Coronavirus- Pagina 32

Covid-19: accordo con i privati, più posti letto

Un nuovo accordo è stato siglato dalla Regione con le case di cura private accreditate che manifestino disponibilità a diventare strutture Covid dedicate, oppure che si mettano a disposizione per praticare prestazioni urgenti e tempo-dipendenti a supporto degli ospedali.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, dopo che questa mattina la Giunta regionale ha approvato l’intesa da lui stesso sottoscritta, rendendola esecutiva.

«In questa fase di forte recrudescenza della pandemia – osserva Icardi – dobbiamo mettere a disposizione del Sistema sanitario regionale il maggior numero possibile di posti letto e prestazioni sanitarie non procrastinabili. Le strutture private con le carte in regola per darci una mano ci sono e sono disponibili a farlo. Con il blocco delle attività ordinarie non urgenti (visite, esami, prestazioni ambulatoriali) disposto dal Dipartimento di emergenza delle malattie infettive (Dirmei) su tutto il territorio regionale, la Sanità si trova a serrare le fila e deve poter far ricorso a strutture ausiliarie che possano alleggerire la pressione sugli ospedali».

In dettaglio, alle strutture private che aderiranno alla proposta verrà riconosciuto, oltre al valore della prestazione, anche un rimborso degli oneri sostenuti per la funzione covid-19.

E’ prevista anche la possibilità per le case di cure private accreditate e contrattualizzate che diventano Covid dedicate di trasferire l’attività ordinaria, in tutto od in parte, presso altre strutture autorizzate, accreditate e non.

La delibera demanda alle Aziende sanitarie regionali l’attivazione delle procedure per la temporanea autorizzazione delle strutture interessate e la successiva vigilanza, in modo che siano assicurate tutte le garanzie di cura e di sicurezza per i pazienti.

In Piemonte i posti letto nelle strutture private accreditate sono circa 4.500.

Covid, Nursind: “In emergenza le strutture si devono aprire”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Nursind Piemonte / “La battaglia si vince sul territorio , casa per casa, nonostante sia già tardi è la cosa più importante da fare”

In emergenza le strutture si devono aprire e non si devono chiudere per rastrellare personale.
Il 9 maggio scorso, su invito del Professor Ferruccio Fazio, abbiamo inviato alla Task Force regionale le indicazioni per la riorganizzazione delle cure primarie. Il documento trae origine dalle linee di indirizzo del Ministero per l’attivazione del numero europeo 116117, destinato a sostituire i numeri urbani per l’accesso alla Guardia Medica, ma sul tema non abbiamo mai avuto risposta.

Il servizio 116117 dovrebbe essere attivo 24 ore su 24, ma questa misura importantissima prevista dal 2014 dalla Conferenza Stato-Regioni, è rimasta sulla carta. Chiunque tentasse di comporre il numero scoprirebbe che non è neppure abilitato.
Non è tutto. Componendo il numero urbano di Torino, lo 011-5747 nelle fasce orarie diurne, rispondono operatori tecnici che a fronte di una richiesta non possono fare null’altro che invitare l’utenza a contattare il 112 (che a sua volta inoltrerà al servizio di emergenza sanitaria);

Se TUTTI i professionisti del territorio fossero coordinati da un’unica cabina di regia facente capo al 116117 i risultati sarebbero diversi: tanto per cominciare eviteremmo che i cittadini debbano districarsi in una giungla di numeri, rimbalzando tra numeri verdi e centralini del 112, con multipli passaggi telefonici prima di riuscire finalmente a parlare con un medico.

Questi mesi colpevolmente trascorsi nell’indolenza, avrebbero potuto servire per fornire ciò che oggi ci manca: un accesso diretto per ottenere informazioni da soggetti qualificati (medici o infermieri) e risorse impiegabili sul territorio da utilizzare per le cure a domicilio.
Un simile dispositivo richiede competenze multidisciplinari, in particolare quelle infermieristiche senza le quali nulla potrà essere riorganizzato.

Attivare immediatamente il 116117 dandone ampia pubblicità alla popolazione è quindi fondamentale, così come trasferire l’intera struttura presso il poliambulatorio di via Farinelli a Torino, dove esiste già la predisposizione delle linee telefoniche. S

È legittimo ritenere in ogni caso, che il DIRMEI istituito a giugno non sia l’interlocutore più affidabile per organizzare questo servizio, suggeriremmo di rivolgersi ai Presidenti degli Ordini Professionali di Medici e Infermieri che lavorando in sinergia nella Task Force sapranno attingere alle migliori competenze presenti tra le fila dei loro iscritti.

