo.
Gazzola di strada ne ha percorsa parecchia da quando ha fatto scendere in campo la sua prima creatura Alice Allevi (portata sugli schermi televisivi da Alessandra Mastronardi nella fiction “L’allieva” dallo share piglia tutto).
Ora, invece, in libreria ci sono i primi 3 volumi della serie che ha al centro la giovane Miss Bee, divertente ed elegante nuovissima protagonista immersa nell’Inghilterra degli Anni ’20.
“Miss Bee & il cadavere in Biblioteca” -Longanesi- euro 14,90
Beatrice Bernabò, detta Miss Bee, è una brillante 20enne, da poco trasferita dall’Italia a Londra, insieme alle due sorelle, tutte al seguito del padre Leonida, professore di Italianistica.
Beatrice è decisamente una ragazza sveglia, che riesce velocemente e con una certa facilità ad essere accettata nel cerchio magico dell’aristocrazia londinese, notoriamente elitaria, molto chiusa ed esclusiva.
Si dà il caso che si ritrovi suo malgrado -e per pura coincidenza- sulla scena di un misterioso omicidio e coinvolta anche in un intricato triangolo amoroso.
Le atmosfere sono quelle di altri tempi. Londra nel 1924, dopo l’incubo della Grande Guerra, città elegante e in rapida trasformazione.
Il mondo aristocratico della capitale (ma non solo) sta cercando di riprendersi e superare il dramma del conflitto; rinsalda così tutta una serie di convenzioni sociali su cui poggia anche il ruolo autorevole delle stirpi blasonate.
Al giallo e al viaggio storico un po’ nostalgico si aggiunge la trama rosa che vede Miss Bee non solo sospesa tra i due mondi
-quello della sua classe e generazione e quello della società londinese altolocata- ma anche tra uomini molto diversi tra loro che l’attraggono.
“Miss Bee & il principe d’inverno” -Longanesi- euro 14,90
Le avventure di Miss Bee proseguono e si spostano nel Derbyshire dove si rifugia per allontanarsi da Londra e dallo scandalo di essere stata quasi incolpata di un delitto (quello del cadavere rinvenuto nella biblioteca al centro del mistero del libro precedente).
La giovane si trova nella gelida e nobile storica dimora di campagna di Alconbury Hall, in piena atmosfera pre-natalizia. Magnifica tenuta dalle atmosfere sontuose, i cui ritmi quotidiani sono scanditi in base alle ataviche tradizioni. Tra cene eleganti e invitati affascinanti.
Miss Bee è stata assunta come assistente e segretaria personale di Lady Millicent Carmichael che le detta le sue memorie, da pubblicare in forma anonima, con l’intento di colpire chi di dovere, tra lo scandaloso e una sottile perfidia.
L’eccentrica Lady Carmichael non sopporta nessuno, ma ha un debole per la scimmietta Fanny che gli ha portato dall’India l’adorato nipote Julian Lennox.
Proprio lui, XI visconte di Warthmore e proprietario di Alconbury Hall, (due anni più di Beatrice) le aveva procurato l’incarico presso la zia.
Sempre veleggiante tra toni romance, romanzo storico e un pizzico di mistery, la storia prosegue.
Ad ingarbugliare la trama e gli stati d’animo c’è poi l’arrivo del bellissimo e tenebroso cugino di Julian.
E’ il nobile russo, autentico “principe d’inverno”, Alexander.
Ma non finisce certo qui….prepararsi a colpi di scena continui, tra tentati omicidi, sparizioni e….tantissimo altro…
“Miss Bee & il fantasma dell’ambasciata” Longanesi- euro 14,90
Siamo di nuovo a Londra nel 1925 e il padre di Beatrice le ha procurato un impiego in qualità di segretaria all’ambasciata italiana, nella speranza che finalmente si tenga lontana da guai e misteri.
Ovviamente non sarà così, perché nei corridoi e nelle sale dell’ambasciata non solo serpeggiano intrighi e complotti, rivalità, trame occulte e scorretti giochi di potere.
In occasione di un importante ricevimento Beatrice rivede, tra gli illustri e selezionatissimi invitati, il visconte Julian Lennox. E’ accompagnato dalla sua promessa sposa, Lady Octavia, e questo aumenta ulteriormente le palpitazioni di Mis Bee, i cui sentimenti verso il giovane continuano ad essere contrastanti.
A complicare la scena poi, strani fenomeni di inspiegabile natura: sussurri nell’ombra, rumori sinistri, ombre che si muovono in modo misterioso ed inquietante. Che sia un fantasma? E inutile dire che la situazione non potrà che precipitare ulteriormente.
Si rivede bambina, molto sveglia e dalla parlantina facile. Sogna di diventare inventrice di parolacce e intanto frequenta la scuola speciale dei Picchi Verdi, con altri 5 coetanei straordinari come lei; ognuno vanta una peculiare caratteristica e una specifica abilità. Una sola classe e l’amata maestra, signorina Jennings.
