Anche sapere che la prima auto guidata dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stata una Fiat Strada di colore rosso suscita una serie di stimoli: ricordi, italianità nel mondo, prestigio del passato, esempio nel futuro, sogni di successo e così via. Il nome dell’automobile suonerà strano ai lettori, si tratta di una Fiat Ritmo. La Ritmo debuttò al Salone dell’automobile di Torino del 1978. Nei mercati di lingua inglese, il nome fu cambiato in “Strada”, questa scelta è stata compiuta per ragioni di pronuncia
di Paolo Pietro Biancone*
Non stupisce il successo di Automotoretrò, il salone dedicato al motorismo storico e alle auto da corsa, conclusosi nei gorni scorsi a Torino. Sono circa 63.000 i visitatori che hanno affollato gli spazi del Lingotto Fiere e dell’Oval e testimoniano un’attenzione evidente al passato, come memoria, ricordi, desideri e sogni. E poi diffusione del made in Italy e della sua storia attraverso la storia delle moto e delle auto. Gli uomini che oggi hanno dai 40 ai 50 da bambini hanno fantasticato e giocato con le macchinine regalate e molti di loro sono soddisfatti nel rivederle in formato orginale; sono felici nel poterne acquistare una che ricorda “l’età dei giochi e della spensieratezza”.
Anche sapere che la prima auto guidata dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stata una Fiat Strada di colore rosso suscita una serie di stimoli: ricordi, italianità nel mondo, prestigio del passato, esempio nel futuro, sogni di successo e così via. Il nome dell’automobile suonerà strano ai lettori, si tratta di una Fiat Ritmo. La Ritmo debuttò al Salone dell’automobile di Torino del 1978. Nei mercati di lingua inglese, il nome fu cambiato in “Strada”, questa scelta è stata compiuta per ragioni di pronuncia. L’auto in questione è stata una delle più vendute all’estero fin da quando fu lanciata sul mercato nel lontano 1978 per prendere il posto della Fiat 128 di cui richiama le sospensioni a ruote indipendenti MacPherson davanti, l’ impianto frenante di tipo misto mentre il cambio manuale poteva essere a 4 o 5 marce. Nel1979 fu nominata seconda auto dell’anno classificandosi alle spalle della Simca Horizon, vettura prodotta dalla stessa Chrysler. L’automobile fu da subito disponibile sia a tre porte che a cinque, ed era si presentava al mercato in due allestimenti ovvero L e CL e in tre versioni, ognuna differente dall’altra: Ritmo 60, Ritmo 65 e Ritmo 75. Un tocco di “modernità” alla vettura fu dato dall’assemblaggio automatizzata,con l’uso di robot, di buona parte dell’autovettura. Dopo il grande successo riscontrato con le varie versioni della vettura, nel 1980 la Fiat lanciò la Ritmo D, con un motore a gasolio di 1714 cm3 con una potenza di 55 CV, e sempre nello stesso anno esordirono sulle strade sia la Ritmo Cabrio subito accompagnata dal modello della Ritmo Abarth. P.
Stimolare i sogni è un approccio corretto di crescita e di motivazione: da un punto di vista aziendale, sognare è il primo passo per individuare gli obiettivi, saperli orientare e gestire, quindi, la propria attività, il proprio pensare per obiettivi. È il giusto comportamento dei manager: lavorare per obiettivi. E per di più, il sogno di bambino può aiutare le imprese in due modi: in primo luogo, a sviluppare il concetto del lavoro per obiettivi (ottieni un risultato così hai un “regalo”); dall’altro, a investire nella comunicazione rivolta ai bambini, il cui riflesso è immediato, ma anche futuro. Lo slogan è: lavorare per obiettivi aiuta a raggiungere i sogni delle persone e delle aziende.
* Director of the European Research Center for Islamic Finance
Editor in Chief European Journal of Islamic Finance
Department of Management
University of Turin