FEDERANZIANI

I registri per la salute degli anziani

L’indagine sulla prevalenza delle patologie più gravi come quelle cardiocircolatorie, respiratorie, oncologiche, urologiche, osteoarticolari, il diabete e il dolore cronico

 

ANZIANI SALUTEFederAnziani Senior Italia, in collaborazione con la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) e con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’AIFA, ha attivato un progetto di valutazione della prevalenza delle patologie più gravi come quelle cardiocircolatorie, respiratorie, oncologiche, urologiche, osteoarticolari, il diabete e il dolore cronico.Questa iniziativa prevede la somministrazione di un questionario, strutturato con domande prevalentemente a risposta multipla, a tutti gli aderenti ai centri FederAnziani Senior Italia e non, anche all’interno degli studi dei Medici di Medicina Generale, in modo da “mappare” il più realisticamente possibile la diffusione di queste patologie su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo dei Registri della Salute è quello di offrire uno strumento che consenta a FederAnziani, sulla base dei dati raccolti, di tutelare al meglio la salute dei cittadini, avanzando proposte nelle regioni al fine di migliorarne le prestazioni sanitarie e di ottenere per la popolazione anziana l’accesso alle migliori cure, ai farmaci, ai dispositivi medici e ai protocolli terapeutici più efficaci.

 

I dati elaborati saranno successivamente condivisi con i pazienti, con le principali società medico-scientifiche nazionali e, in forma aggregata e anonima, saranno messi a disposizione delle Istituzioni (AIFA, Ministero della Salute, Regioni) e condivisi con esse per la definizione delle migliori cure per la popolazione anziana. Il progetto prevede anche l’elaborazione di un questionario di approfondimento sulle singole patologie e il successivo contatto telefonico tramite un call center specializzato, al fine di raccogliere ulteriori dati. Centinaia di migliaia di questionari sono già presenti nel database FederAnziani Senior Italia, ma i dati a nostra disposizione sono ogni giorno di più grazie all’arrivo di nuovi Registri compilati. Le informazioni contenute nei questionari possono considerarsi sempre aggiornate grazie all’attività del nostro call center che periodicamente ricontatta gli aderenti che li hanno già compilati per controllare se ci siano state modifiche della diagnosi o della terapia. I dati che emergono dallo studio, validati dalle migliori Università italiane di economia sanitaria e farmacologia in quanto conformi alle elaborazioni della letteratura scientifica, permettono a FederAnziani Senior Italia di intraprendere battaglie, anche mediatiche, per il miglioramento dell’assistenza sanitaria laddove si palesi carente o comunque inadeguata per la tutela della salute dei pazienti più fragili. 

 

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www.senioritalia.it

 

 

"Ogni anno bruciamo 278 milioni in pannoloni"

ANZIANI 25

Secondo il Centro Studi SIC ammontano a 137 MLN di euro i risparmi possibili per il SSN inserendo la rimborsabilità dei farmaci per l’incontinenza con un investimento stimato in soli 28,5 MLN 


Pazienti incontinenti costretti a scegliere gli ingombranti pannoloni, spesso di scarsa qualità, passati dal sistema sanitario, o a tirar fuori 18 milioni di euro dalle proprie tasche per pagare le cure farmacologiche, non rimborsate dal SSN. Una situazione che allontana l’Italia dall’Europa, riguarda 680.000 persone e genera per lo Stato uno “spreco” di ben 137 milioni di euro. La denuncia viene da FederAnziani, che rende i noti i dati della ricerca condotta dal proprio Centro Studi SIC Sanità in Cifre, evidenziando un possibilerisparmio per il SSN di 137 MLN di € con l’introduzione della rimborsabilità delle terapie farmacologiche per l’incontinenza d’urgenza, che oggi gravano sui pazienti per 18 MLN di €. Secondo la ricerca in Italia oltre l’80% dei pazienti con incontinenza da urgenza viene trattato con pannolini e solo il 20% con terapia farmacologica. Questa patologia nel nostro Paese interessa circa680.000 persone ovvero l’1,4% della popolazione. A rivolgersi ad un medico per questo problema sono 2 pazienti su 3; di questi solo 1 su 4 riceve cure farmacologiche, appena il 19% del totale, mentre gli altri ricevono il classico “pannolone”. Il costo complessivo per la gestione di questa patologia oggi è di 296 milioni di euro, di cui 278 milioni relativi al costo dei pannoloni, esclusi i costi per la distribuzione, a carico del SSN, e 18 milioni a carico dei privati per la terapia farmacologica non rimborsata dallo Stato.

“L’Italia è uno dei pochi Paesi in Europa in cui le persone incontinenti devono pagarsi le cure farmacologiche di tasca propria – commenta il Presidente di FederAnziani Roberto Messina. – Oltre al danno, la beffa, visto che l’attuale sistema, centrato sulla dispensazione dei pannoloni, invece di generare risparmio è fonte di uno spreco di ben 137 milioni di euro. Soldi che il servizio sanitario potrebbe risparmiare passando dal costoso e obsoleto sistema attuale alla rimborsabilità delle cure farmacologiche, come accade ovunque. Per non parlare del miglioramento che questo comporterebbe in termini di qualità della vita, considerato che oggi le Regioni, nella scelta dei sistemi assorbenti, privilegiano spesso il pannolone di minore costo, incuranti dei disagi per i malati che, disperati, rinunciano sempre più spesso a ritirare il pannolone alla ASL per acquistarne uno di marca in farmacia pagando di tasca propria”.

 

Nella maggior parte dei Paesi europei le terapie farmacologiche sono rimborsate fino al 100% del costo, con significativi benefici per le casse dello Stato, visto che il costo medio a paziente risulta inferiore fino al 60% rispetto all’Italia. La spesa media per paziente, infatti, in Italia è quasi il doppio della media europea, ovvero 706€ contro 386€. A rendere il costo così elevato è proprio la voce pannolini, pari a circa 3 volte il dato europeo. Secondo la ricerca, considerando il 71% dei pazienti come rispondenti alla terapia farmacologica (318.000), in caso di rimborsabilità della terapia farmacologica il totale della spesa per quest’ultima ammonterebbe a 28,5 milioni di euro, mentre i pazienti non rispondenti continuerebbero a ricevere le forniture di pannolini all’attuale costo di 870€ per paziente, generando una spesa di 112,5 MLN di €. La stima dei costi complessivi a carico del SSN passerebbe, dunque, dagli attuali 278 MLN di € a 141 MLN di €, con una riduzione pari a 137 MLN. “FederAnziani – aggiunge il Presidente, Roberto Messina – chiede al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e al Direttore Generale dell’AIFA, Luca Pani, di approfondire lo studio in questione e qualora ne siano confermati i risultati, chiede di rendere operativo il modello proposto”.

 

(Foto: il Torinese)