GUSTO- Pagina 34

Un “dolce” San Valentino in famiglia

Il dolce che lo chef torinese Claudio Vicina propone per la giornata più appassionata dell’anno, è a base dei sapori di famiglia dove l’ingrediente principe è sempre l’amore. 

 
Il ristorante Casa Vicina, già dal nome, evoca atmosfere familiari: effettivamente è così. Il locale, situato all’interno del “supermarket del green” – Green Pea, in zona Lingotto, a fianco di Eataly- si presenta come un’accogliente e grande sala da pranzo, dove la ricerca per un arredamento in stile moderno ( la cantina, in particolare, balza subito all’occhio, per le sue particolari vetrate luminose e a specchio), contrapposto a dettagli di vario genere ricercati ma informali, rendono questo ristorante l’emblema della vera ristorazione stellata capace di raccontare una città, le sue tradizioni gastronomiche e di quelle di una regione, attraverso i sentimenti che si percepiscono sin dai primi assaggi.
Proprio le atmosfere familiari che si respirano a Casa Vicina,  hanno condotto lo chef e la sua pastry chef- la moglie Anna- a ragionare per il San Valentino 2023 su un tema originale ma semplice nella forma più profonda e altruista quale è il significato dell’amore: la famiglia, il nucleo originario dove nasce la prima forma di amore incondizionata che ci si porta nel cuore nelle relazioni con amici e partner nel corso della vita. Protagonista del menù, da degustare durante la giornata di San Valentino,sia a pranzo sia a cena, è la nuova ricetta dello Chef Claudio Vicina: Cuore di mela profumata al bergamotto: un omaggio alle donne di famiglia.
All’assaggio, la morbidezza di questo dolce- nel quale la maestria messa in campo per la sua realizzazione è chiaramente percepibile ad ogni boccone-è un ritorno immediato alla torta di mele fatta in casa, il dolce per eccellenza semplice, veloce e pieno di amore dove ogni ricetta è valida e sicuramente buona. 
“Quest’anno con San Valentino vogliamo festeggiare l’amore incondizionato per eccellenza, quello che per noi rappresenta l’amore per la famiglia.  Questi ultimi anni in generale sono stati intensi e sfidanti a partire dal Covid per cui vorremmo creare un momento per richiamare l’attenzione proprio sulla famiglia. Per questo abbiamo scelto di proporre una nostra versione della torta di mele che rappresenta un esempio di quei dolci semplici e genuini, presenti nei ricordi di tutti, tramandati di generazione in generazione e che hanno il gusto dell’amore. Abbiamo studiato una nuova ricetta il “Cuore di mela profumata al bergamotto”. La presentazione è stata rivisitata, ma l’interno richiama la tradizionale torta della nonna. Un omaggio a tutte le donne della famiglia che attraverso la cucina riuniscono tutti intorno alla tavola” .  Così chef Vicina si esprime per raccontare il suo dolce delicato e pieno di emozioni da regalare e regalarsi: un ripieno di mele e crema pasticcera che si legano in maniera equilibrata, e che trovano una fortunata unione nell’abbinarsi alle note acidule del bergamotto a loro volta stemperate dalla delicatezza di un cioccolato bianco alleggerito dalla sua tipica dolcezza.
Questo dolce celebra l’amore universale che, come tutti i pensieri rivolti ai propri affetti, esalta la semplicità e la spontaneità che si mettono in gioco quando si cucina pensando a qualcuno.  
Buon San Valentino sempre! 
Chiara Vannini

Il pecorino etico solidale Biraghi festeggia il sesto anno di vita

La storica azienda Biraghi,  fin dall’insediamento del suo negozio in Piazza San Carlo, ha saputo ben presto conquistare i nostalgici torinesi , a ricordo delle piccole pezzature di formaggio – i famosi ” biraghini” e non solo – : è stata in grado, in maniera esemplare, di mantenere la sua identità di industria casearia,  ben radicata al territorio piemontese e nazionale, sostenendo la filiera di produzione italiana, raccogliendo e lavorando circa 465.000 litri di latte al giorno, per un totale di 170 milioni di litri l’anno. 

