STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Qualcosa di patetico pervade il pd torinese. Ovviamente non le singole persone, ma le posizioni politiche prese dopo la sconfitta alle amministrative. Non ascoltano più il “segretario per antonomasia ” Piero Fassino che , da buon politico di razza ha bellamente ammesso : molti gli errori del mio partito , molti gli errori del Pd di Torino.
Che poi sono oramai diventati ” quattro gatti “. Ritrovano solo coesione nel dire che i cattivi sono gli altri. Non ha altro significato il non aver invitato la sindacachessa di Torino alla festa dem. Paura? Debolezza? Arroganza?
Incompleta comunque la notizia. Proprio così: incompleta perché il Pd di Milano l’ha invitata al Festival dell Unità meneghino.
Già, è proprio così: i milanesi non hanno paura, non si sentono deboli e non sono arroganti. E indirettamente non fanno fare una bella figura a quelli torinesi. I quali non si sono neanche accorti che il Chiampa nazionale teorizza e pratica la concordia istituzionale, che contempla Chiara Appennino.
Forse quelli del Pd di Torino non sanno che Il Sindaco è di tutti e il confronto è un atto dovuto. Si fanno i raffronti tra il PCI e il Pd. Anche questo talmente irreale che rischia di essere, appunto, patetico.
Allora diciamolo così: il nuovo che avanza del Renzismo, almeno a Torino, fa acqua da tutte le parti. E forse hanno ragione quando sospettano che il Lungo è stato blandito e circondato da una rete di bugie inducendolo agli errori che lui stesso ha autocriticamente denunciato.
Chi facendo politica ha paura del confronto dimostrando debolezza diventa arrogante. Ammetto tanta tristezza per gli epigoni del glorioso partito comunista italiano di Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer.
(foto: il Torinese)