L’utenza deve poter contare su un accesso diretto alle informazioni e alle prestazioni senza rimbalzare tra numeri verdi o centralini di vario genere. La gestione dell’emergenza COVID19 deve avere nel 116117, attivo in modo permanente, un canale dedicato, svincolando il sistema di emergenza sanitaria territoriale per quanto possibile. È fondamentale un sistema di tracciamento che consenta una visualizzazione in remoto dei parametri vitali dei soggetti a domicilio in modo da garantire un intervento rapido. Quest’aspetto è molto difficile per l’infimo livello tecnologico delle Centrali Operative, in proposito siamo certi che la Regione avrà certamente canali dedicati per coinvolgere attivamente il Politecnico di Torino.

Il bollettino: 27 morti e 2585 nuovi contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

32.807 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 32.807 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3781, Asti 1782, Biella 1045, Cuneo 3400, Novara 3054, Torino 16.861, Vercelli 1533, Verbano-Cusio-Ossola 1123, extraregione 228.

 

I DECESSI SONO 4332

Sono 27 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4332deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 706 Alessandria, 262 Asti, 226 Biella, 419 Cuneo, 410 Novara, 1900 Torino, 233 Vercelli, 134 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 42 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 65.030 (+2585 rispetto a ieri) di cui 1166 (45%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 951 screening, 654 contatti di caso, 980 con indagine in corso; per l’ambito: 229 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 283 scolastico, 2073 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 6250 Alessandria, 3271 Asti, 2141 Biella, 8038 Cuneo, 5445 Novara, 34.358 Torino, 2491 Vercelli, 1885 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 468 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 683casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 146(+11rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.381(+144rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 25.364

I tamponi diagnostici finora processati sono 997.507 (+12.787rispetto a ieri),di cui 544.895risultati negativi.

Contagi in crescita, servono posti letto. Interviene l’Esercito

Cresce a Torino e in Piemonte la curva dei contagi Covid-19, sono quasi 3 mila nelle ultime 24 ore, e con gli ultimi 19 nuovi morti  le vittime dall’inizio della pandemia superano quota 4.300.

Sale anche l’aumento dei ricoveri: i pazienti in ospedale sono 2.372, di questi 135 in terapia intensiva.

Servono posti letto di bassa e media intensità, tanto che la Regione ha chiesto la collaborazione dell’Esercito per allestire strutture modulabili all’esterno degli ospedali.

L’allestimento di un’area modulare di degenza, è stato chiesto da Anaao e Nursind Piemonte.

 

Questa mattina si sono svolti i primi sopralluoghi in 9 ospedali del territorio piemontese per potenziare in particolare i posti Covid di bassa e media intensità, e in generale ridurre la pressione sui presidi ospedalieri e i pronto soccorso, con tensostrutture modulabili riscaldate nelle pertinenze esterne degli ospedali.

Tra oggi e domani la Regione Piemonte ultimerà questi primi 9 allestimenti grazie alla preziosa collaborazione delle Forze Armate e della Brigata Alpina “Taurinense”, nell’ambito del progetto di supporto alla Sanità Nazionale voluto dal Ministero della Difesa.

In provincia di Torino presso l’ospedale di Rivoli stamattina è stato già ultimato il montaggio di due tensostrutture che serviranno in particolare ad alleggerire la pressione sul pronto soccorso come area di pre-triage e sala d’attesa. Un altro allestimento è in programma entro stasera al San Giovanni Bosco di Torino e domani mattina al San Luigi di Orbassano.

In provincia di Cuneo è in corso l’allestimento presso l’ospedale di Savigliano, mentre in giornata verrà ultimato anche al Santa Croce di Cuneo. Domani si allestiranno le strutture modulabili anche presso l’ospedale di Asti. Sono invece ancora in corso dei sopralluoghi presso gli ospedali di Vercelli, Alessandria e Chivasso. La Regione sta valutando la possibilità di effettuare nelle prossime ore dei sopralluoghi anche presso il Maria Vittoria e il Martini di Torino.

 

I nuovi contagi sono 2827, le vittime 19

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

 

32.353 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 32.353 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3763, Asti 1742, Biella 1030, Cuneo 3335, Novara 3021, Torino 16.623, Vercelli 1515, Vco 1103, extraregione 218.

 

I DECESSI SONO 4305

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4305 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 703 Alessandria, 261 Asti, 224 Biella, 414 Cuneo, 406 Novara, 1891 Torino, 231 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 42 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 62.445 (+ 2827 rispetto a ieri) di cui 1276 (45%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti:  1022 screening,, 915 contatti di caso, 890 con indagine in corso; per l’ambito: 189 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 374 scolastico, 2264 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 6125 Alessandria, 3130 Asti, 2038 Biella, 7664 Cuneo, 5246 Novara, 32921 Torino, 2422 Vercelli, 1814 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 449 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 636 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 135 (+14 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.237 (+221 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 23.415

I tamponi diagnostici finora processati sono 984.720 (+16.673 rispetto a ieri),di cui 536.779 risultati negativi.