 

In questo lavoro di continuo raccordo con le aziende italiane della sua categoria, con una in particolare si sono create le condizioni per una produzione integrata del formaggio identitario della Sardegna – il pecorino romano – a sostegno dei pastori sardi e del loro appassionato lavoro.
A più di 6 anni dal lancio, il “Pecorino Etico Solidale Biraghi” ha riscontrato  un grande successo: attualmente è distribuito in più di 3.100 punti vendita sul territorio italiano e, a novembre 2022, si è registrata una distribuzione ponderata pari al 35% su tutta Italia. Non solo la Grande Distribuzione, ma anche i consumatori hanno risposto in maniera più che positiva all’iniziativa.

Il Pecorino Etico Solidale Biraghi, frutto dell’accordo tra Biraghi, FDAI e Coldiretti Sardegna a sostegno dei pastori sardi, festeggia il sesto anno di vita con un nuovo record: sono infatti oltre 1.100.000 kg di prodotto (70% di Pecorino e 30% di Gran Biraghi) venduti dal 2017 ad oggi.

«Questo è un esempio concreto di un accordo che fa bene al Sistema Paese, nel quale ogni attore coinvolto ha saputo mettersi a disposizione per creare un prodotto di qualità e competitivo sul mercato» ha commentato Adolfo Giannecchini, Responsabile dei progetti di Filiera Agricola Italiana.

«Un accordo che cresce e si rafforza anche grazie ai nuovi progetti che stiamo mettendo in campo con la Biraghi – afferma il Direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –. Questo ci consentirà di allargare l’accordo anche ad altre realtà locali e crescere nei numeri».

Nel 2020 la collaborazione tra Biraghi e Coldiretti Sardegna si è consolidata con il lancio di un nuovo prodotto da tavola: dopo il Grattugiato fresco “La Nostra Ricetta al Pecorino Biraghi”, l’azienda cuneese, insieme a FDAI e all’organizzazione sarda hanno presentato lo Spicchio di Pecorino Etico Solidale, una fetta da 150 grammi senza crosta laterale, prodotta con 100% latte di pecora sardo, a lunga stagionatura, caratterizzata da un gusto dolce e delicato e acquistabile in una pratica confezione con un vassoio per tenerla in tavola, apertura facilitata e zip “apri e chiudi”.

 

Chiara Vannini

 

 

Nuovo menù al ristorante della Rocca di Arignano

La Locanda della Rocca di Arignano riapre con nuovi orari e nuovi menu.

A partire dal 1 febbraio, infatti, è aperta il venerdì e il sabato a cena, la domenica a pranzo. Negli altri giorni La Locanda della Rocca apre anche a pranzo e a cena ma SOLO per tavoli di almeno 10 PERSONE e SOLO SU PRENOTAZIONE.

Ma la vera novità del 2023 è il nuovo menu. Il nostro chef Lorenzo Careggio ha infatti dato vita a quello che potremmo definire un vero e proprio percorso di degustazione alla scoperta del mondo de La Rocca. Punto di partenza saranno ingredienti semplici e di stagione, principalmente del territorio e molto spesso del nostro orto, che grazie a lavorazioni e combinazioni particolari si trasformeranno in piatti unici. Si potrà scegliere fra un percorso degustazione di tre o cinque portate, declinato in due varianti: una con pesce di lago e carne, una vegetariana.

Anche per gli ospiti dell’hotel il 2023 porta una bella news: la possibilità di cenare o di fare un light lunch all’interno della struttura nei giorni di lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica.

Nelle stesse sere, dalle 18 alle 20, per ospiti dell’hotel e non, resta confermato l’appuntamento con gli Aperientes, i nostri aperitivi. Potrete scegliere tra buon cocktail, un buon vino dalla nostra cantina o quello che più vi piace. I drink saranno sempre accompagnati da piccoli stuzzichini diversi di volta in volta, secondo la fantasia della cucina e della stagionalità.

Gerla 1927 ed ENGIM insieme per un nuovo progetto dedicato ai giovani

Gerla Palestro, in corso Palestro 14 a Torino,  è il primo ristorante in Italia che sceglie di affiancarsi ad una scuola di formazione professionale per aiutare centinaia di giovani a costruire il proprio futuro.

