Il prossimo 6 settembre

“Tre” aprirà il Torinodanza Festival

L’affascinante coreografia dell’israeliano Ohad Naharin

TODANZA UNO

Diceva poco più di un mese fa Gigi Cristoforetti, direttore artistico di Torinodanza Festival, presentando i due mesi di programma della manifestazione: “Inauguriamo con la compagnia israeliana Batsheva, e sotto quel nitore straordinario, quel dinamismo scatenato, c’è sospesa la storia di un conflitto lacerante, imperscrutabile quanto mille altri di oggi, ma capace di assurgere a dimensione emblematica. Quella lancinante bellezza estetica è una risposta d’artista alle contraddizioni di un pezzo di mondo straziato da dolori politici, umani, sociali. E per certi versi vicino a noi, più di quanto pensiamo”. La danza come un ponte, un punto d’incontro, un inizio o una tappa verso la convivenza. Il prossimo 6 settembre, nello spazio prestigioso del Teatro Regio, Ohad Naharin – è nato sessantaquattro anni fa nel Kibbutz Mizra in Israele, poco più che ventenne è invitato a New York da Marta Graham colpita dal suo straordinario talento, completa la sua formazione presso la School of American Ballet e la Jullian School, collabora con il Ballet Bejart du XXeme Siècle a Bruxelles, produce negli anni commissioni di nuove creazioni da parte di importanti compagnie, dalla Batsheva Dance Company al Nederlands Dans Theater, nel 1990 è nominato alla direzione artistica della Batsheva, per cui creerà oltre trenta nuovi lavori, che lo porteranno a riconoscimenti e successi internazionali – porterà a Torino la propria compagnia con “Tre”, una creazione del 2005, articolata in tre pezzi e costruita secondo i principi di “Gaga”, “che si basa sulla comprensione individuale del corpo e dei suoi limiti e invita a trascenderli liberando agilità, personalità e connessioni metafisiche”. La leggerezza dello spazio, l’armonia del volume corporale, corpi che si muovono, ha detto qualcuno, con la precisione delle spade dei samurai, gambe, braccia e schiene che attraverso flessioni e distensioni costruiscono e annullano nello stesso istante forme, e poi plasticismi e sensualità infiniti. Il risultato sono 60’ di valori ed emozioni, concreti e rarefatti allo stesso tempo, un susseguirsi di grumi di una bellezza che non ti aspetti e che si stenta a cogliere in tutti i suoi più diversi aspetti.TODANZA2

Tre come numero magico. Tre quadri, tre tappe, tre emozioni. Il primo, “Bellus”, vede l’intera compagnia creare una sinfonia umana sulle “Variazioni Goldberg” di Bach eseguite da Glenn Gould, una serie di sequenze a onda dove gli impulsi s’innalzano dai piedi per creare un ritmo nella terra e una vibrazione dei corpi a generare il movimento. “Humus” è un intenso unisono, quasi tra incanto e ipnosi, dove è impegnata la parte femminile della compagnia, su musiche di Brian Eno, una compagine che è tutt’una, compatta, indistricabile, perfettamente sincronizzata e contemporaneamente forte di ogni singolo gesto, pronta a spostarsi velocemente in zone diverse dello spazio, riempiendolo tutto. Chiude lo spettacolo, davvero atteso e sicuramente da non perdere, “Secus”, il pezzo che vince sui precedenti per estensione, dove una coreografia perfetta e un inatteso mélange musicale, dal pop all’elettronico, danno vita a un suggestivo disegno geometrico. “Si compone sotto i nostri occhi increduli – si legge nella scheda che accompagna lo spettacolo – un alfabeto umano fatto di corse, assoli, gesti tersi e puliti, duetti interrotti che, attraverso calci precisi e improvvisi, sinuose disarticolazioni delle anche, torsi che si piegano in tutte le direzioni come gomma da plasmare, esprime emozioni e sentimenti puri senza diventare sentimentale”. Vi si riversano all’interno, nella gamma dei sentimenti, la paura e l’innocenza, la rabbia e la gioia, la vulnerabilità e l’innocenza, con il racconto di una umanità come essa davvero è, tra toni ora delicati ora portati all’esasperazione. Più che in altre differenti occasioni, spetta allo spettatore l’interpretazione di uno spettacolo composito, affascinante, liberissimo nella propria ricca gestualità. TODANZA3

In occasione del debutto di “Tre”, Torinodanza, in collaborazione con NOD – Nuova Officina della Danza – presenta dal 3 all’8 settembre, al Regio in sala prove, “Intensive Gaga Torino”, un workshop per danzatori professionisti e studenti di danza over 18 con la direzione artistica di Shani Garfinkel, ovvero una sei giorni completa di linguaggio Gaga, metodologia e repertorio Naharin guidati da danzatori della Batsheva Dance Company. Inoltre lunedì 5 settembre, alle 21 al Massimo, sarà proposto il film-documentario “Mr. Gaga” diretto da Tomer Heymann, preceduto alle 20 da un incontro con Ohad Naharin e il regista. Un occasione in più per ammirare l’arte del coreografo.

 (foto Gadi Dagon)

Elio Rabbione