Il punto di vista / Le interviste di Maria La Barbera
Nel cortometraggio “Negli occhi del mondo – i nuovi poveri” di Francesco Marzio, la conduttrice interpreta Anita, una ragazza vittima di violenza.
Torino con le sue meraviglie, le sue strade eleganti e suggestive ha fatto da sfondo ad un film breve che, con intensità, privo di superflue forme stilistiche , ma dotato di un’ autenticità toccante, racconta dei risvolti drammatici, spesso silenziosi e poco visibili, della pandemia.
Il cortometraggio “Negli occhi del mondo – i nuovi poveri”, visibile su YouTube, ci fa vivere da vicino, attraverso le interpretazioni di tre giovani operosi, il terribile problema della violenza sulle donne, fenomeno che si è amplificato durante le chiusure, e quello della perdita del lavoro, dello smarrimento e del senso di incertezza in cui molte persone sono state gettate, soprattutto coloro che erano già in difficoltà.
Nel film emergono però anche alcuni elementi sociali positivi, riemersi durante questo difficile periodo, come la solidarietà, la sensibilità e il senso del mutuo soccorso, quello che ti fa correre in aiuto o in difesa dei deboli, che fa risvegliare la coscienza e che ci dice che non tutto arriva solo per nuocere.
Vittoria Castagnotto interpreta Anita, una dei tre protagonisti, una dei tre giovani attori che hanno partecipato a questo film, lodevolmente pro bono, per denunciare nuove e precarie condizioni di vita, per parlare di degrado sociale che sfocia nella violenza, per muovere il senso della responsabilità di fronte a fenomeni che si sono sviluppati, spesso senza fare troppo rumore, durante questa lunga pandemia che ha interrotto le nostre vite.
Giovane conduttrice tv e attrice, Vittoria Castagnotto dopo varie esperienze in diverse reti locali, come Grp e Rete 7, è oggi uno dei volti più importanti delle trasmissioni sportive di 7Gold.
Nata a Moncalieri 26 anni fa, una laurea in Economia Aziendale, 18 anni di danza classica alle spalle, oggi è molto attiva sui social, ha più di 200 mila follower su Instagram e conduce una rubrica di filosofia su Twitch. Vittoria ha seguito, inoltre, un corso di doppiaggio alla Pulsart Academy di Torino e uno in Lettura Creativa, è madrina del Torino Calcio FD, una iniziativa della squadra dedicata ai disabili. Una professionista in continuo movimento dunque, impegnata nel sociale e appassionata anche di latino, durante ogni puntata del suo programma su 7GoldSport, infatti, cita un proverbio in questa lingua antica ma sempre attuale.
3 domande a Vittoria Castagnotto
Vittoria cosa ti ha convinto a interpretare Anita, a partecipare a questo cortometraggio?
Francesco Marzio, il regista, cercava una persona che fosse sensibile, per carattere ma anche per esperienza diretta, ai temi trattati nel cortometraggio, la perdita del lavoro durante la pandemia, con un particolare riferimento al mondo della musica e dello spettacolo, e quello della violenza sulle donne, fenomeno che purtroppo è cresciuto durante le chiusure. Mi sono sentita subito coinvolta, durante il primo lockdown, infatti, diversi progetti a cui stavo lavorando sono stati sospesi, sono rimasta ferma e ho provato un grande senso di precarietà nonostante abbia reagito e pensato a come potermi reinventare senza subire troppo gli effetti della situazione. Riguardo al tema della violenza sulle donne, quello ce lo sentiamo addosso un po’ tutte, ci riguarda come esponenti del genere. Questo tipo di sopruso è spesso dietro l’angolo, pronto ad umiliare e mortificare, per esempio quando subisci apprezzamenti di bassissimo livello, battute volgari che ti fanno sentire sminuita, pressioni sul lavoro fino ad arrivare a subdoli inganni e vere proprie aggressioni.
Da dove bisogna partire per fermare la violenza sulle donne?
La famiglia ha un ruolo fondamentale. Alle ragazze si dovrebbe insegnare a non fidarsi di chiunque, a comprendere persone e contesti, a valutare le situazioni. Ai ragazzi si dovrebbe trasmettere il rispetto incondizionato per le donne e tramandare il senso di protezione, non di prevaricazione.
In generale poi è necessario ridare valore alle persone e alle cose. Viviamo nell’era del “tutto e subito”, qualsiasi cosa vogliamo possiamo averla facilmente, anche solo con un click, e quando non la otteniamo proviamo frustrazione e un pericoloso senso di impotenza che può sfociare nella rabbia. Sarebbe utile tornare a desiderare, a sentire maggiormente il senso del dovere, a rivalutare l’impegno e la responsabilità.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e quale è il sogno per cui lavori ogni giorno?
La televisione mi affascina, mi piace l’evoluzione che sta avendo, la sua direzione verso la social o techno tv, programmi interessanti da vedere sui diversi dispositivi come computer o cellulari.
Mi piacerebbe la conduzione di programmi che combinino l’intrattenimento con la cultura, lo svago e l’informazione, un format innovativo dove l’apprendimento e la distrazione possano coesistere. Oltre a presentarli mi piacerebbe esserne anche l’autrice.
Qualche anno fa ho avuto occasione, in due trasmissioni che ho condotto per GRP, Mondo Toro e Cartellino Rosso, di cimentarmi anche come ideatrice di rubriche e giochi all’interno dei programmi. Mi è piaciuto molto e mi sono sentita coinvolta attivamente nel progetto.
ph Gabriele Mascaro