Molti sono i casi di scuole alberghiere che hanno aperto il loro locale ma è la prima volta che un grande gruppo della ristorazione sceglie di mettere uno dei suoi locali a disposizione della formazione dei giovani in maniera strutturata e continuativa.

L’obiettivo è trasformare un’esperienza di gusto per i clienti in un’esperienza di vita per i ragazzi. Offrire loro una “palestra” professionalizzante che gli permetta di imparare sul campo dai professionisti, affiancando colleghi di lunga esperienza così da entrare subito nelle dinamiche di un vero ristorante: conoscere le materie prime, gli ingredienti, i tempi della cucina e quelli del servizio, imparare l’accoglienza vivendola in prima persona.

In Gerla Palestro si alterneranno ogni giorno una decina degli oltre 300 allievi ENGIM frequentanti percorsi di formazione nel settore HoReCa, provenienti non solo dall’attiguo centro di formazione Artigianelli di Torino ma anche dalle altre sedi della Fondazione ENGIM Piemonte Ets: Torino San Luca (zona Mirafiori Sud), Nichelino, Pinerolo, Chieri, Sommariva del Bosco e Carmagnola.

Avranno occasione di fare esperienza in Gerla Palestro gli allievi più giovani dell’obbligo formativo beneficiando dell’innovazione metodologia che permette loro di “staccarsi” dall’aula e fare lezione direttamente nel ristorante, oppure attraverso le ore di stage previste durante l’anno formativo. Gli allievi degli ultimi anni saranno inseriti con la forma più strutturata dell’apprendistato duale e sarà possibile il coinvolgimento anche degli adulti disoccupati e delle fasce deboli attraverso i tirocini. Una vera e propria vetrina della formazione, dell’apprendimento sul campo e dell’apprendistato formativo in particolar modo.

Gerla Palestro, che ha inaugurato il 10 gennaio, è l’ultimo locale aperto da Gerla 1927 in città. Dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 21, il servizio parte con le colazioni, prosegue con il pranzo e termina all’aperitivo. La particolarità del locale è l’atmosfera da “piola” che si respira sin dal mattino. Sul bancone, accanto agli immancabili croissants, vengono servite torte da credenza preparate dalla Pastry Chef Evi Polliotto e a pranzo il menù propone le specialità piemontesi: vitello tonnato, acciughe al verde, insalata russa, battuta di fassona, tajarin, spezzatino…

Nel 2019 – dichiara Roberto Munnia, presidente del gruppo Gerla avevamo già creato con ENGIM la Gerla Academy ma dopo il lockdown ci siamo resi conto che c’è bisogno di qualcosa di più. Bisogna avvicinare i ragazzi al bar, alla sala, alla cucina trasmettendo loro l’entusiasmo che in troppi casi è venuto meno durante il lockdown. I giovani sono importantissimi – il gruppo Gerla ha 170 dipendenti, età media 30. Ed è dovere di noi imprenditori della ristorazione accompagnarli nel loro percorso. Arrivando dal mondo della meccatronica, in passato ho avuto modo di constatare che i ragazzi che avevano frequentato le Scuole Allievi Fiat e Scuola SKF portavano con sé un valore aggiunto, avevano una marcia in più. Ad oggi, anche nel settore della ristorazione nasce l’esigenza di riuscire ad avere a disposizione personale preparato a comprendere cosa significa creare valore nel servizio. Per fare ciò, non è sufficiente insegnare cosa significa lavorare in un ristorante, bisogna viverlo!”

“Il nostro – prosegue la pastry chef del Gruppo Gerla Evi Polliotto – è un mestiere che richiede sacrifici ma sa regalare soddisfazioni incredibili. Dara la possibilità ai giovani di vivere al nostro fianco, da colleghi, ci permette di andare oltre il semplice insegnamento e di far toccare loro con mano il futuro”.

“L’apprendimento sul campo è fondamentale per gli allievi della formazione – spiega Marco Muzzarelli, direttore nazionale di Fondazione ENGIM. Dare la possibilità di sperimentarsi in un vero ristorante sin dai primi anni di formazione, vuol dire facilitare e accelerare il loro processo di apprendimento sia delle competenze professionali, sia di quelle trasversali acquisibili solo on the job.

