I noti frutti che profumano di estate, presenti ieri come oggi nei cesti dei mercati e sulle nostre tavole : sei di Torino e dintorni , se chiami ” Rene Glode ” le prugne Reine Claude, o Regina Claudia che dir si voglia e che prendono il nome da una sovrana gentile e discreta, ricordata per essere stata la figlia di Luigi XII e di Anna di Bretagna nonchè consorte dell’affascinante Francesco I di Francia a cui portò in dote appunto la Bretagna.

Quest’ultimo ospitò, sino alla fine dei suoi giorni, Leonardo da Vinci, nel castello di Amboise. Siamo in pieno XVI secolo e dal grembo di questa delicata regina della corte francese nacquero dinastie e regnanti.
Il suo nome è legato a questo biondo e sugoso frutto estivo perchè amava orti e giardini, fiori e frutti e, nel parco di Blois, fece coltivare asparagi, viti, carciofi, meloni, aranci e prugne ed altro ancora per suo diletto ed anche per simboleggiare la prosperità del Regno.

E proprio in questa stagione sulle nostre tavole , con le ” Rene Glode “, come tanti piemontesi le hanno sempre chiamate, definite le regine delle prugne, dalla polpa delicata e dolce, prendono vita crostate, confetture ed il famoso Clafoutis, un dolce francese a base di questi frutti di stagione, conosciuto a partire dal 1800.
Nelle foto un dipinto della sovrana Claude Corneille de Lyon mentre quello di Francesco I è un pennello di Jean Clouet.
Patrizia Foresto



Formaggi da “corona reale”. Sono loro i primi attori del Progetto “LoST EU”, sostenuto dall’Unione Europea sul tema “sostenibilità e promozione delle piccole denominazioni casearie”, che verrà raccontato e andrà in bella mostra, per tutto luglio, ad Alba durante le giornate del grande “Festival Collisioni”, in occasione degli attesissimi appuntamenti in programma che vedranno protagonisti molti fra i più celebri artisti italiani. L’evento, promosso dall’“Associazione Alte Terre DOP” (sede a Bossolasco) – creata come forma aggregativa fra consorzi di tutela di piccole dimensioni per “fare rete” in grado di esportare l’unicità dei prodotti lattiero-caseari, ma non solo, del territorio piemontese – vedrà protagonisti indiscussi nove formaggi e cinque regioni, testimoni di un viaggio alla scoperta ( o ri-scoperta) di territori, tradizioni e storie di piccoli produttori italiani ben convinti di voler tramandare la loro eredità culturale e la sostenibilità dei loro prodotti, in termini di “qualità”, “tracciabilità”, “genuinità” ed “esclusività”. Protagonisti saranno, dunque, formaggi di grande eccellenza italiana come il Murazzano, il Roccaverano, l’Ossolano dalla Regione Piemonte, il Puzzone di Moena dal Trentino, lo Strachitunt dalla Lombardia, la Vastedda della Valle del Belice e il Pecorino Siciliano dalla Sicilia, e in ultimo il Provolone del Monaco dalla Campania. Regioni varie fra loro, ma tutte caratterizzate da paesaggi mozzafiato, che raccontano la bellezza del nostro Paese e allo stesso tempo sono la culla di questi formaggi straordinari. “LoST” racconta, quindi, di luoghi e prodotti lontani tra loro, “accomunati però – spiegano gli organizzatori – dallo strettissimo legame che hanno con la loro storia e il loro territorio, diventando simbolo di un ‘altrove’ rispetto a una cultura più convenzionale”.
Come detto, l’appuntamento combacerà con le giornate del “Festival Collisioni”, in piazza Medford, ad Alba. In questo contesto, verrà allestita un’area di degustazione e racconto dei formaggi a cura dei “Maestri assaggiatori ONAF”, per sensibilizzare il pubblico al tema delle piccole produzioni e promuovendo denominazioni di grande eccellenza ma poco conosciute.