Coronavirus, impennata di contagi: 2458 nelle ultime 24 ore

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

 

32.092 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 32.092 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3749, Asti 1737, Biella 1030, Cuneo 3313, Novara 2977, Torino 16.458, Vercelli 1508, Vco 1102, extraregione 218

 

NB: A partire da oggi, viene diramato il numero complessivo dei casi guariti, analogamente a quanto comunicato a livello nazionale, dato aggiornato sulla base della nuova definizione del Ministero della Salute. Non è pertanto possibile un raffronto puntuale con i dati comunicati fino a ieri che comprendevano i guariti “virologicamente” e i guariti “clinicamente”.

 

I DECESSI SONO 4286

Sono 13 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4286 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 700 Alessandria, 261 Asti, 223 Biella, 412 Cuneo, 402 Novara, 1882 Torino, 231 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 42 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 59.618 (+ 2458 rispetto a ieri) di cui 1171 (48%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: per il motivo del tampone 750 screening, 771 contatti di caso, 937 con indagine in corso; per l’ambito: 183 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 295 scolastico, 1980 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 5930 Alessandria, 3030 Asti, 1938 Biella, 7345 Cuneo, 4968 Novara, 31.305 Torino, 2362 Vercelli, 1702 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 430 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 608casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 121 (+19 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2016 (+167 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 21.103

I tamponi diagnostici finora processati sono 968. 047 (+12.547 rispetto a ieri)di cui 525.680 risultati negativi.

Coronavirus, 1625 contagi Altre 14 vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

30.066PAZIENTI GUARITI VIROLOGICAMENTE E 1554 GUARITI CLINICAMENTE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti sono 30.066 (+98 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3648 (+13) Alessandria, 1688 (+7) Asti, 940 (+4) Biella, 3038 (+8) Cuneo, 2875 (+15) Novara, 15.157 (+37) Torino, 1435 (+7) Vercelli, 1075 (+7) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 210 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1554 sono guariti clinicamente.

 

I DECESSI SONO 4273

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4273 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 696 Alessandria, 261 Asti, 222 Biella, 412 Cuneo, 400 Novara, 1876 Torino, 231 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 42 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 57.160 (+1625 rispetto a ieri) di cui 764 (47%) sono asintomatici.  

I 1625 casi sono così ripartiti: per il motivo del tampone 680 screening, 438 contatti di caso, 507 con indagine in corso; per l’ambito: 179 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 152 scolastico, 1294 popolazione generale; 6 sono importati.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 5804 Alessandria, 2968 Asti, 1897 Biella, 6921 Cuneo, 4833 Novara, 29.815 Torino, 2314 Vercelli, 1648 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 414 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 546casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 102 (+8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1849 (+247rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 19.316

I tamponi diagnostici finora processati sono 955.500 (+11.367 rispetto a ieri), di cui 511.261 risultati negativi.

In Piemonte 2287 contagi e altri morti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

29.968PAZIENTI GUARITI VIROLOGICAMENTE E 1431 GUARITI CLINICAMENTE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti sono 29.968 (+70rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3635 (+2) Alessandria, 1681 (+6) Asti, 936 (+2) Biella, 3030 (+11) Cuneo, 2860 (+18) Novara, 15.120 (+25) Torino, 1428 (+2) Vercelli, 1068 (+4) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 210 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1431 sono guariti clinicamente.

 

I DECESSI SONO 4259

Sono 11 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4259deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 696 Alessandria, 261 Asti, 221 Biella, 409 Cuneo, 398 Novara, 1869 Torino, 231 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 55.535 (+2287rispetto a ieri) di cui 1028 (45%) sono asintomatici.  

I 2287 casi sono così ripartiti: per il motivo del tampone 825 screening, 693 contatti di caso, 769 con indagine in corso. Per l’ambito: 193 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 360 scolastico, 1734 popolazione generale; 4 sono importati.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 5708 Alessandria, 2826 Asti, 1830 Biella, 6691 Cuneo, 4758 Novara, 28.963 Torino, 2225 Vercelli, 1605 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 407 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 522casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 94(+6rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1601(+118rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 18.182.

I tamponi diagnostici finora processati sono 944.133(+12.657rispetto a ieri),di cui 511.261risultati negativi.

 

Nasce il settore regionale emergenza Covid

A partire dalla prossima settimana la Direzione dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte avrà un nuovo Settore dedicato all’emergenza covid.

Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, che sottolinea come in questa fase sia “necessario potenziare la Direzione sanitaria per concentrare il più possibile l’attenzione sull’emergenza”.