Come ente di formazione professionale non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle sfide di un mondo del lavoro sempre meno stabile e in questi anni ci siamo messi direttamente in gioco avviando imprese formative ENGIM su tutto il territorio italiano. Ma quando capita di incontrare un gruppo leader nel settore food, come Gerla, che in questi anni ha investito energie e risorse insieme ad ENGIM con spirito di corresponsabilità e impegno reciproco, non si p che cogliere al volo l’opportunità di avere la sua fattiva collaborazione per una formazione sul campo di alta qualità, a beneficio del futuro dei giovani lavoratori.

Gerla 1927 è nato dall’ambizioso progetto di Roberto Munnia che, dopo aver rilevato nel 2012 lo storico locale Gerla di Corso Vittorio Emanuele II a Torino, ha creato, apertura dopo apertura, una realtà imprenditoriale solida ed in continua crescita, ben radicata in Piemonte ma con lo sguardo rivolto al mondo. Oggi Gerla1927 conta 22 locali tra caffetterie, pasticcerie e ristoranti. Visione, fiducia nel valore delle persone e costante attenzione alla qualità delle materie prime e del servizio sono i valori che guidano le scelte del Gruppo, attivo in 3 aree di business: produzione, ristorazione e banqueting, istruzione e formazione professionale. Oltre al Presidente, Roberto Munnia, il gruppo può contare su un team di professionisti le cui abilità ed esperienze si rivelano strategiche per il successo.

www.gerla1927.com

Fondazione ENGIM Piemonte Ets è presente sul territorio piemontese con 7 centri di formazione e 4 sportelli di servizi al lavoro. Le attività coinvolgono quasi 2000 allievi ogni anno in 128 corsi, con un successo formativo che si attesta a 412 qualifiche e diplomi professionali conseguiti, l’avvio di 41 contratti di apprendistato e il 73% degli allievi occupati a due anni dal diploma (dati 2021).

Sul territorio sono operative due imprese formative: BARtigianelli e AgriENGIM. Nato a fine 2020 ed ospitato all’interno del Collegio Artigianelli a Torino, BARtigianelli è gestito dagli allievi del corso di operatore di sala e bar della sede formativa Torino Artigianelli e permette loro di apprendere in un ambito scuola/lavoro. AgriENGIM è l’Impresa formativa della sede di Chieri che impegna gli allievi, tramite borse-lavoro, nella produzione ortofrutticola e florovivaistica e nella trasformazione agroalimentare.

Fondazione ENGIM Piemonte Ets è parte di ENGIM – Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo, che opera in Italia e all’estero nell’ambito della formazione professionale e della cooperazione internazionale come emanazione della Congregazione di San Giuseppe – Giuseppini del Murialdo, fondata nel 1873 per iniziativa di san Leonardo Murialdo. Presente con 30 centri formativi in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Sicilia, frequentati da circa 9000 studenti ogni anno, ENGIM è accreditata per l’obbligo formativo, la formazione continua, la formazione superiore, l’orientamento e i servizi per il lavoro.

Il Piemonte incontra la Sardegna con il pecorino etico solidale Biraghi

Il Piemonte incontra la Sardegna attraverso il pecorino etico solidale della Biraghi. Il successo della sesta edizione.

Si è tenuto a Torino, il 23 gennaio, la sesta edizione dell’evento promosso da Biraghi, FDAI (Campagna Amica) e Coldiretti Sardegna a sostegno del lavoro dei pastori sardi.

Una bella iniziativa che ha avuto la sua ribalta a Torino presso la Lounge Gattinoni di Via Cesare Battisti.

Il Pecorino Etico Solidale Biraghi viene distribuito in più di 3.100 punti vendita sul territorio italiano e, a novembre 2022, si è registrata una distribuzione ponderata pari al 35% su tutta Italia.

Non solo la Grande Distribuzione, ma anche i consumatori hanno risposto in maniera positiva all’iniziativa. Lo conferma il fatto che, in soli sei anni, il Grattugiato “La Nostra ricetta al Pecorino Biraghi 100g” abbia raggiunto una quota importante di mercato.

Un nuovo record è stato raggiunto con oltre 1.100.000 kg di prodotto (70% di Pecorino e 30% di Gran Biraghi) venduti a partire dal 2017.