La scrittrice inglese Samantha Harvey ha vinto il Booker Prizer 2024 con questo libro che la giuria ha definito: «una lettera d’amore al nostro pianeta…». Racconta la giornata di 6 astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, alla loro ultima missione.
Oggi sembra quasi che diritti come divorzio e aborto esistano da sempre, ma chi era adolescente a metà secolo scorso neanche sapeva cosa fossero.
Si, il pittore danese di fine Ottocento, Vilhelm Hammershøi, lo ha fatto divinamente. Ora potete ammirare 14 sue tele, per la prima volta esposte in Italia, a Rovigo fino al 29 giugno.

Mentre lascia il camposanto e si avvia verso il suo paese, si verificano una serie di fenomeni tipo poltergeist, di quelli paranormali e inspiegabili: strade invase da cavallette, campane impazzite e vetri che esplodono. Insomma, una mattina qualunque Hilda risorge e il panico dilaga in città.
Nel parigino Cimetière du Père-Lachaise, Amedeo Modigliani e Jeanne Hèbuterne sono sepolti insieme e sostare davanti al loro sepolcro è un’emozione intensa. Pensi che sia l’epilogo -almeno un briciolo consolatorio- che consegna all’eternità una delle storie d’amore più travolgenti della storia umana e dell’arte.
L’idea di fondo è originale e pure divertente, poi forse manca un freno all’eccesso di sliding doors; sorta di continua apertura-chiusura di porta-portale che ogni volta sforna e inghiotte mariti, via uno, sotto un altro.
E’ il secondo capitolo della saga dei “Malarazza” ad opera dello scrittore, giornalista e sceneggiatore siciliano Ugo Barbàra, che ha pubblicato il primo volume nel 2023.
Sua è la voce narrante che racconta come trovarsi seduta accanto ad una famiglia sia stato l’innesco di un doloroso déjà vu. Nelle poltrone vicine, due genitori criticano e riprendono la giovane figlia per tutto il tempo. Apparentemente, nulla di grave.
Prima ancora di addentrarvi nelle pagine di questo monumentale romanzo l’invito è a soffermarvi sulla bellezza della copertina; poi immergetevi nell’opera scritta magnificamente, che contiene tante storie, in una sorta di gioco di specchi e rimandi. I temi sono quelli che rendono immensa la letteratura: l’amore, la perdita, la morte, il tempo, il dolore, la sorellanza, il senso della vita…e molto altro ancora.
E’ il libro con cui l’autrice inglese (di cinema, spettacolo e televisione) Sharon Gosling esordisce in letteratura. La storia si svolge in un affascinante faro, trasformato in libreria, immerso in un piccolo paesino immerso nelle lande scozzesi.
Chissà se teme la morte l’anatomopatologa Patricia Cornwell? 
ridicolo. Fondamentalmente è il classico “Uomo senza qualità”.
Gli autori sono marito e moglie, entrambi giornalisti e scrittori pluripremiati, trasferitisi a New York nel 2000 e cittadini americani a tutti gli effetti dal 2018.
L’autrice (morta nel 1992, a soli 48 anni,) era molto amata per la sua scrittura lieve e intrisa di sano ottimismo, tanto da essere di culto per l’affezionato pubblico. Basta leggere questo romanzo pubblicato nel 1978 ed ora riproposto dalle edizioni Sur.
Al centro del romanzo della scrittrice e sceneggiatrice torinese c’è la famiglia Astori, una come tante altre, di quelle assestate in un apparentemente consolidato e placido tran tran quotidiano. Padre ingegnere per lo più risucchiato dal lavoro e spesso assente; madre parecchio frustrata che cerca vie di fuga salvifiche nella lettura; il figlio Nicola di 16 anni.
A spezzare la monotonia arriva l’invito a trascorrere le vacanze natalizie nella dimora di campagna della famiglia Lancing, lontani parenti materni.
Dopo la trilogia di successo articolata in “Resoconto”, “Transiti” e “Onori”, la scrittrice canadese -che ha rivoluzionato il modo di raccontare una storia- ora imbastisce questo romanzo particolarissimo e non sempre di facilissima lettura.
Commovente, bellissimo, scritto magnificamente e col cuore, ricco di aneddoti e, soprattutto, immenso omaggio a una vita che non c’è più.
Di più, è praticamente un manuale per gestire al meglio le cosiddette “pile della vergogna”, ovvero tutti quei libri che abbiamo accumulato in qualunque spazio domestico e che si rivelano troppi per essere letti nel corso di una sola vita.
Oppure che Ingrid Bergman era estremamente affabile. Parola di Antonio Monda che le vendette un paio di scarpe quando, giovanissimo maturando, ebbe in premio un viaggio negli Stati Uniti; per mantenersi lavorò come umile garzone in un negozio di calzature sulla Madison Avenue a New York. Lì un bel giorno entrò la diva, splendida 65enne, che lo promosse suo commesso personale e con lui parlò dell’amata Italia.
