I COMMERCIANTI DI SAN SALVARIO SOSPENDONO IL SIT IN DAVANTI AL MUNICIPIO E CHIEDONO MODIFICHE ALLA DELIBERA RESTRITTIVA

La movida incontra Fassino, è tregua armata

salvario chiesa2salvario poliziasalvario22L’ordinanza contestata prevede di fermare la movida all’una di notte dal lunedì al venerdì e alle due dal giovedì al sabato. Gli esercenti proporranno delle mediazioni. Intanto prosegue l’esperienza positiva del “pattuglione”

 

I commercianti di San Salvario, per il momento, hanno sospeso il sit in di protesta previsto nel pomeriggio davanti a Palazzo Civico, proprio mentre si svolge il Consiglio comunale. Attendono l’esito della riunione di questa mattina con il sindaco Piero Fassino. I titolari dei locali della movida non ci stanno: perchè dobbiamo essere puniti, quando a comportarsi male sono solo alcuni esercenti? Si prendano provvedimenti solo contro chi non rispetta le regole, dicono.

 

Come e’ noto l’ordinanza contestata prevede di fermare la movida all’una di notte dal lunedì al venerdì e alle due dal giovedì al sabato. Gli esercenti proporranno delle mediazioni. Intanto prosegue l’esperienza positiva del “pattuglione” la ronda di sicurezza interforze che perlustra San Salvario il sabato notte.

 

Con il provvedimento voluto dal sindaco sono a rischio 400 posti di lavoro, visto che si perderebbero quasi 2 milioni di ore lavorative, sostengono i commercianti. Mentre il centrodestra è a grandi linee d’accordo con Fassino, all’interno del Pd incominciano a crearsi alcune crepe. Un sì incondizionato alla proposta del Comune viene, invece, dalla curia.  

 

Schierato  a favore della movida accorciata  e’ l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia che condivide l’iniziativa del Sindaco che favorisce “un vivere la città che tenga conto e rispetti le esigenze di tutti, sia per quanto riguarda la vita e il  diritto a un sonno tranquillo da parte dei residenti, sia per la sicurezza e l’ordine pubblico, sia per continuare a garantire spazi e occasioni di incontro per i giovani come per gli altri cittadini». Così l’arcivescovo che conclude:  «Occorre la buona volontà di tutte le componenti coinvolte nel quartiere per gestire insieme il fenomeno della movida tenendo presente il vero bene dei giovani che la frequentano, dei residenti e degli stessi esercenti, chiamati a collaborare insieme alle istituzioni per promuovere una accoglienza positiva, insieme al rispetto delle regole di una civile convivenza tra tutti i cittadini». 

 

Fassino, notoriamente testardo, vuole andare avanti per la sua strada. Riusciranno i commercianti a fargli innestare la retromarcia?

 

(Foto: il Torinese)

 

 

(Foto: il Torinese)