I risultati dell’accordo sono stati illustrati da Claudio Testa, Consigliere d’amministrazione della Biraghi S.p.A, Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna, Francesco Carta, Vicepresidente della Cooperativa Pastori Dorgali.

Adolfo Giannecchini, responsabile dei progetti di Filiera Agricola Italiana Spa ha commentato: «Questo è un esempio concreto di un accordo che fa bene al Sistema Paese, nel quale ogni attore coinvolto ha saputo mettersi a disposizione per creare un prodotto di qualità e competitivo sul mercato». 

Soddisfatta anche la parte sarda: «Per la nostra Cooperativa è stata una svolta che ha rafforzato tutto il lavoro che avevamo fatto precedentemente – afferma il Vicepresidente della Cooperativa Pastori Dorgali, Francesco Carta –. Da inizio annata abbiamo la certezza che una parte del nostro formaggio verrà venduto ad un prezzo già stabilito».

All’incontro è seguita una bella esibizione in piazza San Carlo del Gruppo a Tenore, canto dei pastori patrimonio UNESCO Su Cuntzertu De Abbasanta.

TOMMASO LORUSSO

Il menù di Platti è firmato dallo chef Tesse

Grande novità per Platti, senza dubbio uno dei caffè più antichi e affascinanti d’Italia: il menù del locale di corso Vittorio Emanuele II 72 a Torino è firmato dallo chef Fabrizio Tesse.

Dopo aver assunto le redini de La Pista, sul tetto del Lingotto, Fabrizio Tesse raccoglie un’altra sfida tutta torinese e porta la sua idea di cucina nel menù di uno dei locali simbolo della città.

Platti è un’istituzione, punto di riferimento sociale e culturale di Torino e d’Italia per tutto il corso del ‘900. La storia del locale inizia nel 1870 quando nella prima capitale apre la liquoreria “Principe Umberto”, poi rilevata da Ernesto e Pietro Platti e ribattezzata Caffè Platti nel 1875Le sue sale liberty sono state il ritrovo di intellettuali, politici, poeti e imprenditori sabaudi che amavano trascorrere qui le loro giornate parlando d’affari e politica e festeggiando le ricorrenze. Sui divani rossi, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi. È d’innanzi alle sue vetrine che, nel novembre del 1897, venne fondata la Juventus FC. Oggi il locale è proprietà di Gerla 1927.

 

Ad aiutare Fabrizio Tesse in questa nuova avventura una brigata attenta e preparata, guidata dallo chef Vincenzo Di Matteo. Responsabile di sala è Marisda Gashi, che si occupa sia del ristorante sia della caffetteria.

Il menù unisce la semplicità di un’offerta veloce, pensata per il pranzo, la piemontesità di ricette che sappiano valorizzare l’esperienza di essere seduti in un vero e proprio salotto del gusto e l’estro dello chef, che da sempre sa stupire il palato dei suoi clienti.

Chi conosce la mia cucina – dichiara Fabrizio Tesse – sa che da sempre mi ispiro al Piemonte e alle Vie del Sale. In questo luogo storico ho scelto di lavorare molto su ricette della tradizione piemontese, sempre interpretate in maniera personale e moderna. Mi piacciono i piatti concreti ma non per questo meno affascinati e ricchi di sapore”.

Il ristorante, al primo piano, è aperto a pranzo dal lunedì al sabato mentre la cena è riservata ad eventi privati.

Al pian terreno, dalla colazione alla cena, Platti offre il meglio della tradizione torinese sabauda, dal bicerin alla pasticceria mignon al tramezzino, in un’atmosfera affascinante.

La colazione da Platti è un rito per tutti i torinesi: al bancone o seduti agli eleganti tavolini in marmo si possono gustare oltre 20 tipi diversi di lievitati, in abbinamento a caffè, cappuccino o al classico Bicerin, la bevanda torinese composta da una mescola di caffè, cioccolato e crema di latte tanto amata dai turisti.

Decisamente imperdibile, oltre che storica specialità della città, la piccola pasticceria. Bignè, chantilly, baci di dama, macaron e biscottini in formato mignon che solo a Torino si fanno così: piccolissimi concentrati di dolcezza. Specialità della casa la storica Torta Platti, un tripudio di cioccolato la cui ricetta è rigorosamente segreta.