Il libro è a metà tra saggio e romanzo; del primo ha la precisione e la ricostruzione dei dettagli, del secondo la meravigliosa immaginazione. Una narrazione incantevole della vita e dell’opera dell’autrice di uno dei romanzi più inquietanti e famosi della letteratura mondiale.
C’è molta natura in questo romanzo della scrittrice e sceneggiatrice neozelandese, inclusa tra i 20 Best of Young British Writers di “Granta”. Al centro della narrazione c’è Birnam Wood, collettivo di orticoltori militanti in Nuova Zelanda. Attraverso atti di “guerrilla gardening” vorrebbero sviluppare un radicale e durevole cambiamento sociale e fare capire quanta terra viene sacrificata e sprecata quotidianamente.
L’isola di Liten, a metà strada tra Svezia e Danimarca, sembra proprio un luogo tranquillo; e invece no. E’ l’epicentro del secondo romanzo, pubblicato sotto pseudonimo da uno scrittore italiano -che vuole restare anonimo- ed ambienta una serie di gialli scandinavi originalissimi.
Durante la pandemia Tóibín ha fantasticato su un possibile seguito, al quale ha lavorato al ritmo di 10 ore al giorno. Ed ecco questo bellissimo testo scritto con il suo rigoroso stile letterario. “Brooklyn” si era concluso con il ritorno in America della protagonista, Eilis Lacey, che si era recata nella natia Irlanda per la morte della sorella.
Ursula Parrot è lo pseudonimo della giornalista, scrittrice e sceneggiatrice Katherine Ursula Towle, (nata nel 1899, morta nel 1957). Ebbe una vita movimentata, con 4 matrimoni e svariate relazioni con personaggi di spicco dell’epoca, tra cui Francis Scott Fitzgerald. Morì stroncata da un tumore a 58 anni, in povertà e dimenticata da tutti.
Prima di tutto un plauso all’editore Perrone per l’idea della collana “Passaggi di dogana” dedicata alle città viste attraverso gli occhi e le opere di grandi scrittori. I lettori vengono trascinati tra le vie e i punti di riferimento letterari scoprendo: Lisbona con Tabucchi, Buenos Aires con Borges e, ancora, tra le molte altre mete, la Costa Azzurra con Fitzgerald e l’Oriente con Terzani. Insomma una preziosa manna per i bibliofili.
L’autrice inglese, che aveva esordito con “Le streghe di Manningtree” (sulla caccia alle streghe nell’Inghilterra del XVII secolo), ora torna in libreria con questo secondo romanzo che narra l’avventura picaresca e grottesca di Tarare, ragazzo perennemente affamato.
Protagonista è la brillante Olga Isabel Acevedo, nata a Brooklyn; lei e il fratello Prieto sono figli di genitori portoricani, attivisti in un movimento di estrema sinistra. Quando Olga aveva 13 anni, la madre Blanca aveva abbandonato la famiglia per consacrarsi alla lotta per l’indipendenza di Porto Rico e muoversi in clandestinità. Invece il padre tossicodipendente era morto di AIDS.
Kaveh Akbar è un poeta iraniano-statunitense che con questo romanzo si affaccia alla prosa, e lo fa dimostrando un notevole talento; infatti “Martire” -finalista al National Book Award 2024- promette parecchio bene. Una storia in parte autobiografica e romanzo di formazione che tratta in modo personalissimo la morte, il martirio, il lutto e il senso di alcune vite.
E’ il ritorno di Fred Vargas al giallo dopo 6 anni; ma anche il riaffacciarsi sulla scena di uno dei suoi protagonista di maggior successo; l’eccentrico detective Jean Baptiste Adamsberg, visionario commissario della squadra anticrimine del XIII arrondissement di Parigi.
Nello stile lieve e canzonatorio (tratto distintivo di Coe) il testo è suddiviso in tre sezioni ed annovera svariati protagonisti; ma il quadro generale è di fatto uno spaccato tragicomico che mette in luce contraddizioni e disfunzioni sociali del paese nel dopo Brexit.
Narra la storia di Finn, professore di mezza età, in congedo temporaneo; forse è la punizione per aver respinto le avance della moglie del preside. Oppure è a causa del suo metodo d’insegnamento che spinge gli studenti a formulare pensieri critici ed autonomi…di quelli malvisti dall’istituzione.
Questo romanzo è una rivisitazione della figura della strega come è stata tramandata nei secoli: immagine tenebrosa e oscura, dedita a pratiche malefiche, legate al demoniaco.
E’ un altro capitolo delle avventure dell’antropologa forense Temperance (“Tempe”) Brennan, le cui caratteristiche ricordano parecchio la scrittrice Kathy Reichs che ha trasfuso molto di se stessa nella protagonista dei suoi thriller. La trasposizione televisiva con l’accattivante serie “Bones” ha poi contribuito