La responsabilità del nuovo Settore Emergenza Covid sarà affidata a Gianfranco Zulian, attuale direttore sanitario dell’Asl di Vercelli. Come gli altri dodici Settori della Sanità regionale, il Settore Emergenza Covid farà capo alla direzione generale di Fabio Aimar e avrà competenze su tutti i reparti e gli organismi chiamati ad applicare i provvedimenti della programmazione regionale sull’emergenza pandemica, dal Dirmei alle Aziende sanitarie locali.

«Visto l’evolversi della situazione epidemiologica e il perdurare della pandemia – osserva l’assessore Icardi – abbiamo ritenuto necessario incardinare nella Direzione della Sanità regionale un nuovo Settore che avrà il compito di verifica della puntuale applicazione della programmazione regionale e di sovrintendere le attività sanitarie dell’Unità di Crisi e del Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, accanto a quella delle Aziende sanitarie del territorio. Sarà il cruscotto di comando dell’emergenza, oltre che di monitoraggio e reportistica per la Direzione Sanità, l’Assessorato e la Giunta. L’obiettivo è potenziare il presidio sull’emergenza, visto l’incremento della curva del contagio nel nostro Paese, e parallelamente continuare a garantire la massima attenzione a tutti gli aspetti delle politiche e della gestione sanitaria nella nostra regione».

La decisione verrà formalizzata in settimana dalla Giunta regionale.

Covid, gli infermieri Nursind: “Ciò che andava fatto non è stato fatto”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindacato infermieri Nursind sull’emergenza Coronavirus in Piemonte

La domanda sorge spontanea. Se abbiamo assunto 2500 operatori sanitari tra medici, infermieri e oss, come dichiarato più volte nei giorni scorsi, dal partito dell’assessore regionale alla sanità del Piemonte Icardi, come mai oggi ci troviamo a chiudere le attività ordinarie della sanità regionale per recuperare personale da destinare ai reparti covid?

Come mai non abbiamo abbastanza infermieri per l’esecuzione dei tamponi e siamo costretti a prendere quelli del territorio e dell’assistenza domiciliare, domiciliarità che tra l’altro doveva essere potenziata?

Se abbiamo triplicato i posti letto come mai solo una settimana fa la regione ha disposto a tutte le asl di ricavare in fretta e furia almeno venti posti letto covid in tutti i presidi ospedalieri della regione e solo due giorni fa di riconvertire reparti e sale operatorie?

Se abbiamo aperto oltre venti laboratori come mai abbiamo ancora difficoltà a processarli?

Tutto ciò senza peral’altro aver raggiunto un picco di ricoveri del mese marzo.

Qualcosa non torna nei numeri e nei fatti, nonostante si riesca ancora, forse per poco a non lasciare la gente malata a casa, dove non troverebbe certo quel potenziamento di personale che si sventolava mesi fa. A proposito che fine hanno fatto le commissioni istituite per riorganizzare la rete a domicilio?

E l’organizzazione degli spazi per differenziare i percorsi, più volte richieste?

Siamo pronti si diceva a giugno, i fatti però dicono altro. Forse l’unica cosa che possiamo dire essere stata fatta al momento e l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale ma nonostante ciò sono gia molte decine gli operatori che sono risultati positivi e che andranno posti in isolamento proprio in virtù di una palese disorganizzazione, andando a incidere sulla già critica situazione di personale oltre a mettere nuovamente a repentagli la propria salute e quella degli altri.

Indire bandi a tempo determinato adesso, poco appetibili, quando tutte le aziende di Italia cercano infermieri, dimostra la poca lungimiranza e l’inadeguatezza dei numeri, come anche attivare prestazioni aggiuntive retribuite per chi è già sovraccaricato.

Non aver elaborato spazi e e percorsi in maniera preventiva inoltre determina senza dubbio la diffusione del contagio e questo forse poteva essere perdonato a marzo.

Assistiamo oggi nuovamente a nomine di autorevoli manager per gestire la nuova ondata con un assessore messo in un angolo e un Presidente della Giunta molto attivo ma che forse avrebbe dovuto controllare e attivarsi già nei mesi scorsi per controllare se il necessario lavoro di prevenzione fosse stato svolto adeguatamente.

E’ sicuramente da sottolineare come ogni azienda sanitaria abbia viaggiato su un proprio binario

Il personale ancora una volta non si tirerà indietro nonostante tutto ma qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di non aver fatto abbastanza.

A proposito , apprendiamo da alcuni organi di stampa che da lunedì saranno sospesi i tamponi e quindi la sorveglianza sanitaria al personale, auspichiamo non sia vero.

Francesco Coppolella

Segreteria Regionale

NurSind Piemonte