Autentico vanto del locale la carta dei tramezzini, i tipici panini triangolari che vedono i loro natali proprio a Torino. Da Platti se ne possono assaggiare più di 25 tipi, dai più classici ai più innovativi, senza dimenticare quelli che omaggiano le specialità piemontesi: peperoni e acciughe, vitello tonnato, lingue e salsa verde, salsiccia di Bra…

Il pranzo è servito nelle sale del ristorante al primo piano con una scelta a la carte oppure che spazio da ricette della tradizione a proposte creative, oppure è possibile optare per il brunch.

Gli amanti del tè sono invitati al nuovo appuntamento pomeridiano del locale: l’Afternoon Tea, il rituale del tè all’inglese rivisitato in chiave sabauda. Tè bianco, verde o nero, speziato, legnoso, fruttato o erbaceo… Diverse qualità di tè da tutto il mondo, rigorosamente in foglia, preparate a regola d’arte e servite in abbinamento alla piccola pasticceria secca e ai tramezzini salati serviti sui vassoi d’argento.

La giornata da Platti si chiude con l’aperitivo, con cocktail preparati dallo storico bartender Piero, vino o champagne.

Caffè Platti – Corso Vittorio Emanuele II, 72 – Torino

Sauze d’Oulx, la cena del produttore sulla neve

Sauze d’Oulx, in provincia di Torino, autostrada Torino – Bardonecchia. I Torinesi che frequentano la località sciistica, da sempre , sono soliti chiamarla con la dicitura italianizzata di Salice d’Ulzio, dove Ulzio – Oulx appunto – è il paese che si deve attraversare prima di arrivare nella parte ” alta” di Salice.

Nel tempo, nonostante gli evidenti cambiamenti climatici che  hanno diminuito notevolmente la presenza della neve, é riuscita a mantenere la veste di una stazione turistica vigorosa, frequentata sia in inverno che in estate, anche ma soprattutto da turisti inglesi e francesi  e che trovano nella zona molte attività diverse nel loro genere; una fra tutte la cena in quota, sabato 21 gennaio, che vede la presentazione della storica azienda vinicola altoatesina Kettmeir presso Capanna Mollino. Lo chalet, raggiungibile partendo da valle con il gatto delle nevi, é stato progettato e realizzato in località Lago Nero dal celebre architetto Carlo Mollino tra il 1946 e il 1947, a 2.286 metri di quota . Questo famoso chalet, nato come rifugio per i sciatori e al suo apparire oggetto di attenzioni di autorevoli riviste di architettura, sino alla metà degli anni ’60 del Novecento, portò  milioni di appassionati dello sci sotto il monte Triplex a quota 2.300. Per i suoi caratteri innovativi, strutturali e dinamici, questa originale struttura è considerata una delle più importanti opere d’architettura moderna presenti nel nostro paese. L’edificio, lasciato per molto tempo in stato di grave abbandono, oggi finalmente è tornato a rivivere grazie all’impegno del Comune di Sauze d’Oulx.
Nel suggestivo contesto delle Alpi Occidentali e immersi nel silenzio delle piste da sci della Vialattea, la serata Kettmeir si propone come un momento eno gastronomico e culturale molto interessante: i 4 vini di punta dell’azienda – Athesis Metodo classico Brut 2018 Doc, Alto Adige Pinot bianco 2021 Doc, Alto Adige Pinot nero 2021Doc, Athesis Metodo classico Rosè Brut 2018 Doc – verranno proposti in abbinamento a piatti di pesce – uno fra tutti un sontuoso tris di salmone crudo, sotto sale e abbinato a un miele di origine sarda – ma in generale a ricette regionali da nord a sud. Un menù degustazione, dunque, studiato appositamente dallo chef di Capanna Mollino completato dagli abbinamenti dei vini di questa famosa azienda altotesina fondata nel 1919 da un enologo lungimirante, il Signor Kettmeir per l’appunto,  che nei primi anni ’60 riconosce il potenziale delle “bollicine” e per primo cominció a “spumanteggiare” le famose uve del Pinot Bianco.
Nel 1986 la Kettmeir entra a far parte dell’azienda Santa Margherita ed in pochi anni il “metodo classico” diventa il loro punto di forza. Ambiziosi e coraggiosi, nel 2000 decidono di “buttare” sul mercato il primo rosè metodo classico, che riscontra subito un grande successo, visibile tuttora.
A questa serata, se ne aggiungeranno altre, allo scopo di dare vita a un trait d’union eno gastronomico tra le montagne piemontesi e le culture vinicole regionali.
CHIARA VANNINI
Per info sulla serata e prenotazioni :
Tel. 0122 858585

Tagliatelle, sì… ma al cioccolato!

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Non tutto è ciò che sembra….

Infatti, queste non sono tagliatelle al sugo d’arrosto ma… crepes con salsa al cioccolato !
Un peccato di gola irresistibile. Adatte ad un’insolita merenda per i vostri bimbi o un originale fine pasto.

Ingredienti

3 uova intere
250gr farina
500ml di latte intero
1 bustina di vanillina
Burro q.b.
Nutella q.b.
Cocco grattugiato q.b.

In una ciotola sbattere le uova, unire il latte, la farina setacciata e la vanillina, mescolare bene per evitare la formazione di grumi. Passare al colino l’impasto e lasciar riposare in frigorifero per 30 minuti.
In una padella antiaderente unta di burro, versare un mestolino di impasto sino a coprire il fondo, cuocere per un minuto per parte, riporre in un piatto e proseguire sino a esaurimento dell’impasto.
Tagliare le crepes a striscioline, otterrete così le “tagliatelle”. Diluire la Nutella con poco latte tiepido. Disporre le tagliatelle nei piattini, condire con salsa al cioccolato e una spolverata di cocco grattugiato

Paperita Patty

Distillerie Berta, la migliore grappa d’Italia si produce in Piemonte

Amaretti di Mombaruzzo e grappa: abbinamento classico, elegante e sempre molto apprezzato. 

Io ho avuto modo di goderne con la grappa più premiata d’Italia, inserita in una delle guide più autorevoli in materia vini e distillati, la guida Bibenda 2023.

La grappa invecchiata della Distilleria Berta –  situata a Casalotto Mombaruzzo ( At) – ,  selezione 2002 del Fondatore Paolo Berta , si è infatti aggiudicata il titolo “Miglior Grappa d’Italia 2023, ottenendo così il massimo riconoscimento che viene assegnato ogni anno dalla Fondazione Italiana Sommelier.
La visita alla distilleria è stata un viaggio nel tempo, tra profumi di grappa, sbuffi di vapore e antiche foto che hanno sottolineato come la distillazione sia un’arte a tutti gli effetti, che ha bisogno – come la vendemmia e la successiva lavorazione per il vino – di attenzioni, cure e tanto studio, per rendere le tecniche di produzione al passo coi tempi. 
L’azienda, aperta al pubblico, dispone di tre grandi aree, che si affacciano davanti alle  colline dolci e maestose del Monferrato e che scandiscono esattamente le fasi di produzione della grappa.   Una parte dedicata  alla lavorazione vera e propria delle uve, nel loro lungo e interessante percorso all’interno dei  caratteristici ” vasi comunicanti ” di acciaio ; una seconda, suddivisa sua volte da due ulteriori sale: una prima, dove le grappe così prodotte riposano e invecchiano in ampissime botti di legno – la cantina dei Tini –   e l’altra , in stile più moderno,  con luci soffuse e dagli effetti cromatici e suggestivi.  Oltre ad annusare le note tipiche della grappa, si respira quell’aria secolare che attraversa i lunghi corridoi caratterizzati da pavimenti in cotto e muri di mattoni,intervallati da  piccole insenature con all’interno i ” tester ” in vetro delle grappe iconiche dell’azienda.

La terza area è quella adibita alle degustazioni e alla vendita non solo di grappe, ma anche delle tipicità dolciarie della zona ( come, appunto, gli amaretti di Mombaruzzo) . 
In particolare, ho avuto il privilegio anche di degustare la grappa ” Riserva 1947 – 2022″ , prodotta proprio per il 75°anniversario dell’azienda e della quale il Presidente Chicco Berta va particolarmente fiero: viaggia in maniera positiva la sua produzione e questa bottiglia si configura di buon auspicio per l’anno lavorativo in corso. 
Gusti e intensità vellutate, molto ampie al naso, che evidenziano aromi stratificati, in cui frutta secca e aromi tostati si alternano a sensazioni speziate e tabaccose.
Un privilegio sensoriale ed olfattorio che mi auguro possa essere goduto da tanti di voi: perchè la grappa non è cara, è costosa.
CHIARA VANNINI

La frutta secca e le spezie di Eredi Borgnino by Exica

APRE A TORINO IL PRIMO BISTROT DOVE IL PASSATO SI INCONTRA CON IL MODERNO

Frutta secca e spezie da ogni parte del mondo: non sono i rimasugli del Natale appena trascorso, ma gli ” ingredienti ” che hanno permesso di crescere, sin dal 1908 – anno della sua nascita – l’azienda pinerolese ” Eredi Borgnino” , canale di vendita privilegiato per la già consolidata ” Exica, leader nell’importazione e nella commercializzazione di frutta secca e disidratata.
Al punto vendita di Pinerolo, si è voluto aggiungere quello torinese di via della Rocca 10 dove, oltre a offire la possibilità di acquistare i prodotti, si é aggiunta la creazione di un bistrot, grazie anche alla collaborazione attiva con CREDENZA GROUP, gruppo di ristorazione torinese di cui fanno parte il ristorante stellato “La Credenza “di San Maurizio, il ristorante CASAFORMAT, stella verde Michelin, e la pizzeria contemporanea SP143 a Orbassano.  Quella fra Eredi e Borgnino e La Credenza è una collaborazione che ha integrato le competenze delle due aziende che condividono l’attenzione per la ricerca e la selezione della materia prima e dei fornitori. Il  progetto vuole anzitutto espandersi in un’ottica di approccio al consumatore del tutto nuova dove è lui a dover conoscere in particolar modo l’importanza delle scelte agroalimentari per mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato.
La prima boutique bistrò Eredi Borgnino, dunque, ricavata in una location di grande fascino, un’ex fabbrica di pianoforti riqualificata, in una via fra le più silenziose ma allo stesso tempo rigogliose di vita e di fascino, alle spalle di piazza Vittorio Veneto.
Il locale, realizzato in stile contemporaneo, luminoso ma appoggiato e incorniciato da supplementi d’arredo in stile antico – quasi a voler ricreare le atmosfere delle vecchie case di campagna – si colloca su piani: il primo è destinato sia alla vendita dei prodotti – frutta secca, conserve realizzate direttamente da La Credenza – che alla consumazione dei pasti e delle bevande, quello inferiore – dalle luci un po’ più cupe ma molto suggestive  e intime – destinato solo al bistrot.

Alcune delle proposte del menù dello chef Giovanni Grasso fra le quali  la Battuta di Fassona, perfettamente in linea con la tradizione piemontese, con noci brasiliane, fiori eduli, ed erbe, o l’inaspettato Lobster Sandwich, con astice, pane, maionese al sedano, sesamo ed erba cipollina, diventano delle vere e proprie esperienze se fatti precedere magari da un’aperitivo a base di frutta secca e un liquore tradizionale piemontese: il ritorno a questo momento tipicamente torinese ma ben lontano dalle usanze attuali, è un aspetto sul quale la realtá vuole impegnarsi molto.

Molto interessante per gli amanti dei cosiddetti ” soft drink” , la lista è molto originale nel suo genere  e che persegue l’ orientamento ” green” di entrambe le aziende : si potrà scegliere tra 11 cocktail originali come, ad esempio, l’Orto Fermentato fatto conMezcal Encatado, Rabarbaro Fermentato, Sedano & Lime, Bubbles e il Kafeneio fatto con Vodka, Anice Varnelli & Mastiha, 100% Arabica, Yogurt greco & Kefir e Cardamomo verde. Ci sarà anche una accurata selezione di vini curata dai sommelier de La Credenza.
Eredi Borgnino si caratterizzerà per il suo format agile all day, la parte del locale adibita a negozio con vendita al dettagliodei prodotti, infatti, sarà aperta dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, e il boutique bistrò e cockatil bar sarà aperto da giovedì a domenica dalle 18:00 alle 00:30.
CHIARA VANNINI